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IL NUCLEARE A PORTE "APERTE"

Francia e Germania: blocchi e protezione contro i danni del nucleare

 

di Lidia Novello

 

Secondo un rapporto tedesco la Bfs,l’ufficio federale tedesco per la radio protezione, ha ordinato 190 milioni di compresse di iodio per proteggersi dalle regioni limitrofe a rischio di incidente nucleare. E’ il caso  della Repubblica Ceca, che sta aumentando il numero di centrali nucleari a Dukovany (regione di Vysocina, a quasi 200 km dal confine tedesco) e forse anche a Temelìn, nella Boemia Meridionale a una sessantina di chilometri dal confine con la Germania.

 

I due territori sono vicini all’Austria, dove si sta azionando un movimento antinuclearista,Global 2000, che recentemente ha attaccato la terza e quarta unità della centrale atomica di Mochovce (regione di Nitra).

 Le motivazioni dell’organizzazione sono abbastanza valide.«Basandoci sulle informazioni fornite, dobbiamo dire che la statica dell’edificio del reattore è indebolita e le camere ermetiche, che dovrebbero fermare il rilascio di materiale radioattivo in caso di grave incidente, sono danneggiate». Le nuove unità 3 e 4 della centrale nucleare di Mochovce, che si trova a circa 100 chilometri dal confine austriaco, sono in fase di completamento e verranno attivate in pochi mesi.

Intanto,la Germania sta per chiudere le sue centrali nucleari e dovrebbe chiudere l’ultima entro il 2022 data stabilita per il passaggio all’energia rinnovabile basata su energia eolica, solare e di altro tipo.

Gli arresti sono una risposta all’incidente nucleare del 2011 a Fukushima, in Giappone.

La decisione della Germania  arriva dopo un annuncio simile da parte della Lituania che stava accumulando compresse di iodio in conseguenza delle scelte  della Bielorussia che costruiva un reattore nucleare che dovrebbe aprire entro la fine dell’anno. Le pillole saranno distribuite gratuitamente in caso di incidente.

L’assunzione di alti livelli di iodio di potassio  permette non solo la protezione da malattie tiroidee a una popolazione esposta alle radiazioni , ma anche la protezione da elementi radioattivi come il cesio. In particolare, bambini  e donne in gravidanza devono assumere le pillole in caso di picchi di radiazioni. Tuttavia, non esiste una cura per la malattia da radiazioni causata dall’esposizione a livelli elevati di radiazioni.

Il costo dei 190 milioni di compresse costerà 8,4 milioni di euro. Circa 80 milioni di tedeschi avrebbero ricevuto le compresse, che erano state ordinate dalla ditta farmaceutica austriaca Gerot Lannach

A luglio la Francia ha sospeso le attività per circa otto centrali nucleari. Per la seconda volta in meno di un mese, l’EDF, l’operatore energetico transalpino, ha dovuto limitare o interrompere la produzione elettrica in diversi siti nucleari. Nonostante le centrali nucleari sfruttano l’acqua di laghi e fiumi per raffreddare i reattori, le temperature record limitano le risorse idriche e questo fa sì che venga ridotta la capacità di generazione elettrica. In molte centrali, tuttavia, la ripresa delle temperature ha fatto sì che alcune centrali ricominciassero a lavorare. Preoccupante invece la situazione nel sud della Francia, dove i due reattori della centrale nucleare di Golfech da 2,6 GW sono stati spenti a causa dei bassi livelli del fiume Garonne, le cui acque sono utili sia ad alimentare il processo di generazione elettrica che ad abbassare le temperature nei nuclei.

Discorso simile in Germania, dove l’operatore energetico Preussen Elektra ha annunciato la sospensione delle attività nell’impianto di Grohnde, sul fiume Weser.

Secondo un recente report dell’IEA, il lento declino del nucleare, considerato una fonte energetica “pulita”in quanto emette basse quantità di gas serra, potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi fissati con l’Accordo di Parigi.Infatti in Francia il nucleare rappresenta i ¾ dell’energia utilizzata nella nazione. Tuttavia, come abbiamo già visto con la soluzione Tedesca, bisogna tener conto anche delle conseguenze del nucleare sulla salute dei cittadini i9n caso di incidenti o per la presenza di scorie nucleari in luoghi abitati.

 

Oggi, in Russia, la prima centrale nucleare galleggiante. La  Akademik Lomonosov è un colosso di 21.500 tonnellate, è lunga 144 metri e larga 30. Ha due reattori da 35 megawatt ciascuno. Il progetto mira a  portare le forniture di energia a luoghi remoti, ma alcuni esperti ritengono che comporti costi troppo alti. L’agenzia atomica russa Rosatom, però, ha fatto sapere che ritiene la Akademik Lomonosov estremamente sicura. Gli ambientalisti, invece, non sono d'accordo: temono che centrali nucleari di questo tipo siano vulnerabili in caso di disastri naturali, ma anche che possano essere vendute a Paesi con standard di sicurezza piuttosto bassi, come alcuni Stati dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina che sarebbero già interessati al progetto.

Nonostante i vantaggi legati alle centrali nucleari, quali la non emissione di CO2 Dannoso per l’ambiente o il minor acquisto di petrolio che consente anche un bilancio meno gravoso per le nazioni al loro interno,le quali sono costrette ad acquistare energia da altri stati, tuttavia il problema che sussiste sulle centrali nucleari non riguarda solo il rischio di incidenti, che ben gli stati cercano di salvaguardare in ogni maniera e di proteggere, come la Germania, il futuro e la salute della popolazione. Purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del nucleare.

Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi della UE e degli Usa.

Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni.I n Italia abbiamo ben quattro centrali nucleari dismesse ma da circa 20 anni non abbiamo ancora seguito le norme internazionali sul deposito delle scorie, così esse si ritrovano:le teste dei parafulmini, i materiali della radioterapia, le radiografie industriali, i rilevatori di fumo la cui lucina rossa lampeggia sui soffitti.

Il 95 % delle scorie sesbra depositato fuori dall’Italia (Gran Bretagna,Francia) per essere trasformati, riprocessati e riportati in loco. Tuttavia, secondo alcune statistiche, molte di esse sono depositate principalmente in Piemonte, almeno in termini di radioattività e nel Lazio in termini di volume. Sono inseriti nell'inventario anche i materiali e rifiuti radioattivi derivanti da attività di bonifica. Si tratta nella maggior parte dei casi di polveri e scorie di fusione a bassa attività radiologica che sono custodite in 15 siti, 13 in Lombardia e 2 nel Veneto.

Il premio Nobel Morou ha  pensato ad una eliminazione delle scorie radioattive. La trasmutazione, come la chiamano Mourou e Tajima, si otterrebbe “sparando” un fascio di protoni all’interno di un nucleo tramite un raggio laser ad elevata potenza, per un tempo brevissimo. I protoni si unirebbero al nucleo, riequilibrando la situazione, visto che sostanzialmente un radionuclide è un nucleo atomico che ha perso la propria stabilità.

Per poter effettuare la trasmutazione, in effetti, bisognerebbe prima realizzare un acceleratore di particelle, anche se più piccolo di quelli attualmente esistenti, perché il raggio laser dovrebbe percorrere distanze 10mila volte inferiori per poter funzionare.

Ma per poter realizzare questo progetto ci vorranno anni di studi e lavoro. Chissà che un giorno non riusciremo a liberarci delle scorie e di ogni problema legato a all’energia,rinnovabile e oltre?

 

Lidia Novello

 


 

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