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Alfa Romeo: cento anni di storia

di Stefania Salemme

 

Nel 1906 a Roma viene fondata la Società Italiana Automobili  dall’imprenditore francese Darraq, che ha deciso di dedicare tutta la sua vita alla produzione di automobili a basso costo.

Negli anni successivi la sede della casa automobilistica viene spostata a Milano nel quartiere Portello e nel 1910 le sue sorti passano nelle mani di un gruppo di italiani appassionati al mondo delle quattro ruote, che decidono di chiamarla Alfa Anonima Lombarda Fabbrica Automobilistica.

Solo nel 1915, grazie all’ingegnere napoletano Nicola Romeo, l’azienda conosce un periodo di definitiva stabilità, mutando ancora una volta nome in Accomandita Ingegnere Nicola Romeo e Co.

La mission della nuova azienda è quella di produrre fuoriserie sportive da mettere subito sul mercato ed infatti, tra 1912 ed il 1913 vengono messe in commercio la 12HP, la 15HPe la 46-60HP, tutte con altissime prestazioni sportive nell’assetto e nel motore.

Il 1914 è l’anno in cui nasce la prima Alfa Romeo Grand Prix, capace di correre ad una velocità pari a 147,540 km/h.

Nel 1919 Enzo Ferrari decide di guidare un’Alfa Sportiva con un cmn alla Parma-Poggio di Berceto, arrivando al secondo posto.

Il 1921 è un anno molto importante per la casa milanese, poiché Enzo Ferrari decide di entrare ufficialmente nel team conquistando un nuovo secondo posto ed un primo di categoria alla targa Florio.

Nel frattempo, Giuseppe Merosi progetta la sua prima sei cilindri Alfa, la G1, di 6597cc e 65cv a disposizione. L’ auto ha un motore nuovo di zecca e si classifica ai primi posti.

L’anno successivo si apre con un periodo di profonda crisi per la casa milanese: si producono solo sei prototipi chiamati RL. Il periodo nero si conclude con un salvataggio in extremis da parte della Banca Nazionale di Credito e la rilancia per l’anno successivo. Anche il 1923 inizia nel peggiore dei modi: nel circuito di Monza muore l’alfista  Sivocci , l’Alfa vive un altro periodo di crisi che termina con il passaggio del progettista Jano dalla Fiat all’Alfa.

Due anni dopo, grazie ad un infaticabile lavoro di squadra, L’Alfa Romeo diventa campione del mondo, grazie anche a Gastone Brilli Peri che la pilota in maniera impeccabile.

Gli anni trenta sono quelli della definitiva consacrazione di Enzo Ferrari come dirigente sportivo, che impone una nuova leadership e nuovi bilanci di gestione , tanto da indurre la casa milanese ad abbandonare il mondo delle corse per gli eccessivi costi di gestione.

Il 1940 si apre con lo scoppio del secondo conflitto mondiale e l’Alfa si dedica alla produzione di materiale elettrico, motori nautici, cucine e serramenti.

Nel 1950 viene prodotta la 900 e la famosa Giulietta utilizzando il metodo della catena di montaggio , e due anni dopo viene messa in commercio il primo fuoristrada chiamato Matta.

Visto il successo della Giulietta, nel 1961 nasce la Giulia; nel frattempo anche il reparto corse sembra risorgere con la famosa Duetto realizzata dalla matita di Pininfarina.Nel 1970 dalla progenitrice Giulia nasce l’Alfa Romeo 1750.

Tralasciando l’ambito delle corse in cui l’Alfa si impone con vetture a ruote coperte, in questi anni viene inaugurato lo stabilimento di Pomigliano D’Arco con la produzione della piccola Alfa Sud poi chiamata Alfetta.

Caratteristica degli anni ’80 è l’Alfa ’33 nata dal sodalizio con la Fiat e nel 1987 nasce la 164 disegnata da Pininfarina . Questa nuova auto adotta motori twin spark turbo diesel, quattro cilindri e V6sia aspirati che turbo compressi, con una potenza da 117 a 232 cv.

Negli anni ’90 vengono prodotti rispettivamente la 155, la 145 e la 156. Nel 1998 termina la produzione della gloriosa 164 per dare posto alla 166. Nel 2001 viene presentata la 147, ed alla fine del 2005 viene messa sul mercato la nuova sportiva coupè Alfa Romeo Brera, frutto dell’ingegno di Giugiaro.

Per festeggiare i cento anni di storia della casa milanese è stata messa sul mercato la nuova berlina Giulietta: il nome è già noto a tutti, ma le potenzialità dell’auto sono tutte una scommessa!!

 

Stefania Salemme

 


 

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