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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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Operazione Mesopotamia

 

di Gabriele Zaffiri
 

Un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di rifiuti pericolosi con la Cina è stata sgominata, all’inizio del 2007, dal Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, portando all’arresto di un imprenditore friulano, mentre altre 14 persone sono stati denunciati, ricevendo avvisi di garanzia, tutti legali rappresentanti di aziende operanti nel settore plastico e cartario del nord d’Italia, Liguria, Veneto, Lombardia e Friuli.

L’attività investigativa, effettuata nell’ambito dell’Operazione Mesopotamia, è stata condotta dal Nucleo operativo ecologico carabinieri di Udine, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria di Trieste, e con l’appoggio della polizia provinciale di Udine e dell’Agenzia delle Dogane del capoluogo giuliano e di Venezia, dopo aver iniziato le indagini su merci in transito presso l’area portuale di Trieste e di Marghera (Venezia).

L’Operazione Mesopotamia dei Carabinieri ha tra l’altro consentito di smascherare un losco traffico trasnazionale di rifiuti che vedeva implicati anche cittadini di nazionalità siriana e cinese.

L’indagine del NOE dei carabinieri di Udine sarebbe iniziata nel 2005, relativo al traffico illecito di rifiuti che veniva messa in atto mediante il sistema della triangolazione e/o del girobolla. Rifiuti che venivano fatti confluire in ingenti quantitativi presso un sito di stoccaggio non autorizzato, ad Aiello del Friuli in provincia di Udine.

Poi, tali rifiuti, senza aver subito alcun trattamento, venivano portati, tramite il “Centro recupero carta SpA”, in Siria e/o in Cina.

Nell’Operazione Mesopotamia, i carabinieri del NOE hanno sequestrato nei porti di Trieste e Marghera ben 18 container, contenenti rifiuti in plastica e carta.

Ad Aiello in Friuli è stata invece sequestrata un’area di 12.000 metri quadrati usata come stoccaggio, con 5.000 tonnellate di rifiuti speciali, soprattutto plastica. Poi sono stati sequestrati ulteriori 78 container carichi di 2.500 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, composta in maggior parte di plastica e elettrodomestici di varia natura.

Il volume d’affari stimato di questo traffico illecito ammonterebbe a circa 1 milione e mezzo di euro in un solo anno.

Questi fatti e altri correlati, sono stati ampiamente trattati nel “Rapporto Ecomafia 2007”.

Un volume coordinato da “l’ Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente” con la collaborazione delle Forze dell’ Ordine, come Carabinieri, Polizia Forestale, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e da magistrati impegnati nella lotta alla criminalità ambientale. Quindi proprio grazie a tale Rapporto annuale si costituirebbe uno strumento completo e aggiornato per inquadrare il fenomeno dell’ ecomafia che svelerebbe il funzionamento di tale settore.

 

Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente

Cenni storici

 



L'Italia è stata la prima nazione in Europa che ha istituito una forza scelta ed orientata, in via prioritaria, all'applicazione della normativa ambientale. Sulla spinta delle sempre più pressanti problematiche legate alla difesa delle risorse del patrimonio ambientale italiano, nel 1986 venivano istituiti il Ministero dell'Ambiente ed il Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri, posto alle dipendenze funzionali dello stesso ministero con compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni compiute in materia ambientale. Con la Legge 23 marzo 2001, n° 93, il N.O.E. ha assunto la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e la struttura organizzativa del Reparto è stata potenziata e calibrata su base interprovinciale, in modo da garantire una presenza qualificata su tutto il territorio nazionale.

 

Comando Carabinieri Tutela per l'Ambiente

Organizzazione

Il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente è retto da un Generale di Brigata ed è organizzato in:

  • una struttura centrale, con sede in Roma, articolata su un Ufficio Comando, un Reparto Operativo ed un Reparto Analisi (articolato su un Nucleo Analisi, una Sala Situazione ed un Centro Elaborazione Dati);

  • una struttura periferica composta da 29 Nuclei Operativi Ecologici (N.O.E.), riuniti sotto 3 "Gruppi CC TA", a competenza areale (Nord - Centro - Sud) e con sede rispettivamente a Treviso, Roma e Napoli, la cui caratteristica peculiare è quella di operare in piena osmosi con i Reparti delle Organizzazioni Territoriale e Speciale dell'Arma.

Il Reparto Operativo ed i tre Gruppi T.A. operano alle dirette dipendenze del Vice Comandante del Cdo T.A.

Il Reparto Operativo, con competenza su tutto il territorio nazionale, è deputato al coordinamento dei N.O.E. ed allo svolgimento delle indagini più complesse ed ha alle proprie dipendenze:

  • una Sezione Operativa Centrale, che ha compiti essenzialmente investigativi in indagini di più ampio respiro riguardanti espressioni di criminalità ambientale particolarmente ampie o con risvolti internazionali;

  • una Sezione Inquinamento da Sostanze Radioattive, orientata al contrasto di traffici illeciti di rifiuti e materiali radioattivi e dotata di complessi laboratori mobili di rilevamento;

  • una Sezione Inquinamento Atmosferico, Industrie a rischio ed acqua rifiuti suoli, adibita al controllo di industrie sottoposte a speciale normativa.

In virtù delle competenze specifiche, il Reparto costituisce interlocutore specialistico per le Forze di Polizia a livello EUROPOL, sulla base delle direttive emanate dal Consiglio Generale per la Lotta alla Criminalità Organizzata (gennaio 1992), ed a livello INTERPOL, in una logica di collaborazione e di coordinamento che vede la sicurezza ambientale dimensionata sempre più chiaramente in un contesto sovranazionale.

L'attività informativa è delegata al Reparto Analisi, che ha compiti di gestione dei flussi informativi; monitoraggio e valutazioni previsionali sulla sicurezza dell'ambiente, indispensabili per ottimizzare l'impiego delle risorse; pianificazione e coordinamento dell'attività di controllo; definizione delle linee strategiche su cui far evolvere l'attività di contrasto all'illegalità ambientale.
Incardinato nel Reparto Analisi è, inoltre, l'
Ufficio di Analisi Strategica per la Sicurezza Ambientale, istituito il 15 giugno 2004 per il supporto diretto delle scelte strategiche del Ministro dell'Ambiente.

 

Gabriele Zaffiri

 
 

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