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Lug./Ago. 2015

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Il Tuning in Italia, quale futuro?

 

 di Liana Marovelli

 

Per raccontare il Tuning occorre soffermarsi sul significato della parola con la quale si intende  l’“arte” di apportare delle modifiche al proprio mezzo di  trasporto  rispetto agli standard della produzione di serie al fine migliorare, incrementare le prestazioni o personalizzarlo e renderlo unico rispetto a tutti gli altri.

Siamo passati dal Medioevo del tuning senza alcuna sensibilità verso l’inquinamento e la sicurezza a case costruttrici di livello artigianale  che pur rispettando le norme UE cercano di creare veicoli più originali possibili.

A livello europeo ci sono Stati come la Germania, dove  il tuning è considerato quasi come una “religione”, o l’Inghilterra e la Svizzera dove  è una passione che non ha confini .

Il concetto base del tuning cioè quello di creare un veicolo unico nel suo genere anche stravolgendo la linea degli interni e della carrozzeria dell’auto originale, non ha trovato lo stesso numero di estimatori in un Paese come l’Italia che è la patria dei grandi stilisti e carrozzieri e ha un  Codice della Strada  molto attento alle modifiche,   che obbliga  i tuners a sottoporre i loro veicoli ad un esame del Dipartimento dei trasporti terresti anche solo per poter utilizzare  un  certo tipo di alettone o uno particolare spoiler.

 

Infatti, le uniche modifiche in piena legalità e senza vincoli burocratici sono le  aereografie sulla carrozzeria dei vecoli,  i vetri colorati, gli  interni  e l’impianto audio.

Il tuning è nato negli Stati Uniti intorno agli anni ’60  e solo in un secondo momento raggiunse l’Europa e,quindi, l’Italia diventando un modo di farsi “ammirare”  e notare riconosciuto il tutto il mondo.

Durante gli anni ’60, in Italia iniziamo a circolare le prime auto “elaborate” nate nella carrozzeria Abarth.

Il boom economico, inoltre, permise la creazione i veicoli dalle “forme” più diverse e con caratteristiche che sono lo specchio dei gusti e delle preferenze dei singoli proprietari disegnate da famosi car designers e carrozzieri quali Giannini, Bertone, Pininfarina, Giugiaro et al...

Le storie di Fiat, il più grande gruppo automobilistico italiano, Ferrari e Lamborghini (marchi di veicoli sportivi più famosi del mondo), si intrecciano, infatti, con la  collaborazione di due storiche carrozzerie torinesi, Bertone e Pininfarina.

L'atto di nascita della Bertone risale al novembre del 1912, quando Giovanni Bertone, all'età di 28 anni, apre a Torino un'officina di "carradore", ovvero di riparazione e costruzione di carrozze a trazione animale. All'inizio del Novecento a Torino le automobili sono rare. Il traffico stradale è ancora dominato dalle carrozze: quelle costruite dal giovane Bertone si impongono subito per l'accuratezza della lavorazione, la robustezza e la qualità costruttiva.
Nel 1914 nasce Giuseppe Bertone, sarebbe diventato la firma di uno dei grandi maestri dello stile italiano nel mondo.

La Bertone deve superare il primo trauma con lo scoppio della guerra mondiale che  rappresenta un momento di forte crisi per la nascente industria italiana e quindi anche per Giovanni Bertone, che è costretto a sospendere l'attività.

Con la fine del conflitto  la ripresa è dura e bisogna arrivare agli anni ‘20 per vedere  iniziare nuovamente  la costruzione di automobili.

Con la  Fiat 501 Sport Siluro Corsa, inizia il filone sportivo della carrozzeria. Le collaborazioni più importanti sono con le due Case torinesi più note: Fiat e Lancia. Vincenzo Lancia riconosce il valore di  Giovanni Bertone ed è la prima opportunità, per Bertone, di realizzare piccoli volumi di vetture speciali su meccanica di serie.Le linee delle carrozzerie si evolvono, perdono le spigolosità delle antenate e  si evidenzia l’eleganza, la raffinatezza e l’originalità delle prime   automobili moderne.

Arriviamo  al  1934, quando  la carrozzeria torinese  realizza la Fiat 527S Ardita 2500, che rappresenta un punto di svolta nell'architettura del car-design con dettagli interessanti  e  la sorprendente Fiat 1500 Torpedo, che presenta soluzioni costruttive mai viste prima, quali la capote a scomparsa totale all'interno del corpo vettura. La Seconda guerra mondiale, rallenta la produzione, ma  continua l'allestimento di veicoli civili (autocarri) e  militari di vario tipo come l'ambulanza  su meccanica Lancia. Superata la guerra  inizia una lenta e faticosa opera di ricostruzione. La grande industria riprende poco alla volta i ritmi di produzione e rinasce anche l'attività dei carrozzieri. Bertone firma il prototipo dell'Alfa Romeo Giulietta Sprint, che, presentata al Salone di Torino nel 1954, fa salire la richiesta   fino a quasi  40.000 esemplari dal 1954 al 1965.
Il rapporto fra Bertone e Alfa Romeo trova la sua espressione creativa più alta con le  nuove frontiere dell'aerodinamica e del car-design.

 Gli anni Sessanta si chiudono con la nascita di una nuova collaborazione industriale destinata ad entrare nella storia dell'automobile, quella con Ferruccio Lamborghini.

Al Salone di Torino del 1970, viene presentata  la Stratos Zero dando  l’esempio di un nuovo modo di concepire lo stile, imponendosi come una sintesi senza tempo di architettura, scultura e design industriale. L'anno seguente,  Bertone disegna la Lancia Stratos Stradale, una berlinetta compatta destinata ad usi prevalentemente agonistici, che infatti si coprirà di gloria in diverse edizioni del Campionato Mondiale Rally.

 

L’altra storica carrozzeria artigianale  che si intreccia con la nascita del tuning e con realtà automobilistiche è la  Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina  da cui nascono vetture speciali per clienti esigenti e facoltosi e permette l’esordio  del  nostro  made in Italy nel mondo.

Pininfarina inizia la sua attività  lavorando sui telai Lancia, nel 1963  Pininfarina  progetta  e realizza una Galleria del vento per prove di autoveicoli in grandezza naturale per studiare gli effetti  aerodinamici relativi al design.

 Una caratteristica fondamentale nell’Azienda  Pininfarina è quella di aver avuto un gruppo di progetto ricambiato con equilibrio e  continuità e  formato da persone che hanno dato un impronta omogenea all’azienda,  appronfondendo, ad esempio sia  alcuni importanti aspetti tecnici, come:

-               l’interesse per il materiale da utilizzare nella sostituzione  vari parti  delle auto,

-               l’aereodinamicità,

-               i disegni delle auto tracciati sia da stiliti che da ingegneri

sia  aspetti  di tipo  generale come :

-               l’impegno nello  studio di   vetture di ricerca nel settore della sicurezza come  una Formula più Uno sicura progettata nel ’68,  presentata nel ‘69 al Museo dell’Automobile di Losanna e tutt’ora esposta

-               lo studio   del riciclo e  dei materiali alternativi.

La Pininfarina, ultimamanete si è dedicata, innanzittutto,   a  all’innovazione e alla ricerca: crea prima il centro di Calcolo e Disegno e passa  alla costruzione di   una Galleria del Vento in scala naturale utile per lo studio e la progettazione automatizzata delle carrozzerie e delle fasi di design di veicoli, ma anche di caravan.

 A distanza di anni  la  Collezione Pinin vanta vetture storiche, pezzi unici o prodotti in piccola serie, vetture di più grande serie, modelli di stile e prototipi di ricerca presenti in Italia e all’estero . Ogni vettura ha un suo significato, creativo, tecnico, industriale, anche sentimentale. ....Qualche esempio: la Lancia Astura Bocca Cabriolet del 1936 simboleggia l'eleganza e la qualità costruttiva delle automobili del primo periodo della Società; la Cisitalia 202 Berlinetta del 1947 rappresenta il segno della consacrazione internazionale del Fondatore come designer ed è stata la prima vettura al mondo a entrare a far parte permanentemente di un Museo d'Arte Moderna, il MOMA di New York.

Negli anni ’80 passa a produrre intere vetture tra le prime la Fiat Campagnola e l’Alfa ROMEO 33 Giardinetta. Sempre in questi anni inizia la collaborazione con l’Honda e Jaguar.

Nel 1952 avviene un importante incontro tra due importanti marchi la Ferrari e la Pininfarica che ha garantito auto  esteticamente e tecnicamente eccezionali. 

Importante sottolineare che le automobili granturismo, le sportive ed i prototipi di ricerca Ferrari ”vestiti” da Pininfarina che ci permettono di ammirare i pregi tecnici e stilistici della casa costruttrice torinese.

Anche la Fiat, come casa costruttrice ha sviluppato autonomamente interessanti studi di design. Per esempio la Fiat 500A la mitica "Topolino", nata nel 1936, è stata sottoposta ad importanti modifiche stilistiche  arrivando ai modelli 500B, 500C e 500 “Giardiniera” ottenendo, quindi,  un  grande successo di vendite in Italia.

Anche la nuova 500 nata nel 1957, ebbe, grazie al Centro Studi Fiat  una notevole evoluzione stilistica.

Nel 1959, infatti, la Fiat apporto' una modifica  che ne aumento’ a quattro la portata delle persone, introdusse lo  schienale posteriore ribaltabile e   aumentò la potenza del motore. Un ulteriore notevole passo avanti nel design della Fiat Nuova 500 avvenne nel 1965 quando l’azienda presentò l’auto  con le portiere incernierate anteriormente e non più posteriormente, con i famosi tubi sui paraurti,  i sedili divennero reclinabili, il pavimento fu rivestito di moquette e le tasche sulle portiere.

Tutta questa evoluzione dell’aziende automobilistiche e delle Carrozzerie che collaborano con loro ha portato l’auto ad essere un “oggetto” quasi artistico con specifiche caratteristiche di  design esterno ed  interno, e con una spiccata “personalità”.

In Italia,  patria dei grandi Carrozzieri, tutto ciò ha relegato il tuning ad una posizione marginale rispetto ad altri  Paesi europei o mondiali, anche a causa delle restrizioni del nostro Codice stradale.     

Ai raduni dei Tuners, infatti,  capita spesso di vedere auto radicalmente modificate nel design interno e nell’impianto audio con amplificatori, neon, led e faretti degni di una discoteca. Raramente, però, capita di  vedere auto modificate nel design esterno in modo così radicale anche se possono risultare molto vistose con aereografie particolarmente artistiche.

 

Liana Marovelli

 
 

 

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