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LA FITODEPURAZIONE

Cosa sono e come funzionano gli impianti di fitodepurazione

 di Alessandro Del Vescovo

 

La fitodepurazione è un sistema di depurazione delle acque reflue. Il sistema è costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso in cui vivono piante acquatiche. In pratica vengono ricostruiti artificialmente degli ambienti umidi naturali, in cui l'azione combinata tra substrato ghiaioso, piante, refluo e microrganismi presenti mette in atto la depurazione. Questo sistema risulta essere una valida alternativa ai sistemi tradizionali di depurazione, in particolare al collegamento con la rete fognaria pubblica, soprattutto nelle zone rurali. Il principio di funzionamento di un impianto di fitodepurazione è quindi, quello di sfruttare le capacità autodepurative degli ambienti acquatici attraverso la ricostruzione artificiale di ambienti umidi naturali. Gli inquinanti presenti nelle acque vengono eliminati tramite processi chimici, fisici e biologici. Le piante usano il fosforo e l’azoto presenti nell’inquinante per crescere e, le loro radici costituiscono il substrato su cui si sviluppano i batteri aerobici che compiono la depurazione.

Esistono diverse tipologie di impianti di fitodepurazione che possono essere suddivisi in base alla direzione di scorrimento dell’acqua.

Si distinguono i “sistemi a flusso superficiale” dove il suolo è costantemente sommerso mentre la superficie dell’acqua (che scorre in vasche o canali) è a contatto con l’atmosfera.

Poi ci sono i “sistemi a flusso sub-superficiale”. A differenza dei primi, qui l’acqua non è a contatto diretto con l’atmosfera. Questi tipi di impianto si suddividono ulteriormente in orizzontali e verticali. In quello orizzontale l’acqua scorre orizzontalmente e al di sotto della superficie del letto. Il refluo si depura in delle vasche contenenti materiale inerte sul quale si sviluppano le radici delle piante acquatiche.

In quello verticale il refluo da trattare viene immesso verticalmente, poi viene fatto passare attraverso un filtro di materiali inerti in cui si sviluppano le radici delle piante .

La fitodepurazione è un sistema che risulta essere una valida alternativa ai sistemi tradizionali di depurazione soprattutto perché comporta bassi costi di realizzazione ed è di facile manutenzione. Quest’ultima consiste soltanto, come richiesto dalla legge, nel controllo periodico dello scarico per mezzo di analisi chimiche. Gli impianti correttamente dimensionati non prevedono la sostituzione delle piante acquatiche, infatti quest’ultime, se vengono collocate correttamente, non devono essere rimpiazzate o sostituite. Va invece considerata la manutenzione delle vasche a monte del sistema.

La fitodepurazione presenta anche altri vantaggi tra cui: il risparmio energetico; l’assenza di cattivi odori e di insetti; la formazione di un’area verde;  il riuso dell’acqua depurata per l’irrigazioni e alcuni usi domestici; assenza di parti elettromeccaniche; impianti funzionanti anche per brevi periodi l'anno.

Gli impianti non danno problemi di impatto ambientale perché si possono inserire in qualsiasi habitat e, come già accennato non c’è presenza di insetti e odori perché il refluo viene fatto scorrere all’interno del substrato depurante.

Attraverso la fitodepurazione si possono trattare diverse tipologie di reflui: edifici ad uso residenziale, attività ricettive, canili e maneggi, aziende agricole, aziende zootecniche, aziende vitivinicole, frantoi, strutture sportive, aziende agroalimentari, riqualificazioni ambientali (riserve  naturali, parchi, aree protette, corsi d’acqua).

La fitodepurazione, a partire dalla seconda metà degli anni '80, si è sviluppata in tutta Europa, soprattutto nei paesi nordici. Attualmente è in fase di forte espansione e oggetto di numerosi studi finalizzati al miglioramento e all’affinamento delle attuali tecniche.

In Italia, e negli altri paesi mediterranei, inizialmente non è stata presa in considerazione ed ha iniziato ad essere sperimentata soltanto nei primi anni ’90, ma anche qui, negli ultimi anni è in forte espansione.

Ma quanto costa un impianto di fitodepurazione?

Questi tipi di impianti ripropongono ambienti naturali, quindi non necessitano di rilevanti interventi da parte dell’uomo; non producono rifiuti, quindi non sussiste il problema dello smaltimento; il consumo di energia elettrica è praticamente nullo, ad eccezione degli impianti a flusso verticale dove si ricorre a delle pompe, comunque di piccola portata, per immettere il refluo nell’impianto. Quindi non ci sono elevati costi di gestione.

Considerando il fatto che riproducono ecosistemi naturali e che  implicano la formazione di un’area verde, gli impianti di fitodepurazione oltre alla funzione per cui sono costruiti, cioè la depurazione dei reflui, possono svolgere anche la funzione di riqualificazione del territorio e di recupero di aree degradate,  quindi, costituiscono un  importante strumento di tutela e salvaguardia ambientale.

 

Alessandro Del Vescovo

 

 

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