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il professore

L’epopea di Alain Prost

di Roberto Maurelli 

 

Quando nel corso di un test organizzato dalla McLaren un giovane pilota francese ottenne tempi sul giro più veloci del pilota ufficiale John Watson, fu chiaro a tutti che quel ragazzo aveva un futuro assicurato in Formula 1.

Alain Prost, questo il nome di quel rapidissimo debuttante, dopo 13 anni di gare nella massima serie, un’esperienza da commentatore ed un’avventura come team manager alle spalle, oggi è considerato da tutti semplicemente il Professore. Un titolo assolutamente meritato, di cui vale la pena approfondire le ragioni.

Già nel 1980, al primo anno con un’inaffidabile McLaren  Ford, ottenne alcuni buoni piazzamenti a punti, sufficienti a far nascere l’interesse delle maggiori scuderie del circus.

Ad approfittare di alcuni screzi on il team di Woking fu la Renault, che si assicurò i suoi servigi per la stagione 1981, creando una squadra tutta francese (l’altro volante era affidato a René Arnoux e le vetture calzavano pneumatici Michelin).

Se il primo anno non fu proprio esaltante, il secondo ed il terzo furono davvero esaltanti. L’escalation nelle prestazioni consentì al pilota transalpino di ottenere numerose vittorie, condite spesso da polemiche con il compagno di squadra, nettamente meno veloce in condizioni di gara. Il 1983 sarebbe anche potuto essere l’anno della conquista del titolo, ma una disastrosa seconda parte di stagione, accentuata dal’ascesa della Brabham-BMW (che però, si scoprì, utilizzava benzina irregolare…), ribaltarono i pronostici proprio all’ultima gara della stagione, a Kyalami.   

Deluso dall’epilogo della stagione, preso di mira dalla inferocita stampa francese e in aperto dissidio con la squadra, Prost abbandonò il team a cui tanto aveva dato per accasarsi nuovamente alla McLaren, apparentemente la stessa scuderia che aveva lasciato nel 1980, ma con una nuova direzione. Nel team inglese, infatti, aveva preso le redini della gestione Ron Dennis e, dopo anni di duro lavoro, aveva rifondato completamente la struttura operativa. Adesso a capo del progetto c’era un certo John Barnard, un ingegnere con idee innovative, i propulsori erano forniti dalla TAG-Porsche e al volante dell’altra vettura c’era nientemeno che Niki Lauda, il due volte campione del mondo austriaco, convinto al ritorno alle competizioni proprio dalla caparbietà di Ron Dennis.

La stagione 1984 fu tutta caratterizzata da un duello casalingo tra i due piloti McLaren conclusosi, dopo una serie di alterne vicissitudini, con la vittoria del pilota austriaco per soli 0,5 punti, il distacco più ridotto mai verificatosi nella storia della Formula 1.

Nel 1985 Prost era leader indiscusso del team e, dopo una prima parte del campionato in cui si misurò duramente con l’italiano della Ferrari Michele Alboreto, riuscì facilmente a conquistare il suo primo titolo mondiale, anche grazie alla perdita di competitività della scuderia di Maranello.

Uno dei tanti primati conquistati da Prost è stato quello di essere stato il primo pilota, dopo oltre vent’anni, a riuscire  bissare la conquista del titolo l’anno successivo. Nel 1986, pur disponendo di un mezzo palesemente inferiore alla concorrenza, riuscì ad approfittare della lotta intestina tra i piloti della Williams, Nigel Mansell e Nelson Piquet. Quello che sembrava essere un campionato ormai consegnato al pilota inglese, infatti, si trasformò in una disfatta per il team di Frank Williams che, all’ultima gara della stagione, vide sfumare il risultato pieno a causa di problemi ai pneumatici.

Nel 1987 lo strapotere Williams fu invincibile. Tuttavia, l’anno seguente, la McLaren tornò sugli scudi. In squadra era arrivato anche il talento brasiliano Ayrton Senna e lo scontro fra i due divenne ben presto inevitabile. Nel 1988 trionfò Senna, nel 1989 Prost, anche se dopo una stagione piena di polemiche.

Nel 1990 il pilota francese preferì accasarsi alla Ferrari, con la quale sfiorò quasi il titolo dopo un aspro duello con il solito Ayrton Senna, alla fine risultato vincitore. Da dimenticare, invece, il 1991, stagione nel corso della quale si consumò il divorzio dal Cavallino, reso più acerbo da alcune dichiarazioni del campione francese in cui la vettura veniva addirittura paragonata ad un camion.

Dopo un anno sabbatico ma ricco di pubbliche relazioni, Prost si presentò nuovamente sulla griglia di partenza per la stagione 1993, al volante di una eccezionale Williams campione del mondo l’anno precedente con Mansell. Dopo una cavalcata trionfale, la stagione si concluse con la conquista del quarto titolo iridato per il francese che ormai era da tutti considerato “il Professore”. Ad un innato talento per la velocità, aveva dimostrato infatti di unire una cura maniacale per i dettagli tecnici della vettura e, non ultima, una naturale vocazione per la politica della Formula 1.

 

Roberto Maurelli

 


 

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