di Marco Palagi
Le 5 fasi del corteggiamento. Solo il 7% della
comunicazione tra un uomo e una donna, in fase di corteggiamento,
avviene in forma verbale, attraverso la conversazione. Tutto il resto ce
lo svela il linguaggio del corpo (LdC) o la comunicazione non verbale (CnV).
Riuscire a capirne i segni ci permetterà di conquistare l’uomo o la
donna che ci interessa con maggior facilità. Evitando “scottature
indesiderate”…
1. CONTATTO VISIVO
Sfatiamo un mito:
Il primo passo
è sempre della donna!
Per lei:
Individuare un tipo piacevole, cercare e incrociare lo sguardo
dell’uomo, mantenerlo per pochi secondi e poi guardare in basso, così da
inviare un segnale di interesse. Ripetere da 3 a 5 volte fino a che
l’uomo non se ne accorge. Suscitato l’interesse, lanciare un’occhiata
mirata spalancando maggiormente gli occhi in modo che capisca che quello
sguardo è tutto per lui.
Per lui:
Se una donna ti sorride non pensare subito che sia un invito sessuale
(lo so, hai un livello di testosterone 10/20 volte maggiore della
donna).
2. LA POSTURA E IL
PAVONEGGIAMENTO
Quando vi incrociate in
spiaggia, magari in riva al mare o sulla passerella, l’uomo modifica il
suo corpo fisiologicamente a livello inconscio: il tono muscolare
aumenta, le spalle si raddrizzano e si allargano e il petto si spinge in
fuori. Via anche la pancia. Questo lo fa apparire dominante e alla donna
piace. Come gli animali che mostrano il piumaggio alla femmina per farsi
notare.
Lei pure raddrizza il
busto mettendo in evidenza il seno, ancheggia (uno dei segnali femminili
più potenti) e piega la testa di lato per mostrare il collo (che
sprigiona parecchi feromoni). Gioca con i capelli (e scopre il viso)
come a dire: “Lo faccio per te”, si passa la lingua sulle labbra
sporgenti (per metterle in mostra) e si sistema il costume (soprattutto
nei pressi dei glutei). Oppure, se seduta, accavalla le gambe
appoggiandole una sopra l’altra in modo parallelo, trasmettendo un’idea
di salute e giovinezza (lo insegnano anche alle modelle…). Il rapporto
vita fianchi (calcolatrice alla mano) che gli uomini preferiscono,
secondo alcuni studi, va dal 67 all’80%. Usate i tacchi e le gonne:
gli uomini amano le gambe e i tacchi danno l’impressione delle gambe
lunghe e inoltre fanno ondeggiare i glutei e spingono in avanti il seno.
3. IL DIALOGO E
L’ASCOLTO
L’uomo non è programmato
per fare lunghe conversazioni, anticamente il suo compito era solo la
caccia, la donna invece doveva instaurare relazioni sociali con gli
altri membri delle tribù. All’uomo piace parlare di se stesso e dei suoi
successi (lo fa spesso all’inizio), ma gli piace anche molto ascoltare,
seppure lo possiate trovare imperturbabile a ciò che gli dite (un tempo
doveva mascherare i sentimenti ai nemici). Non entrate subito troppo nel
personale, un passo per volta. Di solito l’uomo inizia la conversazione
con frasi stereotipate e banali, ma almeno il ghiaccio è rotto. Per
lei: chiacchiera quanto vuoi dimostrando intelligenza e personalità
e lui ti ascolterà con piacere.
4. PAPPAGALLI CHE SI
STUDIANO
È dimostrato che un uomo
e una donna, in fase di corteggiamento, si ritrovino a imitare i gesti,
le espressioni, il tono di voce e il linguaggio corporeo l’uno
dell’altra. Sono come movimenti sincroni, come se ballassero un valzer o
si conoscessero da una vita: lui si massaggia la nuca, lei si tira
indietro i capelli, lui inizia una frase e lei la termina. Se vi
accorgete di questo significa che siete sulla strada giusta, come quando
si dice che “state bene” con una persona e vi sentite “in sintonia”. È
la fase di studio prima del contatto, come tra gli animali.
5. IL CONTATTO FISICO
Se lei cerca di toccarvi
il braccio, lasciatela fare, a volte lo fa mentre sta parlando per
cercare di stabilire un contatto emotivo con voi. Toccatevi in questo
modo a vicenda, anche per vedere se l’altro vi sta ascoltando. Non
datevi delle mazzate, per quello aspettate almeno il matrimonio! Se una
donna sfiora la spalla di un uomo o il petto dimostra che è interessata
al suo aspetto fisico e lui, orgoglioso, allargherà ancora di più le
spalle.
Questo è solo un
assaggio di alcuni dei segnali inconsci, ma ora che li conoscete magari
la prossima volta potete usarli a vostro vantaggio.
Fonti: Perché gli uomini sono fissati con il sesso e le donne cercano
l’amore e Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i
piedi di Allan e Barbara Paese.
(M.P.)
Quello che succede a Las Vegas... rimane
a Las Vegas
Sono
stato a Las Vegas tantissime volte nella mia vita: nei miei sogni,
attraverso i film e i telefilm, i libri e i racconti di chi ne è
’sopravvissuto’, ma niente di tutto questo può essere paragonato
alla reale Las Vegas che dal 22 al 24 agosto scorso ho visto di
persona, toccandola e vivendola, di notte soprattutto.
Innanzitutto diciamo,
per chi non lo sapesse, che Las Vegas si trova nello stato del Nevada,
negli Stati Uniti d’America, sorge nel deserto del Mojave come un’oasi
dove il paesaggio circostante, prima di raggiungerla e dopo averla
lasciata, è secco, roccioso e con vegetazione scarsa e dove le
temperature raggiungono i 47° C. Il nome Las Vegas deriva da un termine
spagnolo che significa “I Prati”; infatti, nella zona, esistevano pozzi
d’acqua che alimentavano alcune aree verdi. E questo è tutto quello che
vi dirò sulla geografia e la storia della città.
Ora vi dirò cosa
troverete a Las Vegas e lo farò servendomi dei 7 vizi capitali (o
peccati capitali, come erroneamente spesso vengono chiamati) visto che
Las Vegas è soprannominata Sin City (Città del peccato):
Superbia:
raggiunta Las Vegas tutte le inibizioni spariscono, nessuno è più
’nessuno’, la città ti fa sentire più grande, più forte, potente, ricco
e fortunato. Quando ti siedi al tavolo da gioco o davanti alle
slot-machine tutto è possibile e ti trasformi in un ’essere’ superiore
alla sfortuna e a tutti i problemi lasciati a casa. In piscina fai salti
carpiati, a letto prestazioni da Oscar.
Avarizia:
questo vizio ben si sposa con l’avidità, dapprima si è avari con i
propri soldi che vogliamo giocare, li mettiamo da parte prima ancora di
partire illudendoci che la frase “gioco solo questi 100 $” possa
concretizzarsi e risparmiamo persino sul mangiare. Poi diventiamo avidi
e più vinciamo più vogliamo vincere. Ho visto donne anziane che si
tiravano i capelli alle slot perché una di loro aveva ritirato la
ricevuta di vincita dell’altra mentre questa ordinava da bere. Era una
vincita da 10,35 $!
Lussuria:
durante tutto il giorno c’è una vasta scelta in fatto di spettacoli ’per
adulti’, non c’è la prostituzione che è illegale ma tutto il resto che
può essere definito vietato ai minori è presente e ben pubblicizzato a
ogni angolo di strada. La soddisfazione del piacere è uno dei requisiti
di ogni locale, hotel e casinò di Las Vegas. Nessuno deve rimanere
deluso. E se ti vuoi sposare lo puoi fare direttamente dal sedile della
tua auto, come da McDonald’s, con i testimoni seduti dietro.
Invidia:
chi rappresenta maggiormente l’invidia se non il triste turista, che ha
giocato giorno e notte ai tavoli e alle slot perdendo continuamente, che
osserva sbavando il principiante che per la prima volta prende in mano
delle carte da gioco o tira la leva della slot? O il riccone che piazza
fiche da 100 $ su ogni numero e se perde alza la posta? Non si è mai
abbastanza invidiosi a Las Vegas.
Gola:
a Las
Vegas non si rimane mai a stomaco vuoto. Alle slot e ai tavoli basta
alzare un braccio perché una signorina svestita arrivi a prendere
l’ordinazione, dal cocktail (gli alcolici sono disponibili a ogni ora
del giorno) all’hamburger, tutto pur di non abbandonare la fortuna. E
lungo la Strip, la strada dove si trovano 18 tra i 25 hotel più grandi
del mondo, abbondano ristoranti e locali dove puoi bere, mangiare,
ascoltare musica, divertirti e naturalmente giocare, il bar ha persino i
giochi incassati nel bancone.
Ira:
a Las Vegas tutti subiscono torti, tutti vogliono vendicarsi, tutti
perdono. Le risse tra croupier e giocatori sono all’ordine del giorno,
se ti va bene ti sbattono fuori, se ti va male ti arrestano e ti
bandiscono dalla città per sempre. E speriamo ti rimangano i soldi per
tornare a casa.
Accidia:
nei Casinò
o lungo la Strip quello che conta più di tutto e tutti è ’se stessi’. Il
cattolico più praticante dimenticherà la fede, l’uomo più operoso si
lascerà andare alla noia e all’indifferenza, l’anima è sottomessa al
rumore delle slot e della pallina della roulette, tutto diventa
faticoso, tutto si tramuta in superfluo. A Las Vegas nessuno farà del
bene, perché fare del bene non porta piacere. Se il vicino di tavolo si
sta giocando pure le mutande lo lascerai fare, anzi, lo incoraggerai a
giocarsi pure le mutande del marito o della moglie perché Las Vegas ti
porta via tutto ma lo fa con stile.
Marco Palagi |