Navigando su questo sito web si accettano i cookie utilizzati per fornire i Nostri servizi. Per maggiori informazioni leggere l'informativa sui cookie

SPAZIO MOTORI HOME PAGE- Testata giornalistica telematica autorizzata dal Tribunale di Napoli con n.5141-Dir. Resp. Dott.Massimiliano Giovine  Il primo periodico telematico di informazioni ed inserzioni auto,moto,nautica,trasporti,viabilità,ambiente,sicurezza stradale,ecc.Testata Giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registraz.n.5141-Provv.del 27/6/2000-Direttore Responsabile Dott.Massimiliano Giovine - © Tutti i diritti riservati

|HOME|

|Presentazione|

|Note/GeRENZA| Cookie |

|Lettere|

|Spazio Motori "Ambiente"|

|Inserzioni gratis|

|Links auto|

|Links moto|

|Links utili|

|Assicuraz. web|

Anno XV num.2
Mar./Apr. 2016

|C E R C A|

 

ARTICOLI di questo numero

 

SEGNALAZIONI LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI. Scrivi anche Tu!

 
Pillole/News
 
Rubrica "Spazio AMBIENTE"
 
ARCHIVIO articoli
Scrivi a:redazione1@spaziomotori.it

 

Scrivici

Torna alla Home page

 | Gerenza |

 

COME TI ELETTRIZZO UNA VECCHIA 500

 di Giovanni Minieri

 

Dal 26 gennaio 2016 convertire un’auto con motore diesel o benzina in una con motore elettrico sarà molto più semplice. Ricordiamo che in rete esistono già dei meccanici che hanno osato una conversione del genere. Ricordo addirittura un meccanico che aveva condiviso sulla rete un video col quale mostrava tutta la procedura di conversione di una vecchia Fiat 500 in una spinta da un motore elettrico. Ebbene, a partire dalla fine di gennaio 2016 entrerà in vigore il nuovo regolamento relativo all’omologazione e all’installazione di sistemi di riqualificazione elettrica dei veicoli.

Una definizione che suona complicata, ma che in realtà consiste semplicemente nell’applicare quello che dai più è conosciuto con il nome di retrofit. Per la trasformazione sarà obbligatorio rivolgersi ad una officina autorizzata la quale provvederà a montare il kit sull’auto. La procedura ricorderà molto quella che viene adottata quando si vuole montare un impianto gpl. La differenza è che per impiantare un motore elettrico su un’auto con motore a scoppio, saranno necessari lavori molto più invasivi e radicali. Verranno infatti rimossi, insieme al motore, anche i tubi di scappamento, il serbatoio, il cambio con la frizione e il sistema di raffreddamento nella sua completezza. Il tutto verrà sostituito dal un motore elettrico a corrente continua, con i componenti necessari al suo funzionamento come le batterie, il trasformatore, il convertitore, l’interfaccia di rete e la centralina che gestirà la parte elettrica ed elettronica. Il passaggio successivo è provvedere al collaudo presso la Motorizzazione Civile, per verificare che il veicolo così modificato rispetti tutte le norme previste dal regolamento.

Una volta appurato ciò, gli uffici competenti provvederanno ad aggiornare la carta di circolazione. A questo punto il gioco è fatto e finalmente si può viaggiare ecologicamente e silenziosamente per le strade. Certo, la spesa da affrontare non è forse per tutte le tasche, un’operazione del genere risulterà ben più dispendiosa rispetto al montaggio di un impianto gpl, si parla infatti di cifre che si aggirano su diverse migliaia di euro. Però si spera che la spinta propulsiva del nuovo regolamento incentivi gli investimenti sulla nuova tecnologia per gli impianti elettrici da autoveicoli. Così che possano essere realizzati impianti più efficienti e meno costosi.

Ad oggi comunque decidere di convertire elettricamente la propria auto significa affrontare un investimento moderatamente consistente, una consistenza però ben presto ripagata se si pensa che con due euro di ricarica elettrica si potranno percorrere circa 100 km. Una cifra irrisoria se paragonata ai chilometri che potremmo percorrere con 2 euro di gasolio. Di fronte a simili costi, anche un impianto a metano non regge il confronto (G.M.)


UN MODERNO ANTIFURTO CON IL VECCHIO CELLULARE

Il furto della propria auto è uno dei peggiori incubi di un automobilista. Non solo per il legame a volte affettivo che si instaura tra l’automobilista e la propria “bambina”, ma per tutto quello che ne consegue: denuncia, assicurazione, acquisto di una nuova auto. Ed ecco che allora, già in sede di acquisto, spesso si fa montare subito un antifurto proprio in concessionaria. Ma se non lo si è fatto, ci si può rivolgere a qualsiasi elettrauto che di sicuro saprà consigliarvi su cosa montare, con la relativa spesa. Eppure c’ è una soluzione molto più economica e alla portata praticamente di tutti. Basta possedere un semplice telefonino, anche di quelli non proprio nuovissimi, di quelli che si ha buttato nel cassetto perché non più all’avanguardia e privo di quelle funzioni oggi indispensabili.

Le uniche funzioni che dovrà avere sono la modalità silenziosa e le risposta automatica. Ora passiamo all’operatore. Meglio sceglierne uno che abbia una buona copertura sul territorio nazionale. Non è necessario stipulare alcun contratto di abbonamento, basta una qualsiasi SIM con un piano ricaricabile, in assoluto quello che costa meno perché si pagherà solo per le chiamate effettuate e gli sms inviati. Del cellulare occorre anche annotare il codice IMEI composto da 15 cifre e che identifica in maniera univoca il telefonino. E’ di solito indicato su un adesivo posto in prossimità della batteria. Se non lo si trovasse, può essere visualizzato direttamente sul display del cellulare digitando la sequenza *#06#. A questo punto si inserisce la SIM nel cellulare, impostando la risposta automatica, il PIN all’accensione e si blocca la tastiera. Importantissimo disabilitare tutte le notifiche audio e con vibrazione. Arriviamo ora all’alimentazione del cellulare.

Occorre utilizzare il cavo che di solito si usa per caricarlo con la presa accendisigari, smontare la presa del caricabatteria e collegare i cavi elettrici alla batteria dell’auto. Fatto ciò, bisogna individuare un posto in auto che non sia visibile, ma che consenta al cellulare di agganciare la rete e inoltre di poter agevolmente “sentire” tutto quello che accade nell’abitacolo. Per verificarne la funzionalità, basta chiedere ad un amico di sedersi in auto, quindi chiamare il cellulare-antifurto e chiedere all’amico se ha sentito la suoneria oppure la vibrazione. A questo punto, se tutto il lavoro è stato eseguito bene, il vostro antifurto fai da te è pronto.

Nella remota e sfortunata ipotesi in cui vi rubassero l’auto, ciò che bisogna fare è contattare il numero del cellulare antifurto, mettendosi in ascolto, qualora durante la conversazione uno dei ladri possa dare involontariamente informazioni utili ad individuarne la posizione. Inoltre bisogna contattare le forze dell’ordine a cui verrà fornito il codice IMEI e il numero di cellulare del telefonino montato in auto. In questo modo sarà possibile risalire alla posizione approssimativa del cellulare, e quindi dell’auto, semplicemente verificando qual è l’ultima cella agganciata dal numero fornito (G.M.).


IL FUTURO ALFA ROMEO SUL PASSO DELLO STELVIO

La concorrenza tra le varie case automobilistiche spinge ognuna di esse a mettere nei piani di rilancio la progettazione di modelli che per caratteristiche e dimensioni non sono mai stati prodotti sulle rispettive linee di montaggio. E’ questo il caso dell’Alfa Romeo, la storica casa di Arese, con un glorioso passato nel mondo delle corse, che a quanto pare si è finalmente decisa a mettere in produzione il suo primo SUV. E non avrebbe potuto fare diversamente.

Modelli SUV sono presenti nei listini di quasi tutte le case automobilistiche, del resto i numeri parlano chiaro, sono sempre di più gli automobilisti che scelgono questo tipo di autovettura che si presta ad essere usato in diverse circostanze, e che ha la sua ragion d’essere come auto familiare su cui caricare di tutto e di più. E così l’amministratore delegato FCA Marchionne non può più procrastinare la progettazione di un SUV Alfa Romeo se davvero vuole rilanciare il marchio del biscione.

L’uscita sul mercato era prevista già quest’anno, ma a quanto pare, causa la congiuntura economica non favorevole che si protrae da un po’ di tempo, il lancio della nuova Alfa, il cui nome dovrebbe essere Stelvio, è stata rimandata agli inizi del 2017. Il nuovo veicolo ha lo stesso chassis modulare “Giorgio” della Giulia, e i cavalli del suo motore scaricheranno la loro potenza sulle ruote posteriori, per la felicità di tutti gli alfisti che riconoscono nella trazione posteriore la vera essenza della sportività. Ed in effetti negli ultimi giorni sono stati avvistati sulle strade italiane prototipi del nuovo SUV Alfa Romeo, camuffati sì, ma si potevano già distinguere quelle che saranno poi le linee definitive e sembra davvero ben riuscita. Ma le novità non si esauriscono qui, sembra si stia seriamente pensando all’erede della Giulietta. Un modello che ha oramai i suoi anni e sembra non tenere più il passo delle ultimissime concorrenti: Audi A3, Seat Leon, Peugeot 308, Opel Astra, per citare solo alcune tra le sue dirette rivali.

Si sta pensando di realizzare il nuovo modello in due distinte versioni, una a due volumi a cinque porte che andrà a sostituire il modello attualmente in circolazione. L’altra invece sarà una Giulietta tre volumi a quattro porte, cosi da andare incontro alle aspettative di quegli automobilisti che amano il terzo volume, quella coda che consente di aumentare notevolmente la capacità di carico del bagagliaio. La Giulietta quattro porte dovrebbe essere una versione accorciata della Giulia, di cui eredita il pianale modulare “Giorgio” frutto di studi costati investimenti di non poco conto.

Ecco, proprio a giudicare dagli investimenti che il gruppo FCA sta facendo per il rilancio dell’Alfa Romeo, possiamo dire che finalmente si è deciso di dare la giusta importanza ad un marchio che ha fatto storia e che negli ultimi anni era stata messa un po’ in disparte, sacrificata a favore degli altri marchi del gruppo FCA, come ad esempio la Chrysler, che però ha ben poco dell’italianità e del glorioso passato dell’Alfa Romeo.

 

Giovanni Minieri


 

 

 


 

Home pageCopyright 2000/2016 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved - Testata giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registr. n. 5141-Provv.del 27-06-2000.

Editore: associazione culturale no-profit "Confgiovani"- Iscr. ROC n.19181. Direttore Resp. Dott.Massimiliano Giovine - giornalista (Tes. Prof. n.120448, già n.84715).

Direzione, Redazione: via D. De Dominicis, 20 c/o Giovine-cap. 80128 Napoli. E' vietata la riproduzione o trasmissione anche parziale, in qualsiasi forma, di testi, immagini, loghi ed ogni altra parte contenuta in questo sito web senza autorizzazione.

La Redazione non è responsabile di eventuali errori imputabili a terzi, nè del contenuto delle inserzioni riservandosene, pertanto, la pubblicazione.

Nomi e numeri sono citati a puro titolo informativo, per offrire un servizio al lettore. Proprietà artistica e letteraria riservata ©. Vedi gerenza e note legali/tecniche.

|Anno XV num.2 - Mar./Apr.2016| - Per informazioni e contatti e-mail: redazione1@spaziomotori.it

Sito web ottimizzato per "Firefox", Internet "Explorer 5.0" o superiore - Risoluzione schermo consigliata: 1024 x 768 pixel - >>Privacy/Cookie<<