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Anno XV num.3
Mag./Giu. 2016

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BREXIT; E ORA? / NUOVO SISTEMA OPERATIVO iOS 10 / UN COMPUTER DI 2100 ANNI FA

di Giovanni Minieri

BREXIT; E ORA?

Il 24 giugno 2016 è una data che verrà ricordata nei libri di storia come quella in cui uno dei paesi storici della Comunità Europea, la Gran Britannia, ne è uscita. Ma adesso cosa accadrà? Le prime ripercussioni non sono tardate ad arrivare. Il dollaro ha subito una immediata rivalutazione sulla sterlina. La Nato è invece andata in preallarme, mentre dalle parti di Putin si è festeggiato il crollo di quello che doveva essere il sogno di una Europa economicamente e politicamente unita. Anche il calcio non ne è uscito immune, con la Brexit dovranno essere rivisti anche i contratti firmati dai calciatori inglesi, diventati da un giorno all’altro degli extracomunitari. Tra l’altro gridano alla vittoria anche gli euroscettici storici, quelli che non avevano mai creduto nell’Euro e che sotto sotto sperano in un effetto domino che veda pian piano sgretolarsi del tutto il sogno europeo.

E il prossimo potrebbe essere proprio il nostro Bel Paese. Ma bisogna stare attenti, perché un evento del genere esporrebbe le economie più deboli al rischio di essere fagocitate da quelle più forti. E l’Italia al momento non è una economia forte.

Con la Brexit arriva anche chiaro il messaggio da quanti non hanno mai digerito lo snobismo anglosassone, chiarendo subito che Inghilterra fuori dall’Europa vuol dire nessun tipo di aiuto o corsia preferenziale per agevolare l’economia anglosassone.

Un pugno duro che nelle intenzioni forse vorrebbe scoraggiare eventuali altri paesi che volessero seguire l’esempio anglosassone. Ricordiamoci che tra quelli che spingono sul ripristino dei confini e perché no anche delle tensioni diplomatiche ci sono anche i signori delle armi che traggono profitto solo se c’è la guerra. Ed ecco che allora la Catalogna e i Paesi Baschi spingeranno ancor di più per emanciparsi da Madrid. E invece rimanendo nei confini dell’isola della Gran Bretagna, ricordiamoci che Scozia e Irlanda del Nord non ci stanno ad uscire dalla Comunità Europea.

A tutto ciò aggiungiamo la spocchia tutta tedesca, una Merkel che crede di essere la più brava della classe. Ma i compagni di banco francesi, italiani, greci, spagnoli non la sopportano.

Insomma un futuro se non a tinte fosche comunque non meglio definite. Quello che ci si augura è che la procedura di liquidazione inglese sia veloce, ma di certo non sarà indolore. L’Inghilterra dall’Europa ha sempre ricevuto più di quanto dava e con la sua uscita dal mercato unico vedrà ad esempio la reintroduzione dei dazi. Non proprio un regalo tenendo conto che gli inglesi esportano il 45% dei loro prodotti in Europa. Certo l’accesso al mercato europeo dovrà essere rivisto in diversi aspetti, si apriranno delle trattative che necessiteranno di tempi anche molto lunghi. Ma le imprese moderne non hanno il tempo di aspettare che le trattative si concludano, probabilmente volgeranno la loro attenzione lontano dal mercato inglese che si vedrà isolato sempre più non solo dall’Europa ma dal mercato globale.

(G.M.)


NUOVO SISTEMA OPERATIVO iOS10

Saranno felici i possessori di tutti i prodotti Apple nell’apprendere che in autunno arriverà il nuovo sistema operativo iOS 10. Sono diverse le novità, come la funzione “Raise to Wake” grazie alla quale sarà possibile sbloccare la schermata dello smartphone semplicemente alzandolo così da poter visualizzare le notifiche delle varie applicazioni senza essere costretti ogni volta a sbloccare il telefonino. Anche Siri subirà un potenziamento. All’assistente vocale si potrà chiedere di avviare un’applicazione, cercare una foto su Pinterest o chiamare un autista di Uber. Così come l’applicazione Apple Pay consentirà di pagare non solo le app scaricate sull’Apple Store, ma anche fare dei veri e proprio acquisti nei negozi online. E con HomeKit l’integrazione tra il nostro iPhone e la casa sarà ancora più stretta. Infatti avremo la possibilità di avviare il lavaggio della lavatrice da remoto. Oppure accendere le luci poco prima di rientrare a casa o alzare le tapparelle la mattina quando ci alziamo, così da assicurarci un risveglio dolce e piacevole. Od ancora quando invece usciamo dalla nostra dimora, dal nostro iPhone sarà possibile chiudere le serrature ed attivare il sistema di allarme.

Nel nuovo sistema operativo non ci si è dimenticati di uno dei punti di forza degli iPhone: iMessage. L’aggiornamento prevede nuove emoji che si illumineranno o addirittura saranno del tutto trasparenti, svelandone il contenuto solo posandoci su il dito. Craig Federighi, SVP della sezione Software Engineering. Spiega: “iOS 10 è l’aggiornamento più grande nella nostra storia. Offre nuovi modi di esprimersi, ha ridisegnato tante funzioni e ne ha aperte altre agli sviluppatori, rendendo ogni azione più intuitiva e tutelando sempre sicurezza e privacy”. Le applicazioni iMessage, FaceTime, e HomeKit si avvalgono della decriptazione end-to-end, questo garantisce la riservatezza dei dati inviati noti solo a chi invia e a chi riceve. Il comparto foto invece si arricchisce della funzione “Memories” con la quale vengono raggruppate le foto di eventi o ricorrenze in relazione a luoghi e persone, l’impatto emotivo è più che garantito. L’interfaccia Music subirà un restyling e un potenziamento della funzione ricerca, le canzoni saranno accompagnate dal loro testo ed ogni giorno verrà proposta la playlist del momento. Per gli amanti delle news saranno disponibili abbonamenti su misura alle oltre duemila pubblicazioni. L’aggiornamento sarà disponibile a partire dall’autunno e come per tutti gli altri aggiornamenti sarà reso disponibile gratuitamente online e sarà compatibile con gli iPhone5 e successivi, iPad Mini 2 e successivi, gli iPad Air e Pro, per gli iPad di quarta generazione e gli iPod Touch di sesta.

(G.M.)


UN COMPUTER DI 2100 ANNI FA

Nel 1901, nelle acque di Anticitera, in Grecia, il relitto di una nave aveva restituito oggetti meravigliosi come collane, monete e bellissime sculture. Come da prassi, ogni oggetto rinvenuto veniva contrassegnato da un numero. E tra tutti i numeri ce n'era uno col numero di reperto 15087, all'apparenza neanche tanto bello, ma piuttosto enigmatico. A prima vista sembrava un ingranaggio con strane iscrizioni di difficile interpretazione. Adesso sembra si sia riusciti a capire di cosa si tratta. Il merito va a Alexander Jones, uno storico che si occupa di scienza antica allInstitute for the Study of the Ancient World della New York University. Secondo lo studioso:" Questo piccolo insieme di metallo distrutto e corroso contiene abbastanza informazioni da riempire diversi libri che parlano di tecnologia e scienza dellantichità, e sullinfluenza che ebbero nella cultura del tempo.

È difficile mettere in discussione il fatto che questo sia loggetto dell’antichitàà che contiene il maggior numero di informazioni mai scoperto dagli archeologi". Il reperto è stato esaminato ai raggi X e quindi studiato da una equipe di cui fanno parte Jones ed altri storici, archeologi e astronomi. Il risultato dei loro studi è stato quindi pubblicato sull'ultimo numero della rivista scientifica Almagest. Il meccanismo di Anticitera risale a 2100 anni fa ed era costituito da una serie di trenta ingranaggi azionati da una manovella che lo facevano somigliare ad un orologio. Aveva dei quadranti su cui venivano simulati i movimenti dei corpi celesti come le stelle e i pianeti. Mentre lungo un sottile asse si muoveva un modello della Luna colorata di bianco e di nero per meglio simulare le fasi crescenti e calanti. Non solo, calcolava i giorni di tre diversi calendari e le date delle Olimpiadi.

Ciò che sorprende è che dopo questo meccanismo non si ha prova dell'esistenza di altre macchine così sofisticate fino al XIV secolo, quando cioè in Europa si costruirono i primi orologi. In realtà il Meccanismo di Anticitera era considerato niente di più che una specie di astrobolaio, solo Derek de Solla, un fisico e storico della scienza della Yale University Prince, ne rivalutò la funzione. In un suo studio pubblicato sulla rivista Scientific American, ipotizzò che quello fosse il primo “computer” realizzato dall’uomo. «In nessun altro posto è conservato uno strumento del genere. Non ci sono testi scientifici o riferimenti letterali che parlano di qualcosa di paragonabile», scrisse Price.

Ma quest’ultima affermazione non è del tutto vera. Sembra infatti che qualche secolo prima i greci avevano già realizzato qualcosa di molto simile. Ne parla Cicerone quando dice che Posidonio di Rodi nel I secolo a.C. aveva realizzato uno strumento che “a ogni rivoluzione riproduceva gli stessi movimenti del Sole, della Luna e di cinque pianeti che ogni giorno e notte avvengono nel cielo”. Ed e’ sorprendente sapere che i greci “poco prima del declino della loro grande civiltà, gli antichi greci si fossero avvicinati così tanto alla nostra epoca non solo nel pensiero, ma anche dal punto di vista della tecnologia scientifica», afferma Price.

 

Giovanni Minieri

 


 

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