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Ferrari torna alla vittoria nel Gp di Malesia

di Daniele Amore

 

Ferrari sul podio in MalesiaLa stagione 2014 della Ferrari è stata una delle peggiori della sua storia. La profonda rivoluzione portata all'interno della squadra corse da parte di Sergio Marchionne era finalizzata al recupero della competitività. Certo fare peggio non èra facile, ma fare così bene come si è visto in questo inizio del mondiale 2015 non era nelle più rosee aspettative da parte di nessuno, addetti ai lavori, ma anche il più accanito dei tifosi. Si pensava che il podio del primo gran premio dell'Australia fosse già un notevole risultato dopo che il nuovo direttore sportivo Maurizio Arrivabene aveva pronosticato una stagione difficile con un paio di podi a causa del ritardo di progettazione in cui di è trovata la nuova gestione sportiva Ferrari.

Invece al secondo gran premio della stagione in Malesia ecco che Sebastian Vettel e la sua SF15-T si trovano sul gradino più alto del podio battendo l'invincibile Mercedes sul terreno della competitività pura. Non c'è stato bisogno di una rottura meccanica a consentire al quattro volte campione del mondo di poter puntare alla vittoria. Ma più che altro una perfetta strategia di gara che ha sfruttato al massimo le prestazioni che la Rossa aveva dimostrato fin dalle prove del venerdi quando si era capito che aveva un passo diverso nello sfruttamento alla perfezione delle gomme Pirelli su un fattore fondamentale, il consumo sulla lunga distanza.

L'immagine del Gran Premio di Malesia sta tutta nella felicità di Vettel ed in quel suo grido in italiano di "Forza Ferrari!" che la dice lunga sulla voglia che ha tutto il team di tornare al vertice. Un digiuno da parte della Rossa interrotto dalla bellezza di due anni, con Vettel che torna ad assaggiare la parte più alta del podio dopo un difficile anno passato alla Redbull, sommerso dalle critiche con la sua ultima affermazione alla fine del 2013. Una vittoria che fa tornare in mente a tutti le stagioni trionfali quando a dominare la scena mondiale era Michael Schumacher. Il campione tedesco ci mise più gran premi per tornare alla vittoria, Vettel ha bruciato le tappe andando a vincere già alla sua seconda corsa con la scuderia di Maranello.

Un trionfo che potrebbe facilmente far perdere la bussola all'intero ambiente, sia dentro che all'esterno della squadra. Il team principal Maurizio Arrivabene ci ha tenuto nelle interviste che si sono svolte nel dopocorsa a calmare gli animi. Pur riconoscendo a tutto lo staff tecnico il frutto del lavoro svolto questa vittoria deve far stare con i piedi per terra ben saldi tutto il team.

La Mercedes è ancora la vettura da battere, le condizioni in cui si è corso in Malesia non saranno sempre disponibili nel mondiale ma servono ad accelerare il lavoro di recupero del distacco dai tedeschi anche nei gran premi dove la casa della stella a tre punte sembra ancora imbattibile. 

Che la Ferrari fosse nella sua giornata perfetta lo si è visto dalla rimonta che ha portato Kimi Raikkonen al quarto posto. Il finlandese partiva dietro per un errore che aveva commesso in qualifica, e per non farsi mancare nulla,  all'ultima curva del primo giro, qualche metro dopo l'ingresso dei box, veniva tamponato dalla Sauber di Felipe Nasr. Raikkonen era costretto a fare tutto un giro a tre ruote per poi entrare ai box ed uscire in ultima posizione con un distacco abissale dai primi. La safety car causata dall'altra Sauber di Ericsson, consentiva al finlandese della Ferrari di recuperare parte del distacco. La rimonta avveniva a suon di giri veloci. Un capolavoro fatto di tattica e guida perfetta con ottimi sorpassi in pista che consentivano a Kimi Raikkonen di completare la eccellente giornata per la Ferrari con un quarto posto che porta grande fiducia.   

La Mercedes perde la gara dopo aver dominato con Lewis Hamilton sia le prove libere che le qualifiche. Il momento cruciale la safety car ad inizio gara. I piani della corsa erano cambiati. La safety car consentiva alle squadre di avere meno problemi di consumi.

La Ferrari si è adattata alla nuova situazione cambiando strategia mentre la Mercedes,  con la presunzione di avere la macchina migliore , si è andata a complicare la vita conservando la tattica di uso delle gomme di partenza. Questo ha messo nelle condizioni peggiori i suoi piloti. Nessuno dei due è riuscito a ricucire lo strappo, nemmeno il grandissimo talento di Lewis Hamilton è riuscito a porre rimedio al problema creato al muretto dei box. Un peccato di presunzione che la Mercedes ha pagato a caro prezzo. Che la poter unit Mercedes non sia più così invincibile come nella passata stagione lo dimostra la gara opaca che ha visto protagonisti di due piloti Massa e Bottas della Williams. La scuderia britannica utilizza l'ultimo step evolutivo della motorizzazione tedesca non riuscendo ad impensierire in nessun modo i rivali della Ferrari, ne dare una mano alla casa madre fornitrice dei motori.

Un vero disastro per l'altro motorista che partecipa al mondiale di Formula 1. La Renault non è competitiva e come se non bastasse anche fragile. Il motore francese equipaggia sia la Redbull che l'Italiana Toro Rosso. Quest'ultima si è tolta lo sfizio di avere due macchine con due piloti debuttanti Carlos Sainz Jr e Max Verstappen davanti alle monoposto del tram principale Redbull con Ricciardo e Kyviat noni e decimi. Un risultato che mette in evidenza che alla Redbull non  hanno solo un problema di motore ma anche seri problemi di aerodinamica e di telaio.

Piccoli segnali di progresso per la McLaren Honda. La casa di Woking ha recuperato parte del distacco che aveva rimediato in prove e qualifica. I due piloti Button e Alonso hanno apportato una serie di modifiche al set up in corsa migliorando di netto la prestazione della monoposto. Purtroppo ancora una volta ha frenato definitivamente la macchina ai box mentre stavano ricucendo il distacco con la Redbull e raggiungendo prestazioni tali da poter entrare nella zona punti.

 

Daniele Amore

 


 

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