Navigando su questo sito web si accettano i cookie utilizzati per fornire i Nostri servizi. Per maggiori informazioni leggere l'informativa sui cookie

SPAZIO MOTORI HOME PAGE- Testata giornalistica telematica autorizzata dal Tribunale di Napoli con n.5141-Dir. Resp. Dott.Massimiliano Giovine Il primo periodico telematico di informazioni ed inserzioni auto,moto,nautica,trasporti,viabilità,ambiente,sicurezza stradale,ecc.Testata Giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registraz.n.5141-Provv.del 27/6/2000-Direttore Responsabile Dott.Massimiliano Giovine - © Tutti i diritti riservati

|HOME|

|Presentazione|

|Note/GeRENZA| Cookie |

|Lettere|

|Spazio Motori "Ambiente"|

|Inserzioni gratis|

|Links auto|

|Links moto|

|Links utili|

|Assicuraz. web|

Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

|C E R C A|

Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoMOTORINO: in 2 anche a 16 anni
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoAuto, quanto mi COSTI
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoL'auto ITALIANA riparte dal lusso
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoAuto e TECNOLOGIA oggi
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoBMW serie 2 Gran Tourer 7 posti

GLI INTERNI DELLA BMW SERIE 2 GRAN TOURER

Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoMoto D'EPOCA: ritorna la tassa?

TOYOTA MIRAI AD IDROGENO"MIRAI": idrogeno anche per casa

LA TOYOTA "MIRAI" AD IDROGENO

CARPOOLING IN TEMPO REALE EICMA moto: 73°edizione

CARPOOLING IN TEMPO REALEPRA o Motorizzazione?

CARPOOLING IN TEMPO REALERicerca sui SINISTRI in Italia

CARPOOLING IN TEMPO REALECARPOOLING istantaneoCAR POOLING: condividere l'auto

L'automobile elettrica in Italia: possibile?Auto ELETTRICA: utopia?

SEGNALAZIONI LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI. Scrivi anche Tu!

KTM super Duke "R"

Pillole/News
Rubrica "Spazio AMBIENTE"
ARCHIVIO articoli
Scrivi a:redazione1@spaziomotori.it

 

Scrivici

Torna alla Home page

 | Gerenza |

 

Le “GREEN WALLS” di Patrick Blanc

Maria Teresa Lembo 

 

La diffusione del verde nelle aree urbane è ormai di indiscutibile importanza ai fini del miglioramento della qualità della vita. Infatti, la presenza del verde urbano contribuisce a mitigare notevolmente gli effetti prodotti dal degrado ambientale. Tra le numerose funzioni, finora riconosciute e dimostrate su basi scientifiche, si possono citare l’azione depurativa chimica e batteriologica dell’atmosfera, l’attenuazione dei rumori per mezzo della capacità di assorbimento delle onde sonore, la difesa del suolo, la conservazione della biodiversità. Il verde concorre anche alla formazione di microclimi volti a regolarizzare la temperatura, a fornire spazi di socializzazione, oltre a rivestire un ruolo fortemente simbolico, psicologico ed estetico-architettonico.

Di fronte agli squilibri ambientali della città contemporanea, l’attuale concetto di “rinaturalizzazione” dei centri urbani si sta diffondendo sempre di più attraverso la realizzazione di progetti ecosostenibili all’interno dell’ambiente costruito.

A tale proposito, è doveroso citare l’attività svolta da Patrick Blanc, scienziato, botanico e ricercatore francese presso il Centre National de la Recherche Scientifique – CNRS dal 1982.

“…Piante ed architettura devono essere integrate in un tutt’uno, solo così le città possono assumere un nuovo punto di vista. Parcheggi, stazioni ferroviarie, metropolitane, in tutti quei difficili spazi dove non ci si aspetta di vedere un angolo verde, quella è la mia reale sfida, dove la Natura è in grado di poter riprendersi una piccola parte di terra. Viviamo sempre più in città dove gli unici spazi accessibili alla vegetazione sono le pareti verticali e questo può creare un piccolo benessere per le nostre città…”. Questo il pensiero del creatore delle cosiddette “green walls”

Si tratta di veri e propri giardini verticali posti sulle facciate esterne o sulle pareti interne degli edifici. Una delle opere più conosciute è sicuramente la green wall del Musée du Quai Branly a Parigi, di Jean Nouvel, dedicato all’arte primitiva  di Africa, Asia, Oceania e Americhe, dove le piante ne ricoprono interamente la facciata.  “All’esterno, la fusione con la natura è totale: lo circondano alberi, colline artificiali, specchi d’acqua e piante di ogni tipo attraverso le quali, lungo stradine tortuose, si giunge all’entrata del complesso. All’interno si respira un’aria magica e sacra: pochi e tenui raggi di sole riescono a filtrare attraverso i frangisole in legno illuminando gli oggetti tipici dei diversi continenti del mondo. Quello realizzato per il Museo Quai Branly di Parigi, è un muro vegetale di 800 mq con 15.000 piante di 150 differenti specie provenienti da Giappone, Cina, Europa centrale e Stati Uniti. A contribuire alla sostenibilità del complesso, un impianto di pannelli fotovoltaici riveste le pareti verticali ed i tetti, mentre sonde geotermiche nel sottosuolo sfruttano l’inerzia termica del terreno per risparmiare energia per la climatizzazione”. (www.architetturaecosostenibile.it: “Il museo sostenibile Quai Branly di Jean Nouvel” di Antonia Guerra).

Patrick Blanc ha realizzato, collaborando con importanti architetti e designers, opere in ogni parte del mondo: dal centro Caixa Forum di Madrid al centro commerciale Des Quatre Temps nel quartiere La Défense di Parigi, da una parete dell’Hotel Athenaeum di Londra  ad altre istallazioni in Portogallo, nel Kuwait, in Australia ed in Asia.

Il giardino verticale per l’Hotel Athenaeum a Londra, completato di recente, dimostrerebbe ancor più la sua capacità di progettazione. Il grande giardino verticale, situato di fronte a Green Park, è costituito da circa 12.000 piante.

Nell’esecuzione di tale opera Patrick Blanc si è avvalso di un team di giardinieri-arrampicatori che hanno assicurato alla superficie un’installazione di una gabbia portante composta da un frame in alluminio rivestito e ricoperto da due fogli di feltro sintetico continuamente irrorati da un sistema idrico che utilizza acqua piovana e fertilizzanti. Un sistema di irrigazione, appositamente creato, mantiene il feltro permanentemente umido utilizzando anche l’acqua piovana che si accumula e scorre attraverso le diverse tubazioni dell’impianto ed è controllata da un timer che ne regola l’intensità liberando una miscela di acqua e sali. In particolare, la struttura, di circa 6 cm di spessore, è appoggiata alla parete ed è composta da una lastra di metallo, una di PVC espanso (1 cm) e una di feltro con tasche di poliammide (2 cm). Il PVC serve a dare rigidità alla struttura ed è impermeabile, il feltro a garantire una distribuzione omogenea dell’acqua in tutte le parti del giardino. Le specie di piante maggiormente utilizzate da Blanc sono ficus, felci, filodendri e fatsie, vegetazioni che, in mancanza di terra, crescono su pareti rocciose tipiche delle zone tropicali.

Circa l’80% è costituito da piante sempreverdi, in modo da ridurre al minimo le opere di manutenzione, mentre il 20% è realizzato da piante  stagionali che creano suggestive colorazioni ed effetti con il passare delle stagioni. Grazie a questa varietà si possono creare sfumature e disegni sulle pareti in modo da realizzare veri e propri giardini-opere d’arte. Tale installazione richiede uno studio approfondito anche sulla capacità della vegetazione di adattarsi alle diverse altezze ed ai relativi microclimi. Infatti, l’ombra a livello del suolo favorisce maggiormente la crescita di rare varietà di ortiche asiatiche; mentre, sulla parte superiore, molto più luminosa, possono trovarsi tutte quelle varietà di piante resistenti ai venti umidi e freddi.

Altra interessante opera di Patrick Blanc è il giardino verticale che occupa la parete del museo Caixa Forum di Madrid, progettato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron posta di fronte alla piazza del Caixa Forum, composto da 15.000 piante per 250 specie diverse. Secondo Herzog “il giardino verticale del Caixa Forum vuole essere un dialogo con il Giardino Botanico nella strada adiacente al Prado. Ci piace creare cose nuove, sperimentando anche nuovi materiali ed incontri insoliti tra il grezzo (di una parete adiacente in metallo arrugginito NdT), il naturale e l’artificiale, includendo un angolo di natura…”.

I benefici dei giardini verticali sono molteplici: le piante nelle città possono arginare attivamente il problema dell'inquinamento dell'aria fungendo da elemento filtrante per polveri e gas e costituendo passivamente preziosi rilevatori della loro presenza. Inoltre, la vegetazione produce ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana ed ha un importante ruolo sulla termoregolarizzazione, soprattutto nei luoghi dove le ampie superfici di cemento e di vetro non riescono ad assorbire l’insolazione. Importantissime anche le proprietà isolanti: d’inverno la presenza del verde permette di ridurre il fabbisogno di riscaldamento dell’edificio, d’estate, invece, è rinfrescante, consentendo la riduzione di emissioni di gas serra. L’installazione di un giardino verticale garantisce un gradevole impatto scenografico ed un sicuro miglioramento estetico, sia che si tratti del rivestimento della facciata di un edificio, sia che si tratti di una parete interna di una sede aziendale o commerciale. La qualità estetica e la vivibilità degli ambienti sono avvertite psicologicamente come elemento positivo.

“Con la scoperta del lavoro di Patrick Blanc anche in Italia la moda del giardino verticale è esplosa assieme alla richiesta di rivestire pareti interne ed esterne con piante. Posizionata nell’ambito di un nuovo romanticismo volto al recupero della natura selvaggia, il tema dei giardini verticali non risolve semplicemente un problema di spazio, né viene scelta per le caratteristiche pur rilevanti di vantaggi ambientali. Si situa, infatti, nell’ambito del “terzo paesaggio” di Gilles Clement, nello Junkspace di Rem Koolhaas, ovvero laddove la città, nei suoi segmenti abbandonati, i suoi retri, nei vuoti ed interstizi, diventa foresta e, spontaneamente, consente lo sviluppo di forme antropiche e naturali. Questo è il nuovo regno della biodiversità”. (www.genitronsvilluppo.com)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maria Teresa Lembo

 


 

Home pageCopyright 2000/2015 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved - Testata giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registr. n. 5141-Provv.del 27-06-2000.

Editore: associazione culturale no-profit "Confgiovani"- Iscr. ROC n.19181. Direttore Resp. Dott.Massimiliano Giovine - giornalista (Tes. Prof. n.120448, già n.84715).

Direzione, Redazione: via D. De Dominicis, 20 c/o Giovine-cap. 80128 Napoli. E' vietata la riproduzione o trasmissione anche parziale, in qualsiasi forma, di testi, immagini, loghi ed ogni altra parte contenuta in questo sito web senza autorizzazione.

La Redazione non è responsabile di eventuali errori imputabili a terzi, nè del contenuto delle inserzioni riservandosene, pertanto, la pubblicazione.

Nomi e numeri sono citati a puro titolo informativo, per offrire un servizio al lettore. Proprietà artistica e letteraria riservata ©. Vedi gerenza e note legali/tecniche.

|Anno XIV num.4 - Lug./Ago. 2015| - Per informazioni e-mail: redazione1@spaziomotori.it

Sito web ottimizzato per "Firefox", Internet "Explorer 5.0" o superiore - Risoluzione schermo consigliata: 1024 x 768 pixel - >>Privacy/Cookie<<