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		IL NUOVO TORO DA 700 CAVALLI 
		  
		 di Giuseppe Capitanio 
		  
		La casa di Sant’Agata bolognese sta 
		presentando in questi giorni, al salone di Ginevra, la nuova supercar Gt 
		da 700 cavalli. Il suo nome, Aventador, esprime una potenza del 
		tutto impressionante; il suo nome infatti deriva da una razza taurina 
		temuta per il suo coraggio e la sua ferocità. Definita l’erede della 
		Murciélago, la nuova Aventador Lp 700-4 è dotata di un 
		telaio  realizzato con la massima cura, in fibra di carbonio, che 
		consente di avere un peso veramente ridotto: 147,5 kg. Le nuove 
		dimensioni adottate dalla casa del gruppo Wolkswagen, sono più piccole 
		rispetto alla vecchie, Murcielago e Gallardo; di fatti l’Aventador 
		è lunga solo 478 cm , con una larghezza di 2 metri e 26 centimetri e 
		un’altezza di 114 cm. Questo look aggressivo è abbinato a dei bellissimi 
		e ben curati cerchi in lega da  20 pollici in fibra di carbonio. 
		 
		  
		 
		  
		Che dire del motore? Beh, un vero toro 
		scatenato!  
		Gli ingegneri della “Lambo” hanno deciso di 
		adottare su questo modello un  V12 da 6500 centimetri cubici abbinato ad 
		una potenza impensabile fino ad oggi: 700 cavalli che consentono a 
		questo gioiellino da 255 mila euro, di raggiungere 350 km/h e 2,9 
		secondi per arrivare a 100 km/h. Una coppia mostruosa che fornisce alla 
		vettura un’erogazione lineare sia dai bassi che dai medio-alti regimi; 
		dati della casa confermano che la coppia massima è di 690 Nm a 5500 
		giri/minuto.  
		I tecnici che hanno avuto il compito di selezionare il 
		cambio, hanno optato per quello meccanico con comandi robotizzati, che 
		consento al guidatore di effettuare cambi veloci di marcia, proprio per 
		non perdere velocità durante la fase di innesto. Questo sistema, 
		denominato ISR (Indipendent Shift Rods), è caratterizzato da un 
		peso ridotto rispetto ad un cambio a doppia frizione.  
		Sempre la casa 
		madre dichiara che il numero 4 presente nella sigla del modello (LP 
		700-4) spiega la nuova trazione integrale inseribile che adotta la casa 
		emiliana, abbinata ad una frizione Heldex; grazie a questa 
		innovazione l’autovettura, in caso di entrata in curva a forte velocità, 
		non perderà aderenza. 
		In caso di elevata velocità, un sistema 
		computerizzato, fa sì che l’alettone presente sul posteriore 
		dell’autovettura si inclini di 4 gradi, per ottimizzare il comportamento 
		dell’auto; oppure sempre in relazione alla velocità, in questo caso 
		media, l’alettone si inclinerà di 11 gradi per aumentare il peso sul 
		posteriore. 
		Gli interni, così come la carrozzeria 
		esterna, sono favolosi: l’allestimento interno è composto da 
		strumentazione digitale riprodotta su uno schermo a cristalli liquidi. 
		Un altro schermo, uguale al precedente, è montato a destra del 
		guidatore, nel centro del cruscotto; tale schermo è adibito alla 
		funzione di computer di bordo, sistema di navigazione satellitare e 
		sistema multimediale multifunzione. 
		Secondo alcuni dati fornita dalla casa del 
		Toro, sono già più di 800 gli ordini ricevuti in pochi giorni, 
		dall’esposizione a Ginevra, da tutto il mondo, in particolar modo da 
		Cina e Giappone. E in Italia quante saranno le Aventador che 
		vedremo sfrecciare sulle nostre strade?   
		Giuseppe Capitanio |