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  • I FURTI D'AUTO

  • Nuovi reati secondo il codice della strada, ma i processi continuano ad essere lenti

di Fabio Marucci 

 

I furti d’auto esistono ancora e superano nettamente le barriere perbeniste di chi vorrebbe far credere in una diminuzione drastica del fenomeno. Probabilmente sarà sparito il topo d’auto, quello che si intrufolava nelle macchine scassinando la serratura della portiera o sfondando il vetro col mattone per poi partire in corsa, ma non è di certo sparito il reato che negli ultimi tempi sembrerebbe aver toccato una consistente fetta di italiani. Ovviamente è difficile parlarne dal momento in cui anche la stampa concede poco spazio a fatti di questa portata, soprattutto in zone in cui i furti d’auto sono all’ordine del giorno e quindi non fanno più notizia. Figuriamoci se stupiscono gli ormai famosi “Cavalli di Ritorno”, ovvero la pratica estorsiva e sicuramente meno compromettente secondo la quale il criminale restituisce l’auto al legittimo proprietario, contattandolo due o tre giorni dopo il furto, ovviamente dietro pagamento di somme di denaro, ingenti o meno a seconda del modello di macchina rubato. A questi problemi se ne aggiunge uno non meno angosciante: il rapporto con l’assicurazione. Le compagnie infatti, non risarciscono quasi mai per intero il danno subito, lasciando l’utente nella condizione di dover sopportare anche la beffa.

Una questione, quella dei ladri di macchine, che andrebbe affrontata alla radice soprattutto in alcune zone della penisola in cui delle vere e proprie organizzazione criminose gestiscono un business diventato un vero e proprio allarme sociale. Dei progressi sono stati fatti, anche se purtroppo in maniera vana. Ad ogni innovazione sfornata dalle case automobilistiche per contrastare il fenomeno dei furti, ha fatto seguito una reazione del mondo del malaffare, abile a mettere a punto stratagemmi in grado di aggirare i più sofisticati congegni antifurto, figuriamoci le già flebili leggi in vigore contro un reato che ormai non viene quasi più considerato tale.

E le macchine continuano a lasciarci. Ad affermarlo sono le statistiche: 150 mila furti nel 2007, 20 auto ogni ora, in alcuni casi una vettura ogni tre minuti. E i sistemi di contrasto? Inutili o quasi. Così l’investimento nel Gps equivarrebbe a dire “soldi buttati”, dato che a gestire l’affare del furto sono bande organizzate che, dopo aver puntato la macchina da rubare la portano via con un furgone piombato in grado di isolare il sistema satellitare. Bilancio caldo quello dello scorso anno, anche per ciò che riguarda le Regioni in cui si concentrano maggiormente le attività delinquenziali. Bari e Napoli detengono il triste primato, seguite da Milano. La Fiat rimane “la più quotata”, attestandosi al primo posto con una media di 60 mila veicoli rubati ogni anno. E le auto che non vengono restituite ai proprietari, che fine fanno? Finiscono nel giro delle vendite a prezzi stracciati dei pezzi di ricambio, mentre le auto migliori vengono destinate al mercato dell’Europa dell’est.

(F.M.)


Nuovi reati secondo il codice della strada, ma i processi continuano ad essere lenti

Giro di vite per ciò riguarda gli ubriachi al volante. Il pacchetto sicurezza del Governo Berlusconi ha stretto le maglie delle misure applicabili ai trasgressori del codice della strada, introducendo a partire dallo scorso 26 luglio, norme più severe, soprattutto nei confronti di coloro che hanno il vizio di guidare dopo il classico drink. Novità importante, la confisca del mezzo per coloro che vengono sorpresi in grave stato confusionale, derivante dall’uso eccessivo di alcol e droga.

Trattamento identico per coloro che si rifiutano l’accertamento mediante l’utilizzo dell’etilometro. Introdotto inoltre dal Governo l’arresto facoltativo in flagranza di reato, nel caso in cui il conducente di un veicolo dovesse dichiarare false generalità alle forze dell’ordine, mentre la polizia locale (municipale e provinciale, ndr) avrà poteri più ampi, potendo accedere ora alle banche dati del ministero dell’Interno contenente informazioni riservate. Tutto questo si chiama conversione del pacchetto sicurezza nella legge numero 125, chiarita da Maroni con una circolare dello scorso 31 luglio, riassumente i contenuti del dl 92/2008. Altro aspetto da valutare, è l’affidamento del veicolo sequestrato al trasgressore recidivo: una precedente denuncia per stato di ubriachezza, anche in assenza di condanna penale, legittima gli organi di polizia a non consegnare temporaneamente il veicolo in custodia diretta al trasgressore stesso. La normativa però si applica esclusivamente a persone sorprese a guidare con un tasso alcolico nel sangue superiore ad 1,5 g/l oppure a chi ha fatto uso di stupefacenti.

Gli amanti del bicchierino invece, al di sotto della soglia stabilita, viene applicato ancora il vecchio fermo amministrativo del veicolo nel caso di sinistro stradale. Nel mirino del provvedimento, soprattutto i pirati della strada. Nel caso di omicidio colposo infatti, scatta un aumento di pena che si traduce ora nell’applicazione del fermo di polizia, quando c’è fondato motivo di fuga, anche in relazione all’impossibilità di identificare l’indagato. La penalizzazione di quelli che prima venivano considerati semplici illeciti, adesso, con una modifica dell’articolo 495 del codice penale, richiederà sicuramente maggiori sforzi alla magistratura. L’unico problema, potrebbe essere un sovraccarico di lavoro, che si tradurrebbe in una scarsa celerità dei processi e di conseguenza ad una nuova bolla di sapone per ciò che riguarda le condanne a carico dei trasgressori.

 

 

Fabio Marucci


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