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Inquinamento cittadino: il III Rapporto APAT

di Luisa Loffredo (Mar.2007)


Il primo modo per poter combattere l’inquinamento nelle città è quello di modificare gli stili di vita e la cultura sull'ambiente.
È stato presentato a Roma il III Rapporto APAT sulla Qualità dell’Ambiente Urbano a cura di: Cristina Pacciani.
L’informazione è una delle principali missioni che l’Agenzia si ripropone. Attraverso la capacità di produrre e divulgare dati, essa riesce a rivolgersi sia alle Istituzioni (che possono così verificare le proprie politiche ambientali), sia ai cittadini che, consapevoli dei problemi ambientali del Paese, possono modificare i propri stili di vita, sopportando misure che a volte possono apparire restrittive ma che sono necessarie per limitare l’inquinamento.
Il III Rapporto, che prende in esame 24 città capoluogo di provincia con popolazione superiore a 150.000 abitanti, non si occupa solo di qualità dell’aria; sono anche altre le evidenti situazioni critiche legate alla qualità della vita e dell’ambiente: rifiuti, mobilità, acqua, suolo e territorio.
Uno dei principali elementi di pressione (e la principale sorgente emissiva di polveri) è il trasporto umano su gomma.
Lo stesso Commissario dell’APAT ha evidenziato come l’estensione dell’intera metropolitana italiana sia poco più di un terzo di quella della sola Londra e sia inferiore ad altre capitali europee come Madrid.
Abbiamo inoltre assistito ad un incremento delle auto di grossa cilindrata superiori a 2000.
Un Paese, l'Italia, nettamente diviso tra nord e sud, anche nei confronti della raccolta differenziata: al Sud è pari al 7% mentre al Nord è pari al 27%.

Secondo il sindaco di Roma, Walter Veltroni, la qualità ambientale deve diventare il cuore sistemico delle scelte che si operano in tutte le nostre città. Sono stati inaugurati interventi che hanno valore di merito e valore formativo per la coscienza dei cittadini, poiché deve innanzitutto cambiare il modo di operare e la cultura del rispetto per l’ambiente. La parola d’ordine e la soluzione al problema, per Veltroni, si chiama trasporto eco-compatibile, in una parola, metropolitana: unica vera soluzione ai problemi legati alla viabilità e all’inquinamento cittadino.
Tra le altre emergenze ambientali, ci sono: il problema della raccolta differenziata dei rifiuti e degli imballaggi, la pedonalizzazione dei centri storici, l’utilizzo obbligatorio di energie rinnovabili e il sostegno alle tecnologie.
Il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha sottolineato, sul tema del trasporto privato, come occorra prendere in considerazione il contributo come incentivo per passare ad altri mezzi, ossia iniziare a pensare al come ci si può spostare in modo migliore e non a quante auto si posseggono.
Ridurre le emissioni è un impegno che tutti indistintamente - istituzioni, cittadini e imprese - devono prendere.
“L’ambiente urbano è l’ambiente prevalente di vita dell’umanità”: queste le parole del Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.
Per quanto riguarda i trasporti nazionali, secondo Bianchi occorre un’inversione a 180 gradi: dall’85% di trasporto su gomma occorre passare alle ferrovie ma soprattutto al mare, che ha tempi di realizzazione più veloci. Sono circa 700 milioni di euro l’anno i fondi stanziati per avviare riforme strutturali nel sistema dei trasporti: l'obiettivo è quello di indirizzare, d’accordo con gli autotrasportatori, anche gli sforzi economici verso il trasporto sul mare e comunque sull’intermodalità.
Una scelta che oggi si presenta come necessaria, se solo si pensa a come nel 2005 il parco auto di Roma sia cresciuto al ritmo di circa 3 auto l’ora! Quasi tutte le città superano la quota di 500 autovetture ogni 1000 abitanti. Molte superano quota 600, e Roma arriva a 732 autovetture per 1000 abitanti: in Europa – Italia esclusa - solo 6 città su più di 160 superano la soglia di 500 autovetture per 1000 abitanti.
Nel trasporto pubblico locale, la quota di mezzi di superficie alimentata a gasolio rimane assolutamente dominante, dal 60% a Parma al 99,9% di Reggio Calabria, ma si evidenzia quasi ovunque un incremento delle percentuali di vetture meno inquinanti EURO 2 e EURO 3, dell’uso di carburanti alternativi con minori emissioni e dispositivi atti a ridurle. I mezzi di trasporto a trazione elettrica sono diffusi principalmente nelle grandi città: Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli; i filobus tuttavia sono diffusi anche in città medio – piccole (Modena, Parma, Cagliari).
Le linee metropolitane, come abbiamo già sottolineato, sono presenti attualmente solo in un ristretto numero di città: l’estensione complessiva della rete italiana (168 km) è meno della metà rispetto a quella della sola città di Londra (408 km), ed inferiore a quella di altre importanti capitali europee come Madrid (179 km).
In ultimo, rimane da ricordare il problema della ciclabilità urbana: mediamente ci sono (in Italia) 8077 abitanti per ogni km di pista ciclabile. La città dove è maggiormente diffuso l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani è Parma seguita da Padova.
Cosa fare? Solo una critica presa di coscienza di questi problemi da parte di ogni cittadino, potrà alimentare la concreta speranza di un cambiamento funzionale ai bisogni dell'uomo e rispettoso dell'ambiente (Mar. 2007).

 

Luisa Loffredo

 

 


 


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