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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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 IL CENTRO COMUNE DI RICERCA DELLA COMMISIONE EUROPEA

di Lara Amalfitano 

 

1. Introduzione

Per affrontare in modo decisivo le problematiche della nostra epoca, senza sprecare ulteriore tempo ed energie, é necessario avere a disposizione uno strumento indispensabile: una legislazione efficace, affidabile, continuamente aggiornata e che si adatti alle nuove esigenze, ma soprattutto basata su certezze scientifiche e indipendente da interessi nazionali. A questo proposito, la Direzione Generale Centro Comune  di Ricerche della Commissione Europea (DG CCR) é stata creata per fornire un supporto tecnico scientifico alla Commissione nell’ elaborazione e aggiornamento della legislazione europea.

La DG CCR, ancora oggi non sufficientemente conosciuta a livello internazionale ma anche all’interno dell’Europa, ha lavorato e sta lavorando in questa direzione, fornendo un supporto e un sostegno tecnico scientifico di fondamentale importanza per l’Europa. Lavorando a stretto contatto con i responsabili delle politiche, i ricercatori del CCR collaborano con partner europei ed extraeuropei .

Il compito del CCR si estende su diversi livelli: anticipando, sviluppando, attuando e valutando le linee politiche più idonee, quindi fornendo analisi previsionali, modelli, valutazioni su diverse opzioni e nuove strategie. Oltre a sorvegliare sulla corretta applicazione delle regole comunitarie.

La DG CCR ha diverse attività che spaziano dall’ambiente alle risorse naturali, dall’energie, alla sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori, ma anche sostegno in caso di crisi umanitarie, catastrofi naturali, incidenti industriali.

Il suo lavoro richiede flessibilità nell’adeguarsi all’evolversi delle esigenze e quindi alle politiche dell’UE, oltre alla capacità di concentrare le sue forze sugli aspetti più rilevanti, sia quelli che richiedono interventi  rapidi con effetto immediato sia quelli che richiedono interventi con risultati  a lungo termine. Infine non é trascurabile l’impegno nel campo della ricerca esplorativa, delle nuove tecnologie, tenendo sempre come riferimento le politiche future e valutando l’impatto sull’economia e sulla società

"È evidente che quasi ogni politica pubblica sostenibile richiede un comprensivo fondamento scientifico per un'attenta valutazione dell'impatto che comporterà la sua applicazione. La politica dell'UE non fa eccezione. È lì che il CCR gioca un ruolo chiave." Janez Potočnik, Commissario Europeo per la Scienza e la Ricerca.

 

La DG CCR ha una missione e una visione ben precise :

Missione: Il Centro Comune di Ricerca ha per l’appunto una missione ben precisa,   fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche dell’Unione Europea, adeguato alle esigenze poste in atto. Come servizio della Commissione europea, il Centro Comune di Ricerca funge da centro di riferimento per le questioni di carattere scientifico e tecnologico in seno all’Unione.

Vicino agli ambienti in cui vengono formulate le politiche, il Centro Comune di Ricerca agisce nell’interesse comune degli Stati membri, senza essere legato ad interessi privati o nazionali.

Visione: Il CCR vuole essere un partner affidabile per i responsabili politici dell’Unione

Europea (UE), in grado di elaborare opzioni strategiche basate su fondamenti scientifici che consentano di affrontare le principali sfide della nostra società con il sostegno di una ricerca riconosciuta a livello internazionale.

 

2. La struttura 

ll Centro Comune di Ricerca è stato istituito nel 1957 in seguito al trattato Euratom.

Il Centro Comune di Ricerca (CCR) é una Direzione Generale della Commissione Europea, che dispone di 7 Istituti di Ricerca dislocati in cinque Stati Membri dell’Unione Europea:

- Istituto dei Materiali e delle Misure di Riferimento (IRMM) a Geel in Belgio. In questa sede vengono testati  e creati i materiali di riferimento necessari per ottenere dati e misure confrontabili, precise e accurate. Un sistema di misure comune é necessario in supporto alle politiche UE, in tutti i settori, analisi ambientali, sanitarie, commerciali, per la protezione del consumatore e anche per le misure nucleari.

- Istituto dei Transuranici (ITU)  a Karlsruhe in Germania. Questo Centro ha come obiettivo proteggere i cittadini europei contro i rischi collegati alla manipolazione e conservazione dei materiali radioattivi.

 - Instituto dell’Energia  (IE) a Petten in Olanda e in parte anche a Ispra in Italia. In queste due sedi  si studia l’ energia su diversi fronti: la sostenibilità, la sicurezza, l’efficienza nella produzione, distribuzione e consumo.

- Istituto per la Protezione e la Sicurezza del Cittadino  (IPSC) a Ispra.  Si occupa per l’appunto della sicurezza dei cittadini nei confronti di incidenti, catastrofi, attacchi deliberati, frodi e altre azioni illegali.

- Istituto per l’Ambiente e della Sostenibilità (IES) a Ispra.  Questo Istituto lavora fornendo un importante supporto scientifico in campo ambientale, valutando differenti politiche per una gestione sostenibile  delle risorse naturali della terra. I settori chiave sono: cambiamenti climatici (protocollo di Kyoto), rischi naturali, trasporti, qualità dell’aria, utilizzo sostenibile delle risorse naturali, modellazione di possibili scenari futuri, attività di monitoraggio degli ecosistemi e creazione di banche dati.

- Istituto per la Salute e Protezione del Consumatore (IHCP) a Ispra. Questo Istituto fornisce informazioni importantissime su tutto cio’ che concerne sostanze chimiche, alimenti e prodotti destinati al consumatore incluso informazioni relative ai rischi, ai benefici e alla tracciabilità.

- Istituto per le Prospettive Tecnologiche (IPTS) a Siviglia n Spania. Questo Istituto, nato nel 2004, si occupa delle relazioni che intercorrono tra tecnologie, società ed economia.

 

3. Il Centro di Ricerche di Ispra : un sito in costante evoluzione

Il CCR  nella quale ho avuto il piacere di lavorare, é situato  nella stessa area dove 50 anni fa sorgeva il primo reattore Nucleare in Italia.

In origine, prima di diventare Centro Europeo nel  1961, questo centro faceva parte del Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN).

Questa epoca  é stata testimone di una grande espansione  dei  già numerosi laboratori esistenti, con un estensione dell’area occupata da 95.000 m2 fino a 155.000 m2.

Furono costruiti  nuovi edifici, laboratori e infrastrutture.

Dal 1973, una nuova richiesta di ricerca non nucleare, in particolare nel campo della sicurezza e dell’ambiente, determinarono nuovi cambiamenti sia nelle risorse umane sia nelle infrastrutture. Passò dall’essere un’organizzazione dedicata esclusivamente all’attività di ricerca, con particolare attenzione alla tecnologia nucleare, all’essere un’organizzazione di ricerca in supporto alle politiche comunitarie.

Nel 1992, quando il risparmio energetico diventò una questione di rilievo internazionale, il CCR, in quanto organismo di riferimento, decise di ottimizzare l’impiego di energie  apportando ulteriori cambiamenti nelle strutture con l’obiettivo di creare un sito con maggiore sensibilizzazione sulle problematiche ecologiche e nello stesso tempo sostenibile a livello economico.

Oggi il sito di Ispra ospita 4 Istituti: l’Istituto per l’Ambiente e della Sostenibilità, l’Istituto per la salute e protezione del consumatore, l’Istituto per la Protezione e Sicurezza del Cittadino e parte dell’istituto per l’Energia.

 

4. Il CCR Ispra oggi : al servizio dei cittadini

Il personale amministrativo e scientifico, proviene da tutta Europa (piu di 55 nazionalità attualmente sono presenti nel solo sito di Ispra) : tecnici, studenti, neo-laureati, ricercatori,  tutti mettono a disposizione le loro conoscenze ed esperienze lavorative per un obiettivo comune, cercare di dare un contributo alla ricerca per il sostegno delle politiche in Europa. Ancora piu stimolante é la consapevolezza di poter fare qualcosa per migliorare la vita dei cittadini europei e anche oltre i confini e naturalmente la vita delle generazioni future.

Un altro aspetto molto importante, che chi lavora all’interno del centro di ricerche condivide  e sta lavorando per migliorare é la collaborazione. Il CCR collabora con numerose organizzazioni all’interno dell’Europa, e sta cercando di consolidare la collaborazione anche con soggetti internazionali. Risulta di fondamentale importanza condividere tutte le informazioni tra chi fa  ricerca,  ma anche  con le industrie, le autorità politiche e normative, le autorità locali, le associazioni, e non solo, anche i cittadini devono essere informati correttamente,  é necessario lavorare insieme , mettere insieme tutte le forze, non solo le conoscenze ma anche l’energia e la voglia di migliorare quindi la partecipazione ed il contributo di tutti.

Si lavora seguendo un obiettivo comune: rendere più sicura e migliore la vita dei cittadini europei e di tutto il mondo, il CCR lavora per l’interesse comune degli stati membri, questo lo rende un posto unico in Europa.

In un ambiente molto stimolante, multiculturale, multilingue, dinamico e dove c’e la grande chance di avere a disposizione strumentazioni, attrezzature e tecnologie all’avanguardia, laboratori altamente specializzati. Le attività svolte riguardano diverse aree tematiche che si evolvono seguendo le priorità che la nostra società richiede.

I progetti cambiano, le ricerche vengono indirizzate su nuove strade, i ricercatori si adeguano a quelle che sono le esigenze, le richieste, studiano e si aggiornano. Nell’attuale contesto mondiale  sono ritenute prioritarie attività legate a sfide quali: cambiamenti climatici, sicurezza energetica, la globalizzazione, la ripresa economica,..

 

5. La capacita di adattamento del CCR : la nuova strategia

Per rispondere e anticipare le nuove esigenze, il CCR ha presentato la nuova strategia istituzionale per il periodo 2010/2020.

Sono state individuate diverse aree tematiche:

 

Verso un economia aperta e competitiva

Il CCR sta sviluppando le sue analisi per poter affrontare una riforma economica rapida e sostenibile, dove le conoscenze sono condivise e dove gli aspetti presi in esame sono  l’impatto delle attività sull’ambiente, l’occupazione, gli standard sociali,..

 

Sviluppo di una società a basso consumo di carbonio

Oggi il concetto di base é “ridurre la produzione di carbonio senza ostacolare la crescita economica”. Per questo é necessario incrementare l’uso di energie rinnovabili promuovendo l’efficienza energetica. Il CCR (in particolare l’istituto ce si occupa delle energie e l’istituto dell’Ambiente) sta lavorando per facilitare la strada in questa direzione, attraverso attività di ricerca che riguardano l’efficienza energetica di edifici e elettrodomestici, ricerche sulle emissioni dei trasporti, le tecnologie energetiche a basse emissioni e i modelli di consumo fondamentali per testare opzioni strategiche, valutarne l’impatto ed esaminare approcci innovativi. La produzione di energia elettrica e i trasporti sono due settori da cui derivano gran parte delle emissioni di gas ad effetto serra e che rientrano tra gli obiettivi di misure di mitigazione del cambiamento climatico.

 

Gestione sostenibile delle risorse naturali

Il CCR segue un grande obiettivo: migliorare la disponibilità, la qualità e l’utilizzo di risorse energetiche.

La gestione sostenibile di risorse quali l’energia, gli alimenti, l’acqua, l’aria, i minerali,le terre coltivabili, ecc. é una priorità operativa di lunga data e sarà probabilmente la principale sfida dei prossimi decenni sul piano sociale, scientifico e politico. Ecco perché nel CCR vengono fatte analisi integrate degli scenari ambientali a seconda delle diverse opzioni politiche. Si studia il funzionamento e le interazioni dei sistemi naturali, prendendo in considerazione l’impatto delle attività economiche sull’ambiente, le possibilità di innovazione. L’obiettivo finale é arrivare ad una crescita sostenibile. Si parla di sviluppo economico, sociale, ambientale.

La prima definizione di sviluppo sostenibile  diffusa nel 1987 dalla Commissione Indipendente sull'Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and Development), presieduta da Gro Harlem Brundtland, secondo la quale: “L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.

 

Il commissario Jose Barroso ha recentemente affermato “Il 2010 deve segnare un nuovo inizio. Voglio che l’Europa esca rafforzata dalla crisi economica e fin un futuro sostenibile, dobbiamo sin d’ora guardare oltre il breve termine. L’Europa deve ritrovare la strada giusta e non deve più perderla. È questo l’obiettivo della strategia Europa 2020: più posti di lavoro e una vita migliore. ../...

La Commissione propone per il 2020 cinque obiettivi misurabili dell’UE, che guideranno il processo e verranno tradotti in obiettivi nazionali. Tali obiettivi, che riguardano l’occupazione, la ricerca e l’innovazione, il cambiamento climatico e l’energia, l’istruzione e la lotta contro la povertà, rappresentano la direzione da seguire e ci consentiranno di valutare la nostra riuscita.

Ora dobbiamo trasformare i nostri obiettivi in realtà. “

 

Per perseguire l’obiettivo di gestire le risorse naturali in modo sostenibile  é necessario sviluppare le fonti alternative di energia invece del consumo massiccio di combustibili fossili. L’Istituto dell’ Energia e quello dell’Ambiente  stanno lavorando su diversi progetti inerenti l’impiego di energie alternative come ad esempio elaborando mappe di irraggiamento utili per valutare il potenziale di irraggiamento esistente per la produzione di elettricità solare utilizzando diverse tecnologie. Inoltre, l’impianto Sperimentale europeo ESTI, é stato creato per sperimentare celle e pannelli solari, il suo lavoro di supporto nella ricerca e sviluppo di nuove celle solari, nelle industrie europee e in particolare fornendo dati affidabili e indipendenti utilizzati anche per ottenere certificazioni di qualità.

Informazioni relative ai consumi energetici vengono periodicamente rese pubbliche e quindi utili riferimenti per stabilire nuove politiche nel campo dello sviluppo dell’energia solare. Nuovi progetti sono incentrati sulla politica e sull'analisi di mercato fornendo dati ai mercati nazionali e una valutazione delle politiche nazionali. Il lavoro si concentra in particolare sui nuovi Stati membri, sui paesi candidati e sui paesi vicini, dove è presente il maggiore potenziale per migliorare l'efficienza energetica e dove c'è stato meno sviluppo e sostegno per le energie rinnovabili. L’obiettivo é utilizzare al meglio le fonti di energia locali attualmente disponibili.

L’Istituto Ambiente fornisce un grande supporto alle politiche europee per la protezione e lo sviluppo sostenibile. In questo istituto si studiano risorse quali, l’acqua, il suolo, l’aria, le foreste.

Per quanto riguarda l’acqua il lavoro si concentra sulla ricerca di metodi affidabili per controllare la qualità di questa importantissima risorsa, e quindi la presenza di sostanze chimiche come ad esempio pesticidi e prodotti farmaceutici, si elaborano banche dati per raggiungere standard di qualità uguali  per tutti i cittadini europei.

Anche l’aria é una risorsa su cui l’Istituto dell’Ambiente ha lavorato e sta lavorando, monitorando ed elaborando modelli futuri, si cerca di stabilire gli effetti combinati tra le politiche inerenti il cambiamento climatico e quelle  specifiche per l’inquinamento dell’aria. Pur riconoscendo  che sarà difficile limitare una crescita della temperatura terrestre nei prossimi 20-30 anni é comunque necessario lavorare per ottenere dei benefici nel lungo termine.

Parlando delle diverse problematiche legate al cambiamento climatico é necessario parlare anche del fenomeno ‘desertificazione’. L’Istituto dell’Ambiente partecipa a un progetto internazionale  per l’ elaborazione di  un “world atlas desertification”ed é coorganizzatore della prima conferenza centrata su questo aspetto “per cercare di capire e valutare l’andamento futuro di questo fenomeno”.

Tutti gli ecosistemi sono fondamentali perché sono fonte di risorse indispensabili quali acqua, aria, combustibili, cibo, habitat naturali, ma queste risorse sono limitate  e se mal gestite presto non saranno più sufficienti. Ecco perchè vengono monitorati attivamente questi ecosistemi anche mediante satelliti, fornendo un supporto nelle scelte che riguardano le attività agricole, l’irrigazione, l’uso di pesticidi, ecc

Sempre nell’Istituto dell’Ambiente c’é chi si occupa di foreste fornendo mappe e altre utili informazioni sullo stato attuale, banche dati vengono elaborate anche relativamente  al suolo e alle acque marine.

LCA ( lyfe cycle assesment), é un altro progetto  il quale si occupa di valutare in che modo le tecnologie di produzione ed i prodotti di consumo influiscono sull’ambiente, anche in questo caso le informazioni ricavate, se sfruttate sia da chi produce sia da chi consuma i prodotti, potranno essere molto utili in sostegno dell’ambiente oltre che a indirizzare chi fa le regole e le politiche.

Infine come non accennare all’aiuto che l’Istituto dell’Ambiente sta offrendo ai paesi dell’Africa nelle scelte verso uno sviluppo sostenibile in seguito ad un progetto adottato nel 2007.

 

Sicurezza degli alimenti e dei prodotti di consumo

La sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari e di quelli destinati ai consumatori rimangano uno degli argomenti di primaria importanza. La legislazione europea lavora per assicurare che questi prodotti siano sicuri per i cittadini.

Gli standard europei in materia di sicurezza alimentare rispondono alla  crescente necessità di garantire che i materiali e le tecnologie utilizzate nella produzione degli alimenti siano sicuri per i consumatori. Al fine di ottenere standard approvati ed armonizzati a livello europeo, i ricercatori del CCR offrono  supporto alla standardizzazione dei metodi di analisi e dei criteri per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti di consumo. Ciò consente a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea di applicare gli stessi standard di verifica. Il CCR intende inoltre mantenere un livello di competenze che consenta di rispondere rapidamente a potenziali crisi nel settore alimentare e dei mangimi. A tale scopo sviluppa, armonizza e implementa metodi di verifica costantemente aggiornati per tutta l’Unione Europea, in stretta collaborazione

con l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

Ultimamente il CCR é intervenuto in seguito a situazioni di emergenza  elaborando e valutando l’affidabilità dei test necessari per individuare il morbo della BSE e  per verificare la presenza della melamina, sostanza pericolosa presente in molti prodotti lattiero caseari provenienti dalla Cina.

 

Per quanto concerne la sicurezza alimentare l’Istituto pe la Salute e Protezione del Consumatore  sta lavorando su diversi fronti. In particolare gestisce il Laboratorio di Riferimento Comunitario per il rilevamento di OGM negli alimenti e nei mangimi e ha creato una Rete europea di Laboratori per gli OGM. Il lavoro svolto é importantissimo in quanto permette di fornire a chiunque fosse interessato informazioni sui metodi  e tecniche più recenti per individuare OGM non autorizzati proteggendo quindi i cittadini.

Un altro problema molto attuale  che ci coinvolge direttamente concerne i materiali che vengono a contatto con gli alimenti. Questi materiali, in alcuni casi, possono rilasciare sostanze nocive alla salute umana.

Il CCR ha realizzata una banca dati dove sono elencate caratteristiche chimico fisiche di piu di 400 componenti utilizzati nella produzione dei materiali di confezionamento e ha creato un Laboratorio Comunitario di riferimento per i materiali a contatto con gli alimenti che collabora con altri laboratori con l’obiettivo di garantire standard di qualità più elevati. L’analisi di alcuni campioni di utensili condotta dal CCR ha però rilevato che alcuni di questi prodotti rilasciano nel cibo una significativa quantità di sostanze chimiche. È stato inoltre osservato che, in passato, la mancanza di un approccio comune, valido per tutti gli Stati Membri, si traduce-va nell’applicazione di metodi di analisi estremamente diversificati.

Il Laboratorio Comunitario di Riferimento per i Materiali a Contatto con gli Alimenti, ha  messo a punto alcune linee guida sui metodi di analisi per gli utensili da cucina, a cui oggi tutti i laboratori di controllo ufficiali distribuiti sul territorio dell’UE sono tenuti ad attenersi. Inoltre Il CCR affianca i laboratori dell’UE e dei paesi terzi nell’esecuzione di esperimenti e di esami comparativi, affinché le analisi possano essere effettuate in maniera efficace e corretta, in modo da garantire la sicurezza degli utensili adoperati in cucina e quindi, del cibo che consumiamo.

Continuando a parlare di questo Istituto , ulteriori progetti sono in corso, come quello che ha come obiettivo fornire una banca dati per verificare l’autenticità di alcuni prodotti alimentari, in particolare il vino e quindi individuare eventuali frodi.

Un altro progetto riguarda la validazione di metodi di analisi alternative a quelli effettuati su animali cavia per valutare l’effetto nocivo di sostanze chimiche.

Infine anche nel campo delle nanotecnologie sono in corso diversi studi, ad esempio per valutare il rilascio di alcune nanoparticelle come l’ossido di titanio da prodotti quali le creme solari. Anche in questo caso l’obiettivo è fornire informazioni utili, oggi ancora non sufficienti nonostante i prodotti siano già in commercio, per definire una legislazione in grado di garantire prodotti sicuri e senza rischi per i consumatori.

 

Sicurezza nucleare

L’energia nucleare è la principale fonte di energia elettrica a basso tenore di carbonio nell’UE per il carico di base, rappresentandone un terzo dell’attuale produzione. Le attività di ricerca sulla sicurezza nucleare sono dedicate alla sicurezza del combustibile nucleare, alla sicurezza dei reattori esistenti e a quelli di nuova generazione. Tra le sue attività il CCR coordina il contributo dell’UE al Forum internazionale per lo sviluppo della nuova generazione di reattori nucleari. Inoltre il CCR esegue attività di ricerca volte a ridurre la radiotossicità dei rifiuti, sia in termini di attività che di durata, e a prevenire il rilascio di radionuclidi nella biosfera. Nell’ambito della sicurezza nucleare, il CCR è attivo sul fronte delle misure di salvaguardia, di non proliferazione nucleare e nella lotta alle attività illecite riguardanti i materiali nucleari e radiologici. Il CCR collabora con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e sostiene i servizi della Commissione sviluppando tecnologie e metodi avanzati di individuazione delle attività illecite.

 

Gestione della sicurezza e della crisi                

I ricercatori del CCR sviluppano sistemi di allerta tempestiva e metodologie di valutazione rapida dei danni, in grado di migliorare considerevolmente la preparazione alla gestione di catastrofi naturali e di ottimizzare l’efficacia e la rapidità delle operazioni di soccorso, limitando al contempo i danni economici. Con l’ausilio di tecnologie innovative, come l’analisi automatizzata d’immagini satellitari, la web intelligence e i sistemi informativi in tempo reale, il CCR collabora con l’UE ed altre organizzazioni internazionali al coordinamento delle risposte alle situazioni di crisi e all’implementazione delle misure di ricostruzione e di aiuto umanitario. Altro settore chiave di attività del CCR è l’analisi e la protezione delle infrastrutture critiche quali, ad esempio, le reti di trasporto, le reti di comunicazione ed energetiche o gli impianti chimici.     

Il CCR si occupa anche di migliorare la capacità di prevenire e di gestire le situazioni di crisi come in caso di alluvioni, incendi boschivi, o terremoti e  svolge un ruolo importante per migliorare attraverso la creazione del Sistema Europeo d’informazione sugli incendi boschivi e nel caso di allarme inondazioni con il Il sistema di allarme Inondazioni. Questi fenomeni, che negli ultimi anni si stanno verificando sempre con maggiore frequenza sono problemi che escono dai confini nazionali e coinvolgono un gran numero di cittadini., diventa sempre più importante intervenire sia cercando di individuare le cause,  stabilire come prevenirli e limitarne il verificarsi ma anche molto importante a questo punto quando ormai molti errori sono stati fatti ed é necessario ridurre i danni, intervenire fornendo informazioni tempestive ed affidabili per salvare vite umane e proteggere l’ambiente.

 

Materiali e Misure di Riferimento

L’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria, della sicurezza alimentare e della tutela ambientale sono solo alcuni dei settori in cui misure accurate e affidabili possono accrescere la qualità della nostra vita. Si registra una crescente richiesta di sistemi di rilevamento sempre più accurati, in particolare in alcuni settori emergenti come le biotecnologie e la medicina personalizzata. Un elemento essenziale per definire l’affidabilità delle misure è la disponibilità dei materiali di riferimento, che offrono ai laboratori di analisi di tutto il mondo ,

Un parametro di confronto che consente di ottenere risultati attendibili e tracciabili.

Il CCR è uno dei principali produttori al mondo di materiali di riferimento certificati, in particolare nel settore clinico, alimentare e degli OGM.

 

6. Conclusioni

Sarebbe troppo lungo parlare di tutte le attività svolte nel centro Comune di ricerca e non ritengo di avere le conoscenze necessarie per stabilire quali attività  siano le più interessanti e rilevanti. I grandi  problemi del nostro tempo devono essere affrontati su diversi fronti senza escludere a priori nessun aspetto.

Ritengo inoltre  doveroso chiarire che gli esempi riportati sono stati scelti in base a quelle che sono le mie conoscenze e interessi personali, in particolare nel campo delle tecnologie alimentari e dell’ambiente. É possibile scoprire direttamente tutte le ricerche svolte e quelle attualmente in corso entrando nel  sito internet del CCR. In questo sito oltre a trovare chiare informazioni generali che riguardano la storia e le missioni del CCR, é possibile informarsi su tutte le attività di ricerca concluse e attualmente in corso suddivise tra i diversi istituti.

Sempre in questo sito sono disponibili diversi opuscoli on-line che permettono a chiunque fosse interessato di acquisire informazioni e conoscenze che riguardano clima, ambiente, energia, ecc.

Infine é possibile visitare, quindi scoprire il CCR, le sue molte aree di ricerca e i laboratori, partecipando anche a  dimostrazioni pratiche, esibizioni e conferenze durante l’”open day” che il CCR organizza in occasione della celebrazione di Schuman.

Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta, nota come "dichiarazione Schuman", è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea.

Per festeggiare questo evento Il CCR apre le porte ai cittadini europei che vogliono vedere direttamente parte di quello che si svolge al suo interno.

Conferenze, esibizioni giochi organizzati dal personale del CCR che si unisce in questa occasione per illustrare la scienza che sta dietro le politiche e rispondendo a a domande come ‘Da dove ci arriverà l'energia in futuro?' 'Come possiamo garantire la sicurezza del cibo che mangiamo e dei prodotti che usiamo?' 'Come possiamo proteggerci dai disastri naturali?' oppure 'Conosciamo veramente l'ambiente in cui viviamo e come lo proteggiamo?' e tante altre....

 

l’uomo sia riuscito a compiere su un sistema perfetto quale era quello naturale. I tanno cominciando a capire che, se un mondo più bello

Istituto dell'Ambiente e della Sostenibilità (IES), Ispra, Italia.

• Ulteriori informazioni: http://ies.CCR.ec.europa.eu

Istituto per la Protezione e la Sicurezza dei Cittadini (IPSC), Ispra, Italia.

• Ulteriori informazioni: http://ipsc.CCR.ec.europa.eu

Istituto dei Materiali e Misure di Riferimento (IRMM), Geel, Belgio.

• Ulteriori informazioni: http://irmm.CCR.ec.europa.eu

Istituto degli Elementi Transuranici (ITU), Karlsruhe, Germania.

• Ulteriori informazioni: http://itu.CCR.ec.europa.eu

Istituto per la Salute e la Protezione del Consumatore (IHCP), Ispra, Italia.

• Ulteriori informazioni: http://ihcp.CCR.ec.europa.eu

 Istituto dell'Energia (IE), Petten, Paesi Bassi.

• Ulteriori informazioni: http://ie.CCR.ec.europa.eu

Istituto per le Prospettive Tecnologiche (IPTS), Siviglia, Spagna.

• Ulteriori informazioni: http://ipts.CCR.ec.europa.eu

 

Ulteriori informazioni

• Unità di Relazioni Pubbliche, Email CCR-info@ec.europa.eu

 

• Web: http://www.CCR.ec.europa.euto del Corriere della Sera un fondamentale elenco di piccoli accorgimenti che possiamo mettere io per i quali possiamo far

Lara Amalfitano

 

 

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