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HAMILTON VINCE IL GP D'ITALIA, VETTEL SECONDO CON LA FERRARI

di Daniele Amore

Dopo le belle prove di qualificazione che aveva visto le Ferrari avvicinarsi in modo importante alle Mercedes tanto da agguantare una bella prima fila con Kimi Raikkonen e un ottimo terzo posto davanti alla seconda delle frecce d'argento di Nico Rosberg, nella gara della domenica il brusco risveglio. La Mercedes che pur aveva timori per la resistenza della propria power unit sulla lunga distanza ha retto alla perfezione almeno quella di Hamilton. Gli aggiornamenti portati dal costruttore tedesco hanno consentito almeno al campione del mondo in carica di involarsi dal primo giro al comando per non cederlo mai fino alla fine della corsa conquistando il gran premio d'Italia.

Gli fa contraltare la sfortuna che invece ha colpito il suo compagno Nico Rosberg anche unico rivale per il titolo che dopo essere stato costretto ad abbandonare la nuova power unit nella mattinata del sabato per un la vecchia versione usata in Belgio, mentre era all'inseguimento della seconda posizione sul ferrarista Vettel ha visto le sue speranze di tenere aperta la lotta per il titolo assieme andare in fumo assieme al suo motore alla variante della Roggia. Con questo ritiro infatti il pilota tedesco di fatto esce dalla lotta per il mondiale anche se la matematica ancora non lo condanna.

Seconda la Ferrari di Sebastian Vettel. Il tedesco è partito bene ma nulla ha potuto contro lo strapotere delle Mercedes. Il quattro volte campione del mondo si è difeso contro l'altra Mercedes con un evoluzione di motore precedente sfruttando appieno quelli che erano gli aggiornamenti che la Ferrari aveva portato proprio per la gara sul tracciato brianzolo. Terzo un ottimo Felipe Massa che si è dovuto difendere a denti stretti dando fondo a tutta la sua esperienza per rintuzzare gli attacchi del giovane compagno di squadra Bottas finito quarto. Davvero spettacolare il tributo che la marea umana al Ferrarista quattro volte campione del mondo ed al pilota brasiliano da sempre nei cuori dei tifosi della Rossa di Maranello.

Non è tutto oro quello che luccica in casa Mercedes. Se da un lato la vittoria è stata figlia di una superiorità schiacciante, il ritmo portato da Lewis Hamilton nei giri finali ha dato una vaga idea del reale potenziale della W06. Dall'altro lato c'è una certa inaffidabilità che ogni tanto affiora. Alla domenica non era ancora chiaro il motivo che aveva fermato la nuova power unit di Rosberg, e la stessa usata come alternativa per il Gp non solo non si è resa all'altezza di quella modificata dalla Ferrari ma si è anche rotta. Come ciliegina sulla torta c'è stata l'errato settaggio delle pressioni delle gomme prima della gara. Una norma voluta dalla Pirelli quella della pressione minima,  per evitare altre esplosioni pericolose come quella occorse sia a Vettel che allo stesso Rosberg nel finale. Una brutta faccenda che ha costretto Hamilton a prendere un vantaggio consistente nel finale rischiando una vittoria certa per aggirare un eventuale penalizzazione che poi non è arrivata in sede di chiarimento con i commissari Fia. Un approccio alquanto superficiale per una squadra che ha potenzialità per schiacciare letteralmente il mondiale di F1 e che invece è apparsa ancora una volta debole e fragile sotto pressione.

Un week end chiaroscuro per la Ferrari. Il distacco risicato del sabato aveva messo le speranze nei tifosi. Ma poi si è capito che il passo gara non c'era e che la Mercedes quella di Hamilton era imprendibile. In ogni caso le modifiche fatte alla power unit hanno consentito alla SF15-T di avere un bonus di potenza da giocare per pochi giri in qualifica, ma soprattutto di superare il vecchio motore Mercedes mettendosi alle spalle tutta la concorrenza Williams e Force India in testa che utilizzano tale motorizzazione. Purtroppo la parte negativa del week end spetta ancora una volta a Kimim Raikkonen. Dopo la bellissima qualifica, un errore nella fase di partenza, che dal Gp di Ungheria avviene solo ad appannaggio dei piloti senza aiuto da parte dei tecnici dai box per settare il sistema, ha piantato la sua monoposto sulla sua seconda piazzola. Il pilota finlandese quando è giunto alla prima curva era tristemente ultimo. In gara Raikkonen si reso autore di una bella rimonta che lo ha portato al quinto posto, ma lascia l'amaro in bocca la consapevolezza di poter avere almeno due Ferrari sul podio di Monza.

Protagonista inaspettata della gara monzese la Redbull. Penalizzata per aver cambiato troppi componenti della power unit Renault, partite entrambe le monoposto dal fondo dello schieramento, sia Ricciardo che Kvyat si sono resi autori di una bella rimonta. Una corsa notevole soprattutto da parte del pilota australiano che sulla pista più difficile per la mancanza di potenza si è permesso il lusso di portare la sua monoposto a ridosso dei primi senza mancare bei sorpassi. Il compagno non gli è stato da meno raggiungendo una insperata decima posizione finale.

Daniele Amore

 


 

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