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L'ECONOMIA CIRCOLARE COME PILASTRO PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE AMBIENTALI

di Girolamo Busetta

 

Il nostro pianeta affronta sfide ambientali senza precedenti: dal cambiamento climatico alla perdita di biodiversità, dall'inquinamento di aria e acqua all'esaurimento delle risorse naturali. In questo scenario critico, la gestione delle risorse ambientali emerge come disciplina fondamentale per garantire un futuro sostenibile. Tradizionalmente basata su un modello lineare di "prendi-produci-usa-getta", la nostra economia ha spinto il sistema al limite.

È in questo contesto che l'economia circolare si presenta non solo come alternativa, ma come imperativo categorico per la sopravvivenza e il benessere del nostro pianeta e delle generazioni future.

 

Dal Modello Lineare all'Approccio Circolare: Una Necessità Ineludibile

Il modello economico lineare, che ha dominato la scena globale fin dalla rivoluzione industriale, si basa sull'estrazione di materie prime, la loro trasformazione in prodotti, il loro consumo e, infine, il loro smaltimento come rifiuto. Questo approccio genera un'enorme quantità di scarti, spreca risorse preziose e contribuisce in modo significativo all'inquinamento e al degrado ambientale. Le discariche si riempiono a un ritmo allarmante, le risorse non rinnovabili si esauriscono rapidamente e i costi ambientali e sociali, spesso esternalizzati, si accumulano, ricadendo sulle comunità e sui governi. Questo modello non è più sostenibile a lungo termine, dato che la popolazione mondiale continua a crescere e la pressione sulle risorse naturali aumenta esponenzialmente.

L'economia circolare, al contrario, propone un cambio di paradigma radicale.

Si tratta di un modello di produzione e consumo che implica la condivisione, il leasing, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile. L'obiettivo è estendere il ciclo di vita dei prodotti, minimizzare la produzione di rifiuti e massimizzare il valore delle risorse. In pratica, si cerca di imitare i cicli naturali, dove il concetto di "rifiuto" non esiste e ogni elemento è una risorsa per qualcos'altro. Questo approccio non si limita solo alla fine del ciclo di vita del prodotto, ma influenza tutte le fasi, dalla progettazione all'utilizzo.

 

I Principi Fondamentali dell'Economia Circolare

L'economia circolare si fonda su tre principi chiave interconnessi, che formano uno schema strategico per la sua implementazione:

  1. Eliminare rifiuti e inquinamento alla radice: Questo principio si concentra sulla progettazione di prodotti e sistemi in modo tale da prevenire la generazione di rifiuti e l'inquinamento fin dalla fase iniziale. Si pensi alla progettazione di imballaggi biodegradabili, alla riduzione dell'uso di sostanze tossiche nei processi produttivi, o allo sviluppo di prodotti modulari facilmente smontabili e riparabili. L'idea è di "progettare per la circolarità", anticipando il destino di ogni componente e minimizzando l'impatto ambientale fin dall'ideazione. Questo include anche l'ottimizzazione dei processi industriali per ridurre gli scarti di produzione e le emissioni.

  2. Mantenere prodotti e materiali in uso: Invece di smaltire un prodotto dopo il suo utilizzo, l'economia circolare promuove strategie per prolungarne la vita utile. Questo include la riparazione di beni danneggiati, il riutilizzo di prodotti interi (ad esempio, bottiglie riutilizzabili), il ricondizionamento di apparecchiature per riportarle a condizioni simili al nuovo, la ri-manifattura (smontaggio di prodotti per recuperare componenti e assemblarne di nuovi) e il riciclo (trasformazione di materiali di scarto in nuove materie prime). L'obiettivo è conservare il valore intrinseco dei materiali e dei componenti il più a lungo possibile, ritardando o eliminando la necessità di estrarre nuove risorse. Questo principio incoraggia anche nuovi modelli di business come il prodotto come servizio (Product-as-a-Service - PaaS), dove i consumatori pagano per l'uso di un prodotto anziché possederlo, incentivando i produttori a realizzare beni più durevoli e facilmente manutenibili.

  3. Rigenerare i sistemi naturali: L'economia circolare va oltre la semplice riduzione dell'impatto negativo. Si propone di ripristinare e migliorare la salute degli ecosistemi naturali. Questo si realizza, ad esempio, attraverso l'uso predominante di energie rinnovabili nei processi produttivi e nella gestione dei materiali, la gestione sostenibile del suolo e dell'acqua, il supporto alla biodiversità e la promozione di pratiche agricole rigenerative. L'obiettivo è creare un ciclo virtuoso in cui l'attività umana contribuisce attivamente al benessere ecologico, chiudendo i cicli dei nutrienti e dei materiali in modo da arricchire, anziché impoverire, le risorse naturali. Questo principio riconosce l'interdipendenza tra l'economia umana e i sistemi naturali, sottolineando la necessità di un'azione proattiva per la loro rigenerazione.

 

Benefici e Sfide nell'Implementazione dell'Economia Circolare

I benefici derivanti dall'adozione di un modello economico circolare sono molteplici e toccano diverse sfere:

  • Vantaggi ambientali: L'implementazione dell'economia circolare porta a una significativa riduzione dell'estrazione di materie prime vergini, diminuendo la pressione sugli ecosistemi e le emissioni associate all'estrazione. Si osserva una drastica diminuzione della produzione di rifiuti destinati a discarica o incenerimento, con conseguente riduzione dell'inquinamento di aria, acqua e suolo. Inoltre, la minimizzazione dei processi di produzione da zero e l'uso efficiente delle risorse contribuiscono a una diminuzione delle emissioni di gas serra, giocando un ruolo cruciale nella lotta al cambiamento climatico. Infine, una maggiore protezione della biodiversità deriva dalla riduzione dell'impatto antropico sugli habitat naturali.

  • Vantaggi economici: L'economia circolare è un potente motore di innovazione e crescita. Porta alla creazione di nuove opportunità di business e posti di lavoro in settori emergenti come la riparazione, il riciclo avanzato, la rigenerazione di componenti, i servizi di noleggio e leasing. Le imprese beneficiano di una riduzione della dipendenza dalle importazioni di materie prime, rendendole meno vulnerabili alle fluttuazioni dei prezzi e alle interruzioni delle catene di approvvigionamento. Una maggiore resilienza delle catene di approvvigionamento è un vantaggio strategico in un mondo globalizzato. Inoltre, vi è un potenziale risparmio sui costi per le imprese grazie all'ottimizzazione dell'uso dei materiali e alla vendita di prodotti/servizi anziché di soli prodotti. Nuovi flussi di valore emergono dal recupero di materiali e componenti altrimenti scartati.

  • Vantaggi sociali: Migliore qualità dell'aria e dell'acqua contribuisce a migliorare la salute pubblica. L'accesso a prodotti più duraturi e riparabili favorisce i consumatori, riducendo la necessità di acquisti frequenti e promuovendo un consumo più consapevole. Una maggiore consapevolezza ambientale tra i cittadini e le imprese porta a un comportamento più responsabile. Inoltre, la creazione di posti di lavoro locali e qualificati nel settore circolare può contribuire a rivitalizzare le economie regionali e promuovere l'inclusione sociale.

 

Tuttavia, l'implementazione dell'economia circolare presenta anche delle sfide significative. Richiede un cambiamento culturale profondo a tutti i livelli – dai legislatori alle imprese, dai consumatori ai designer. La transizione non è immediata e implica la revisione di modelli di business consolidati. Sono necessari investimenti ingenti in nuove tecnologie e infrastrutture (ad esempio, impianti di riciclo avanzati, centri di riparazione e rigenerazione, piattaforme per la condivisione).

La collaborazione tra i diversi attori della catena del valore (produttori, consumatori, riciclatori, decisori politici) è essenziale per chiudere i cicli dei materiali. La definizione di normative chiare e favorevoli all'economia circolare è cruciale per creare un quadro giuridico che incentivi la transizione. Infine, la standardizzazione dei materiali per facilitare il riciclo e la tracciabilità dei prodotti lungo il loro ciclo di vita sono altrettante sfide tecnologiche e organizzative da affrontare per ottimizzare i processi circolari.

 

Conclusione: Verso un Futuro Circolare e Resiliente

L'economia circolare non è solo una strategia ambientale, ma una vera e propria visione sistemica per un futuro più prospero, equo e sostenibile. Non si tratta semplicemente di "fare meno danni", ma di rigenerare e ricostruire, creando valore economico e sociale in armonia con i limiti del nostro pianeta. Comprendere e padroneggiare i principi e le pratiche dell'economia circolare è una competenza imprescindibile per chiunque operi nel campo della gestione delle risorse ambientali, dalla progettazione di prodotti alla gestione dei rifiuti, dalla formulazione delle politiche alla sensibilizzazione del pubblico.

È attraverso l'applicazione diffusa di questo modello che potremo trasformare le attuali sfide ambientali in opportunità di crescita e innovazione, rigenerare i nostri sistemi naturali e garantire un equilibrio duraturo tra il benessere umano e la salute del nostro pianeta.

Adottare la circolarità significa costruire un'economia più resiliente, equa e rispettosa del nostro ambiente, fondamentale per un futuro prospero.

(06.2025)                                                                                                                                                                                                Ing. Girolamo Busetta


 

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