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E-BOOK O LIBRO CARTACEO?

La crisi dell'editoria cartacea e i pregi-difetti di quella online

 di Margot Berrino

 

Lo scrittore giapponese Haruki Murakami nel suo libro Norwegian Wood ha scritto: «Il semplice annusare quel libro, scorrere le dita tra le pagine, per me era felicità[1]. La frase è pregnante in quanto l'aprire, sfogliare, e annusare un libro appena comprato, pregustando il piacere che si proverà nel leggerlo, è un esperienza comune a tutti i lettori appassionati. L'avere tra le mani un contenitore di storie e l'essere circondati da libri è sempre stata la premessa al piacere in sè della lettura. Con l'avvento dell'editoria on-line questo piacere a priori sta purtroppo scomparendo.

L'editoria on-line consiste infatti nella distribuzione di e-books, cioè di files che rappresentano la versione digitale di un libro cartaceo.

Se i lettori pagano la diffusione dell' e-book, magari senza avvedersene, con questa diminuzione del piacere del leggere un libro, a subire però maggiormente le spese di questa espansione è soprattutto l'editoria cartacea e, dunque, le persone che in essa lavorano. Alla diminuzione delle vendite dei libri fisici, infatti, corrisponde un progressivo aumento della vendita di libri on-line. L' aumento è ancora piuttosto lento in Italia, dove la moda degli e-book e di recente diffusione,  mentre in America, dove l'editoria on-line si è diffusa prima, esso è ormai rapido e consistente. In Italia comunque un recente studio della Nielsen Company ha riportato un aumento delle vendite di e-book dell' 1,1% nel 2011.[2] « E’ una percentuale che suggerisce, già a livello di vendite, una penetrazione dell’ e-book circa doppia rispetto a quella stimata finora per il 2011 dalla maggior parte degli osservatori (attorno allo 0,5%;qui un esempio).»[3] L'editoria cartacea si trova così a dover affrontare una crisi che mai aveva conosciuto prima ma da cui può anche trarre stimoli per rinnovarsi e per diventare più competitiva promuovendo i propri caratteri peculiari, positivi e insostituibili.

Il libro ha dunque perso la sua consistenza fisica, è diventato un contenuto immateriale che può essere diffuso e scaricato da internet ovunque e a costo zero o almeno pagando molto meno rispetto alla sua versione cartacea in quanto per la sua diffusione sono necessari molti meno passaggi: non serve il passaggio in tipografia, l'uso di carta e stampanti, non servono le librerie e , soprattutto, non si deve ricorrere al distributore, l'ente cui spetta solitamente la percentuale maggiore del prezzo di copertina. I vantaggi che derivano da questo nuovo tipo di distribuzione sono dunque evidenti e innegabili: il risparmio di materiali, positivo sia a livello economico sia a livello ambientale, o il risparmio di spazi, in quanto un unico sottile strumento elettronico può contenere un numero altissimo di libri, sono solo due dei molti benefici che ha portato l'editoria on-line nella vita dei lettori.  

Altri aspetti positivi sono individuabili nella possibilità, con gli e-book, di fare ricerche veloci, di ritrovare subito punti interessanti o salienti senza dover cercare a lungo; oppure il fatto che le case produttrici degli e-reader si siano impegnate nel cercare di diminuire il più possibile la distanza tra essi e i vecchi libri cartacei, ad esempio introducendo i segnalibri o creando schermi con la retro-illuminazione, la quale fa sì che gli occhi si stanchino tanto quanto nella lettura di un libro normale e non quanto si affaticano, di solito, nel leggere allo schermo del computer. 

Nonostante i molteplici vantaggi dell' e-book, è però possibile individuare anche numerosi limiti che potrebbero portare a mantenere o ritornare al vecchio libro in carta e che l'editoria cartacea dovrebbe sottolineare per ripromuovere il proprio prodotto.  

Se è vero che la diffusione di un  file on-line permette il risparmio di carta e ha dunque un importante impatto ambientale positivo, è anche vero che gli e-reader non sono eterni, e il loro smaltimento è sicuramente più difficile e dispendioso di quello di un libro, il cui smaltimento non è comunque necessario poichè i libri non vanno fuori moda come gli strumenti elettronici e sono sicuramente molto più longevi di essi: un libro può mantenersi per centinaia di anni, un e-reader probabilmente non più di 10-20 anni.

Inoltre se si smarrisce un libro è certo una perdita, ma non equivale alla perdita di un e-reader, che di libri ne contiene centinaia. Un altro aspetto negativo consiste nel fatto che gli e-reader sono sicuramente meno resistenti dei libri, se cadono o subiscono l'azione dell'umidità, della polvere o della sabbia essi accuseranno danni  certamente più consistenti.

La scelta non è dunque facile. Ogni lettore deve soppesare i pregi e i difetti delle due offerte e capire a cosa è disposto a rinunciare. Il libro cartaceo però manterrà sempre un pregio aggiunto, che nessuno strumento tecnologico potrà mai sostituire o imitare: il  piacere unico che la concretezza del libro, di quel libro, con il suo peso, il suo tipo di carta, il suo odore ci dà e che ci promette che in quel libro sono contenuti una ricchezza e un mondo diversi da quelli contenuti in qualsiasi altro libro. Il futuro mostrerà se l'editoria cartacea saprà trarre vantaggio da questo immenso, seppur impalpabile, potenziale legato alle nostre emozioni e alle nostre attese e se riuscirà con esso a sostenere la sfida che la più 'anonima' editoria on-line le sta lanciando.

 

 


[1] H. Murakami, Norwegian Wood - Tokyo Blues, traduzione di Giorgio Amitrano, Einaudi, 2006, p. 116

[2] G. Roncaglia, «L’editoria fra cartaceo e digitale: i numeri e le ragioni di una crisi», http://www.nazioneindiana.com/2012/03/26/leditoria-fra-cartaceo-e-digitale-i-numeri-e-le-ragioni-di-una-crisi/, data ultima consultazione: 21/10/2013

 

[3] Ibidem

Margot Berrino

 


 

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