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FERRARI SCUDERIA SPIDER 16M - INFINITI G37 CABRIO - NUOVA DR1 - RIFIUTI ELETTRONICI: VIA ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
 

di Loredana Bossi

FERRARI SCUDERIA SPIDER 16M

E’ QUI LA FESTA? Nonostante il titolo piloti sia sfuggito a Felipe Massa negli ultimi metri del Gran Premio del Brasile, alla Ferrari hanno comunque qualcosa d’importante da festeggiare nella stagione 2008, ovvero il sedicesimo Campionato del Mondo Costruttori di Formula 1 della loro storia. Per celebrare questo successo a Maranello hanno deciso di confezionare una serie speciale commemorativa, declinando anche in variante Spider la loro Scuderia e aggiungendo proprio la dicitura 16M, sintesi dei titoli sin qui vinti. Questa versione è stata presentata in occasione delle Finali Mondiali presso l’Autodromo del Mugello e sarà venduta in soli 499 esemplari, destinati - come al solito - a un lotto di selezionati clienti.

STRISCIA LA LIVREA La Scuderia Spider 16M è realizzata sulla base della F430 Spider, elaborata poi a dovere dagli ingegneri alla ricerca di prestazioni al top, seguendo la stessa ricetta utilizzata per la Scuderia coupé. Da un punto di vista estetico, questa Ferrari si può riconoscere per la livrea ornata da bande longitudinali grigie o dal tricolore del catalogo di personalizzazione "Carrozzeria Scaglietti". Ci vuole invece un occhio più clinico per notare la targhetta identificativa che orna la coda, oppure quella in argento che campeggia nella parte superiore della plancia, riportando anche il numero dell’esemplare. Al limite può essere più semplice notare il guscio in carbonio che riveste i rollbar o, per i melomani, lo stereo cui può essere abbinato un iPod Touch da 16 GB.

CHIP AL POTERE Se la Scuderia Spider 16M scatta da 0 a 100 in 3,7 secondi, raggiunge i 315 km/h e riesce a girare sulla pista di Fiorano più forte di qualsiasi altra Ferrari scoperta di produzione è però per merito di ben altro. Il motore V8 4.3 centrale posteriore, per esempio, è stato spremuto a dovere e ora eroga la bellezza di 510 cv. Così ancora come sulla Scuderia coupé, a scaricare a terra una simile potenza provvede il cambio robotizzato F1 a sei marce, che lavora a braccetto con il differenziale elettronico E-Diff e con il controllo della motricità F1-Trac. E proprio come in Formula 1, al pilota viene data la possibilità di gestire la taratura di questi dispositivi, agendo sul manettino che si trova sul volante e scegliendo tra cinque set-up diversi.

A DIETA Last but not least, ultimi ma non meno importanti, nella scheda tecnica, riportata integralmente qui sotto, meritano una sottolineatura due altri numeri. Il primo è il peso, che si attesta a quota 1.340 kg, 80 kg cioè meno dei quelli fatti segnare sulla bilancia dalla F430 Spider comune (senza offesa…) e 90 kg invece più della Scuderia con carrozzeria chiusa. Il secondo viene di conseguenza ed è il rapporto peso/potenza, che è pari a 2,6 kg/cv, un valore con i fiocchi anche per una supercar.

SCUDERIA SPIDER 16M – SCHEDA TECNICA:

MOTORE
V8 a 90° aspirato, 4.308 cc, posteriore centrale
Potenza massima 375,4 kW (510 CV) a 8.500 giri/min
Coppia massima 470 Nm (47,7 Kgm) a 5.250 giri/min
Regime massimo 8.640 giri/min (al limitatore)
Rapporto di compressione 11,9:1
Alesaggio e Corsa 92 mm X 81 mm
Potenza specifica 118,4 CV/litro

TRASMISSIONE
Cambio F1 elettroattuato a 6 marce + RM
Frizione bidisco a secco
Differenziale elettronico E-diff + F1-Trac

PRESTAZIONI E CONSUMI
Accelerazione 0-100 km/h 3,7 s
Velocità massima 315 km/h
Rapporto peso/potenza 2,6 kg/CV
Consumo medio 15,7 l/100 km (combinato ECE)
Emissioni CO2 360 g/km (combinato ECE)

CARROZZERIA E TELAIO
Dimensioni:
- lunghezza 4.512 mm
- larghezza 1.923 mm
- altezza 1.216 mm
- passo 2.600 mm
- carreggiata anteriore 1.669 mm
- carreggiata posteriore 1.616 mm
Peso a Secco * 1.340 kg (-80 kg vs F430 Spider)
Peso in Ordine di Marcia * 1.440 kg
Distribuzione dei pesi 43% anteriore, 57% posteriore
Capacità serbatoio benzina 95 litri
Sospensioni anteriori e posteriori indipendenti a triangoli di alluminio forgiato sovrapposti, molle elicoidali in titanio, barre anti rollio cave ed ammortizzatori a controllo elettronico alleggeriti
Dischi anteriori in Carbo-ceramica di 398mm X 36mm, pinza in alluminio a 6 pistoncini
Dischi posteriori in Carbo-ceramica di 350mm X 34mm, pinza in alluminio a 4 pistoncini
Cerchi in lega leggera a 5 razze sdoppiate da 19''
Misure pneumatici: 235/35 anteriori e 285/35 posteriori; Pirelli PZero Corsa

CONTROLLI ELETTRONICI
Controllo Stabilità e Trazione (CST) con logica di controllo della trazione F1-Trac integrato con il differenziale elettronico (E-Diff). Manettino su volante con 5 posizioni che agisce su Cambio F1, CST e F1-Trac (Controllo Stabilità e Trazione).
* Valori riferiti alla versione mercato Europa.

(L.B.)


INFINITI G37 CABRIO

 Non solo immagine ed educazione per muoversi con nonchalance ovunque, ma anche finiture e affidabilità pluripremiate, impostazione meccanica raffinata, con sei cilindri e trazione al treno posteriore e tanta tecnologia. Compresa la vernice antigraffio per tentare la vittoria in trasferta in casa dei mostri sacri teutonici (BMW serie 3 e CLK in primis) o attempate signore del glamour scoperto come la Saab 9-3. Dalla primavera 2009 la Infiniti G37 cabrio arriva anche in Italia.

 L’occhio e le mode europee si devono ancora adeguare all’immaginario luxury di Casa Nissan. Ma negli States l’attesa e le speculazioni intorno alla versione scoperta della coupè Infiniti sono andate avanti per mesi. Poi le prime fotografie e le conferme definitive: la G37 Cabrio si farà. Notizia importante per i mercati dove il marchio Infiniti dice la sua da tempo, Usa e paesi Arabi ad esempio. Da verificare l’impatto sul nostro mercato, dove Infiniti farà forza su classe e understatement fin troppo cercato (oltre che su quotazioni tradizionalmente concorrenziali) per solleticare il punto G dei palati altolocati.

La G37 Cabrio incuriosirà di sicuro tutti gli amanti della comodità e della vita a bordo senza complicazioni, quelli che è meglio il double face. Perchè invece del romantico e controtendenza tetto in tela, la copertura delle teste in caso di maltempo sarà affidata ad un tetto metallico in tre pezzi. Perfettamente ingegnerizzato per evitare scuotimenti e rumori molesti, eppure veloce (30 secondi) tanto nel comparire come nello sparire. Scelta pragmatica e ben intonata allo stile algido, con qualche strizzatina d’occhio all’emozione, della serie G. Del resto, se pure Ferrari per la California ha sdoganato il tetto robotico, chi avrà il coraggio di rimproverare la divisione di lusso Nissan?

Qui ci sono lamiere raccordate, superfici levigate, fari Bixenon di dimensioni importanti e che si allungano verso il centro, fino ad abbracciare i passaruota, ma senza esibire tagli felini o nasi camusi ancorché ispirati alle monoposto da Formula 1. La stessa griglia anteriore, con il marchio Infiniti ancora esotico per noi, farebbe impallidire di vergogna, per moderazione, le boccacce di molte utilitarie. Esempio di cura senza esibizionismi anche il raccordo ben riuscito del padiglione del tetto ripiegabile, curvato ed elegante come se fosse fisso.

 Oltre le questioni di forma ci sono quelle di sostanza. E la G37 conta su raffinatezze come i sedili climatizzati internamente, lo stesso clima adattivo che si autoregolano per creare un bozzolo di tepore, o frescura, intorno ai graditi ospiti. O ancora l’Hi-Fi Bose che offre dinamiche sonore adeguate sia alla guida raccolta sotto il tetto sia alla ricerca di atmosfere aperte.

Altre raffinatezze sono da ricercare in un abitacolo costruito con cura e che risponde al piacere degli occhi e del tatto. Con forme raccordate, cockpit orientato verso il pilota, e un trionfo di pelle e assemblaggi precisi. Anche qui senza inutili esibizionismi e lasciando all’acquirente la scelta tra finiture in alluminio o legno pregiato. I poggiatesta anteriori nascondono piccoli speaker per l’hi-fi e si possono scegliere tre colori - dal chiaro allo scuro - per le sedute in pelle, con regolazioni e memorie elettriche.

Bluetooth, radio satellitare e hard disk da 9 giga con ingressi anche per SDcard parlano il linguaggio multimediale. Mentre sul display panoramico non manca la telecamera per la retromarcia e…niente paura in caso di piccole rigature dovute a sviste o dispetti dei soliti vandali. Come tutte le Infiniti, anche la G37 coupé offre la vernice che si autoripara, grazie all’azione del calore del sole e l’utilizzo di particolari procedimenti chimici nella tinteggiatura.

Sotto il vestito metallico si celano sospensioni a doppi triangoli davanti e multilink al posteriore, con molle e ammortizzatori separati per offrire controllo ma anche isolamento dalle vibrazioni e dalle imperfezioni del manto stradale. Il cuore meccanico sotto il cofano è un propulsore da 3,7 litri, con sei cilindri disposti a V e 325 cavalli. Quattro freni a disco ventilati, controllo di stabilità e cruise control intelligente aiutano la sicurezza, insieme alla batteria di airbag e al roll bar posteriore nascosto sotto i poggiatesta.

Previsto, a richiesta, anche un allestimento di intonazione (maggiormente) sportiva con servosterzo tarato ad hoc e cerchi da 19 pollici. E rimane doppia anche la scelta tra cambio manuale a sei marce e automatico-sequenziale con 7 rapporti e paddle al volante in magnesio. In attesa del prezzo non sembrerebbe mancare davvero nulla se non la trazione integrale, disponibile invece sulla Sedan e sulla Coupé. In quanti avranno voglia di fuggire dalle solite note?

(L.B.)


NUOVA DR1

Come affrontare la crisi dell’Automotive? In una domanda sta il leit-motiv delle presentazioni bolognesi. Ne hanno parlato tutti, e non poteva essere altrimenti. Tanti cercando di “esorcizzarla”, provando a rianimare un ottimismo che continua a incassare cazzotti dai dati di vendita. Altri, puntando sulle auto ecologiche e sugli incentivi governativi che "dovrebbero" arrivare quanto prima, altri ancora, come la DR, affidandosi al nuovo corso: un’utilitaria a prezzo ultra-competitivo per sfidare il mercato dei tempi di magra. Anzi, “l’utilitaria più economica in assoluto”, come assicura il numero uno della DR, Massimo Di Risio. Proposta con più del necessario di serie: quattro airbag, volante regolabile e perfino i sensori di parcheggio posteriori, arriverà in primavera a un prezzo non ancora definito.

La DR1 nasce grazie a un’alleanza italo-cinese. Dal primo all’ultimo bullone è made in China, prodotta a basso costo dal colosso asiatico Chery; il design, invece, è firmato dal centro-stile DR, che oltretutto ha provveduto ad omologarla per il mercato europeo. Nella versione presentata a Bologna (bianca e rossa), sbarcherà in Italia e in Europa con il marchio DR. Quasi identica nel look ma con altri allestimenti, sarà smerciata direttamente dalla Chery nel resto del mondo.

Rotondetta e affusolata nelle linee, la DR1 ha gli occhi da cartoon (ampi e ovoidali) e sorride dalla griglia del paraurti. Dentro ci si sta comodi in quattro. Non c’è traccia di dettaglio sciccoso, sia chiaro, plancia e interni sono realizzati con superfici semplicissime, ma anche con materiali di buona qualità, considerando il tipo di vettura. Nella strumentazione, sistemata a centro plancia, non manca nulla; sul quadro (digitale) compaiono tachimetro, contagiri, termometro acqua, indicatore del  livello benzina e “trip-computer”: tutto quanto serve. Per ascoltare musica - che esce da quattro altoparlanti, due anteriori e due posteriori - ci sono tre possibilità: radio, lettore cd o ingresso USB.

Non solo, si apre e si chiude con chiusura centralizzata e il telecomando aziona anche la chiusura dei vetri elettrici. C’è il servosterzo, gli alzacristalli sono a chiusura automatica, i bicchieri si ripongono in appositi vani. Il volante si può regolare solo in altezza e il climatizzatore, di serie, funziona manualmente. Tenuto conto che la Casa ha assicurato che la farà pagare meno della più economica delle concorrenti, attualmente assestate tra i 7.500 e gli 8.000 euro senza nemmeno garantire le stesse dotazioni, ha quasi del miracoloso.

Anche il reparto sicurezza è ben attrezzato per una city-car low cost: 4 airbag, ABS, allarme sonoro e spia che inizia a martellare gli orecchi se il conducente si dimentica di allacciare la cintura. I poggiatesta, sia anteriori sia posteriori, sono entrambi regolabili. Inizialmente si affaccerà con un’unica motorizzazione: un 1.3 benzina da 83 cavalli, capace di uno spunto massimo a 156 km/h e di uno 0-100 in 12,1 secondi. Più avanti, invece, si proporrà anche nella versione bi-fuel (con motore da 78 cv) allo stesso prezzo del benzina qualora dovessero permanere gli incentivi, mentre per il diesel si parla di un motore italiano.

Dunque, la Cina prova a far breccia in Europa affidandosi a una piccola ditta italiana come la DR. Piccola ma in crescita. La DR1 debutterà sulla scorta dei successi del Suv di Casa, la DR5, che grazie al prezzo concorrenziale e a un’inedita strategia di vendita (nei centri commerciali), in Italia è diventata la terza più venduta nel suo segmento (3000 unità consegnate in poco meno di un anno) tra gennaio e novembre 2008. Fra non molto, dietro ai fustini del Dash farà capolino anche la sua sorellina. E quando avrà dei problemi provvederanno ad assisterla i 100 concessionari e le 200 officine specializzate che saranno aperti entro il 2009.

(L.B.)


RIFIUTI ELETTRONICI: VIA ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

L'obiettivo è quello di arrivare ai 4 chili pro-capite

 

E' partita la raccolta differenziata dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), ma non tutti ancora sanno bene come muoversi per smaltire questo tipo di rifiuti. Il consorzio EcoR'it, responsabile, per le oltre 600 aziende associate, della gestione delle attività di trasporto, trattamento, riciclo, recupero e smaltimento dei RAEE professionali e domestici ha recentemente organizzato, in occasione dello Smau di Milano, una serie di workshop sulla corretta gestione di questo tipo di rifiuti. Attualmente si producono e si vendono circa 800 mila tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche all'anno, pari ad una media di 14 kg. per abitante. Solo però 1,5 kg pro capite di questo tipo di rifiuto viene sottratto alla discarica e portato negli impianti di trattamento operativi. L'obiettivo è quello di arrivare ai 4 kg per abitante previsto dalle normative europee.

"Costi minori grazie alle economie di scala garantite dai grandi volumi conferiti dai 600 membri è solo uno dei possibili vantaggi sia per le aziende associate e sia per i consumatori - sottolinea Giulio Rentocchini, presidente EcoR'it - EcoR'it nasce infatti come progetto pilota, su iniziativa volontaria, di gestione dei rifiuti professionali dell'Information Tehnology. In seguito ha assunto la struttura di Consorzio".
Nei primi otto mesi di attività, il Consorzio EcoR'it ha avviato a recupero e riciclo oltre 1.000 tonnellate di Raee domestici e circa 100 tonnellate di Raee professionali raggiungendo con il proprio servizio più di 1000 comuni italiani e circa 1 milione 700.000 abitanti. Inoltre il Consorzio EcoR'it ha istituito oltre 100 Punti di Raccolta su tutto il territorio nazionale ai quali i Clienti/Disributori/Centri di Assistenza dei soci EcoR'it potranno conferire i Raee direttamente o mediante trasportatori autorizzati EcoR'it. "L'accordo di programma siglato da EcoR'it con l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) per la raccolta dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - aggiunge Rentocchini - è un importante passo avanti verso il raggiungimento di quota 4 kg di raccolta Raee per abitante, obiettivo che ci porterebbe in Europa. Non solo, è un utile strumento per la definizione di una piattaforma operativa con la Grande Distribuzione e la Distribuzione organizzata”.

Loredana Bossi

 

 

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