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PORSCHE 911 GT3 2010
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TOYOTA YARIS 2009
di
Loredana Bossi
PORSCHE 911
GT3 2010
Difficile confonderla con le altre 911: la GT3 è la più estrema della
famiglia delle 911, la più potente e veloce, senza per questo però
rinunciare alle doti di docilità che la rendono facilmente guidabile
anche sulle strade di tutti i giorni.
L’alettone posteriore è sempre in bella evidenza anche se di forma
modificata. Le voragini sul muso e gli sfoghi posteriori, i nuovi
terminali, i nuovi paraurti e i nuovi fari bixenon sono inequivocabili
nel loro significato. Appendici tese a migliorare soprattutto la
deportanza sui due assi e l’aderenza su strada, cresciuta del doppio
rispetto al modello che sostituisce.
Sportiva di razza, la GT3 non trascura nemmeno il comfort. All’interno
non manca nulla, e a parte una rigidità congenita delle sospensioni, si
viaggia in un ambiente sportivo-elegante, climatizzato a dovere,
sufficientemente insonorizzato e particolarmente protetto con abbondanza
di airbag e una infinità di sistemi di controllo, utili sia tra i
cordoli sia tra i guardrail.
Rispetto a ieri, ammortizzatori e barre stabilizzatrici sono stati
ulteriormente irrigiditi, migliorando così la precisione di guida
soprattutto in ambito sportivo, mentre il sistema di sospensioni attive
PASM (Porsche Active Suspension Management) agisce sull’intensità dello
smorzamento delle sospensioni quando è richiesto più comfort. Tutte
attenzioni necessarie per mantenerne sotto controllo l’esuberanza, che
in questa ultima versione è ancora più esasperata.
Il
boxer sei cilindri aspirato cresce di cilindrata (passa da 3,6 a 3,8
litri) e guadagna 20cv, arrivando a un totale di 435cv (320 kW).
Grazie
anche a un nuovo sistema di trasformazione dei gas di scarico che vede
per la prima volta regolati dal sistema VarioCam sia gli alberi a camme
di aspirazione, sia quelli di scarico. Cresce di conseguenza la coppia
ai medi regimi che consente alla GT3 di ottenere un tempo di
accelerazione nel 0-100 km/h di soli 4,1 sec (8,2 nel 0-160 km/h)
rispetto ai 4,3 precedenti. La velocità massima è ora di 312 km/h (era
di 310 km/h).
Per la
prima volta la GT3 è anche dotata di una versione supersportiva del PSM
(Porsche Stability Management) che offre la possibilità di disattivare
lo Stability Control (SC) e il Traction Control (TC) in fasi separate,
lasciando al pilota la gestione totale della dinamica di guida della
vettura. Le due funzioni, infatti, non si riattivano automaticamente, ma
solo su decisione del pilota stesso. Con tutto quel che ne consegue
nelle condizioni di guida più estreme.
A
partire dal prossimo autunno, inoltre, per la nuova GT3 sarà disponibile
il nuovo PADM (Porsche Active Drivetrain Mount) un sistema capace di
riconoscere lo stile di guida (anche da gara) del pilota e di adeguare
automaticamente la rigidità strutturale della GT3. Altro vantaggio della
GT3 2009 il miglioramento della trazione nell’accelerazione da ferma. E
per finire, la chicca del sollevamento dell’asse anteriore, che si può
alzare di 3cm per superare le rampe dei garage o i fondi stradali un po’
accidentati. Il tutto a un prezzo di 118.860 euro, Iva inclusa.
(L.B.)
TOYOTA YARIS 2009
L’edizione rivista e corretta del "piccolo genio" ha un compito chiaro:
continuare il successo delle generazioni precedenti che, dal 1999 a
oggi, sono state vendute in Italia in circa 590mila esemplari. E per
raggiungere questo obiettivo alla Toyota hanno lavorato su più fronti.
La
carrozzeria ha un look ancora fresco e beneficia giusto di un leggero
aggiustamento del trucco. I fari hanno ora dimensioni maggiori nella
parte inferiore. Una maggior grinta viene fuori anche dal taglio inedito
della presa d’aria inferiore e della zona dei fendinebbia, che si
sviluppano di più lungo linee orizzontali. Anche la coda è sulla stessa
lunghezza d’onda, con il paraurti un po’ meno bombato e sormontato da
luci riorganizzate, con stop a Led. Internamente, invece, l’annata 2009
si riconosce per una colorazione più scura del pannello in
simil-alluminio che orna la console e le razze del volante, per diversi
comandi audio, per un display più grande e meglio leggibile e per una
nuova leva del cambio di aspetto più importante.
Le
novità più interessanti si concentrano però sul fronte meccanico. La
principale è il debutto in casa Toyota di un sistema Stop&Start,
abbinato a un’evoluzione del motore 1.300 che raggiunge ora la potenza
di 100 cv. Questo valore, ottenuto grazie anche al raffinato sistema di
doppia fasatura variabile Dual VVT-i lo rende il più potente aspirato
della sua classe. Più che dei progressi sul fronte della potenza, in
Toyota vanno fieri di quelli in tema di consumi, che scendono del 15,2%.
I
risultati di cui sopra dipendono anche da un inedito cambio manuale a
sei marce, che è lanciato in contemporanea anche sulla versione
turbodiesel 1.4 D-4D. Quest’ultima si mette a sua volta d’impegno per
alzare meno il gomito e con l’adozione d’iniettori piezoelettrici riesce
a coprire ben 23,8 km con un litro di gasolio, con una riduzione dei
consumi del 6,7%.
Tutte
e tre le motorizzazioni sono proposte con carrozzeria a tre e a cinque
porte e negli allestimenti "base" e Sol, con sempre di serie il sedile
di guida regolabile in altezza e la presa aux-in per lettori di musica.
I prezzi partono dagli 11.000 euro della Yaris 1.0 a tre porte. Per
passare alla cinque porte occorrono 600 euro in più, mentre il
sovrapprezzo per la versione Sol è di 1.800 euro, giustificati da
climatizzatore, volante in pelle regolabile anche in profondità e con
comandi audio e telecomando per la chiusura centralizzata, oltre a
maniglie e specchi in tinta.
Le
stesse proporzioni valgono per la 1.300, che ha prezzo d’accesso di
12.000 euro, e per la 1.400 D-4D, con un costo minimo di 13.500 euro.
Per le Sol c’è infine la possibilità di arricchire la dotazione standard
con il Luxury pack che, per ulteriori 1.500 euro, consente di passare
dal clima manuale a quello automatico e aggiunge tra le altre cose
fendinebbia, cerchi in lega, kit Bluetooth e chiave elettronica.
Loredana Bossi |