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QUANDO CORRE NUVOLARI

 

di Stefania Salemme

 

Tazio Nuvolari nacque a Castel D’Ario, un piccolo paese in provincia di Mantova il 16 novembre 1892. Quarto figlio di Elisa Zorzi una donna di origine trentina e di Arturo Nuvolari, un agricoltore molto benestante, fin da piccolo mostrava un carattere molto vivace e poco incline alla disciplina.

Amava molto lo sport e, fin dalla tenera età, trascorreva tutte le sue giornate in sella alla sua bicicletta. Complice il padre, che era anche un affermato ciclista, Nuvolari fu aiutato dallo zio Giuseppe e ben presto perfezionò il suo modo di stare sulle due ruote. Lo zio, pluricampione italiano, riuscì ad introdurlo da subito nelle più importanti competizioni di velocità su pista e nelle primissime gare di mezzo fondo dietro motori.

Nel 1923, a soli trentun anni, Nuvolari aveva fatto della sua passione una solida carriera professionale. Tra marzo e novembre dello stesso anno prese parte a ventotto gare di cui ventiquattro in motocicletta e quattro in auto. Sulle due ruote si divenne ben presto un autentico fuoriclasse, mentre in auto alternava vittorie e sconfitte a bordo dell’agile Chiribiri tipo Monza.

Il 1924 è un altro anno di trionfi sulle due ruote: diciannove vittorie consecutive, praticamente un record. In auto riusciva  ad ottenere altri cinque successi: la prima vittoria in assoluto nel circuito del Golfo del Tigullio il tredici aprile e successivamente, sempre in Liguria, correva con una Bianchi Tipo 18 di quattro cilindri, due litri di cilindrata e distribuzione bialbero.

Nelle altre gare, invece, continuava a correre con la Chiribiri Tipo Monza. Il 1924 è anche l’anno d’incontro con Enzo Ferrari sul circuito del Savio. La sfida tra i due fuoriclasse apparve  inevitabile e nelle competizioni Nuvolari, con la sua inseparabile Chiribiri, occupava più di una volta il secondo posto dopo l’Alfa Romeo tre litri di Ferrari.

Il 1925 è l’anno in cui Nuvolari decise di dedicarsi solo al motociclismo fino a quando, il primo settembre, venne invitato dall’Alfa Romeo ad una sessione di prove a Monza.

Così il pilota mantovano si trovava per la prima volta alla guida della P2, la monoposto progettata da Antonio Jano e destinata a diventare un astro nascente dell’automobilismo mondiale.

Nuvolari con la monoposto effettuò cinque giri di pista a velocità sempre più sostenuta, ma nel sesto incappò in una rovinosa uscita di pista che gli procurò diverse fratture. Il campione, che aveva la velocità nel sangue, non si volle fermare neanche questa volta e, dopo essersi fatto fare una fasciatura rigida, in sella alla Bianchi 350 vinse il Gran Premio della Nazioni. Da quel momento Nuvolari verrà soprannominato “campionissimo delle due ruote”. Nel suo cuore, però, un piccolo spazio era sempre riservato alle auto e così, nel 1927 con una Bianchi tipo 20, disputò la prima edizione della mille miglia arrivando decimo.

Successivamente vinse anche il Gran Premio reale di Roma ed il circuito del Garda a bordo di una Bugatti 35.

Alla fine del 1927 il pilota decise di fondare a Mantova la scuderia Nuvolari ed acquistò quattro Bugatti Grand Prix e ne cedette due: una ad Achille Varzi ed un’altra a Cesare Pastore.

La sua prima vittoria internazionale avvenne nel circuito di Tripoli l’11 marzo del 1928, nove giorni dopo la nascita del suo primo figlio. Nel 1930 Nuvolari entrò a far parte della scuderia Ferrari regalando alla scuderia la prima vittoria nella competizione Trieste-Apicina, a bordo dell’Alfa Romeo P2 e replicando successivamente sul circuito di Ards in Irlanda del Nord. In questo stesso anno decise  di abbandonare definitivamente le competizioni sulle due ruote e lo fece vincendo ancora una volta nel circuito del Lario con la sua Bianchi 350.

Nuvolari ha chiuso la sua straordinaria carriera nel 1950 con le ultime due gare: il giro di Sicilia che è stato costretto ad abbandonare per la rottura del cambio e la corsa il salita lungo il circuito Palermo-Monte Pellegrino.

A bordo della sua Cisitalia 204 Spyder Sport elaborata da Alberth, egli decise così  di ritirarsi dalle competizioni, anche se non lo annunciò  mai pubblicamente. Poco più di tre anni dopo, alle sei del mattino dell’11 agosto 1953, Nuvolari si spense in silenzio nella sua casa di Mantova e, come Ferdinand Porsche era solito dire, se ne andava “il più grande campione del passato, del presente e dell’avvenire”. Per ricordare questo grande campione si è da poco conclusa la 54esina edizione del Gran premio Nuvolari. Questa competizione si snodava per l’Italia con partenza da Mantova passando per Imola, San Marino, Misano, Rimini, le colline del Chianti, Arezzo e poi nuovamente Mantova. Le protagoniste della manifestazioni erano autentici gioielli a quattro ruote costruiti tra il 1919 ed il 1969. Una sfida davvero degna del grande campione!

Stefania Salemme

 

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