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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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"Le energie  rinnovabili : Pantelleria, uno  sviluppo possibile”

 

di Michele Tremarco

“Premessa “

La  posizione  geografica,  la configurazione  morfologica, la  struttura  del  territorio e,  principalmente, le  origini  vulcaniche,  permettono un possibile sviluppo, nelle aree protette  dell’isola  di Pantelleria,  di  energie  rinnovabili. Una  risposta  positiva,  quindi, ad  un  fabbisogno sempre crescente di  risorse  energetiche, sia  a  livello  locale sia, più in  generale, a  livello internazionale.

La  necessità  di investire  capitali   per attivare  tale  sviluppo, è  giustificato  anche  dal  fatto che  le  attuali  fonti da  cui  provengono  le  risorse  energetiche,  sono  in  forte  riduzione; in  conseguenza  ad  un  impiego  eccessivo  delle  stesse; e  non  solo , il  loro  impiego incide negativamente  sull’equilibrio  del  sistema  ambientale, contribuendo  in  modo  considerevole  sull’effetto Serra  e sul  riscaldamento  globale.  Tant’è  che  il  protocollo  di  Kioto,  in  vigore  dal  2005 , impone una  riduzione  dei “ Gas serra “ entro  il  2012,  relativamente  alle  quantità  emesse  nel  1990 ;  ed  ancora l’U.E. ha  stabilito  nelle  disposizioni “ Clima  -  Energia “ del  2008 una  riduzione  del 20%  della produzione  di “Gas serra“  entro  il  2020, recuperando  le risorse energetiche  necessarie  da  fonti  rinnovabili.

La cartina dell'Isola di Pantelleria

 

 

“Le favare: un tesoro di energia pulita da sfruttare“.

Pantelleria terme sauna favare

 

 

 

 

 

Nel  1995, a  Firenze, si  tenne il  congresso  internazionale  di  Geotermia. In  quella  occasione, fu  ampiamente trattata la  situazione del  sottosuolo  dell’isola  di  Pantelleria ; per cui ,  emerse la  convinzione che quest’isola rappresenta la  potenzialità Geotermica più  interessante  del  Mediterraneo; in  particolare,  si  fece  riferimento  alla presenza di inesauribili giacimenti  di  vapori, concentrati ,  in  particolare , nella  zona sud  dell’isola .

Ecco  quindi  una  fonte di  ricchezza  energetica certamente  interessante. D’altra parte , queste manifestazioni  vulcanologiche di  secondo  livello , sono state fonte  di  risorse primarie già  in  tempi  remoti.

Da questi  vapori  i  primi  abitanti  dell’isola  ricavarono,  per condensa , l’acqua di  cui l’isola manca .

La tecnica  utilizzata  prevedeva  l’uso  di  fascine  e canne messe a  copertura delle bocche  termali , in  modo  da  favorire  una  condensazione più  importante. L’acqua  così  ottenuta veniva raccolta in  vasche  scavate  nella  roccia  ed utilizzata per l’abbeveraggio degli  animali e per  la  coltivazione  del  terreno.

In  tempi  più  recenti , un  primo  progetto  di  sfruttamento della condensa  dei  vapori  caldi  è  stato  realizzato  nel  1963 in seguito  ad  alcuni  studi fatti  dall’Enel.  Nella  circostanza ,  venne chiusa  con  cemento una  delle  5 favare  di  Favara grande,  lasciando  passare  attraverso  un  tubo  il  vapore  emesso ; vennero  poi  aggiunti una  serie  di  tubi del  diametro  di  15  cm per  una  lunghezza  complessiva  di   circa  70 mt.

Inoltre , furono  predisposti  una  serie  di  serbatoi che attraverso  un  tubo  di  ferro  permettevano  di  portare  l’acqua, ottenuta  per  condensa, ad  una  fonte  e  quindi  ad  una  vasca di  raccolta ; anche  rispetto  al  rendimento , ovvero alla quantità  di  acqua  prodotta i  risultati furono  certamente soddisfacenti Infatti, furono  prodotti  circa 40-60 lt/h , con  una  media  di  un  m3/giorno ;  in  inverno grazie  ad  una  temperatura  più  fredda la  quantità  prodotta  aumentava.

Studi  approfonditi , permisero  di  ottenere  risultati  ancora  più  convincenti :  un  sistema  di  condensazione  unico  di  tutte  le  favare  costituenti  il  gruppo  “  della  Favara  grande “ poteva  produrre circa  300l/h ,  pari  a  2500 m3/anno di acqua  dolce .  Una  produzione  certamente  interessante  se paragonata a  quella del  vecchio  dissalatore,  con una  produzione  di  20l/s e a  quella  del  distillatore  progettato  nel 2003  per  una  produzione  di  40l/s .  L’impianto  di “ Favara grande “ ,  a  pieno  regime  e  con  una  progettualità altamente  efficiente  , potrebbe ,  in  prospettiva ,  soddisfare  gran  parte dei  bisogni  idrici  delle  frazioni di  Scauri  e Rekali , collegate  alla  Favara  da  un  percorso favorevole allo  scorrimento delle acque  ottenute dalla condensazione del Vapore geotermico .

 

“Le ragioni per cui un parco Geotermico a Pantelleria sia un progetto da realizzare“.

Lo  sfruttamento  delle  manifestazione  vulcaniche  secondarie  dell’isola  di  Pantelleria è stato  fatto  fin  dalle  origini  dell’insediamento  dell’uomo, per produrre acqua  potabile .Oggi  grazie  allo  sviluppo  tecnologico ,  alla costruzione  di  macchinari e  strumenti sempre  più precisi  e  rispondenti  alle necessità dell’uomo , e  possibile  ottenere molteplici  benefici , non  solo  economicamente convenienti ma  anche  rispettosi  dell’equilibrio  ambientale ; anzi  con  effetti  migliorativi  dell’attuale  situazione, anche  rispetto al  paesaggio .

Inoltre, alla  luce della  normativa  esistente, specialmente di  quella a  tutela  delle  aree protette, è  possibile lo  sfruttamento dei  vapori  delle  fumarole  e  degli  altri prodotti vulcanici , come  ad  esempio  i  fanghi  caldi ,  ricchi  di minerali  benefici  per  fini  terapeutici;  in  particolare , per  la  cura delle malattie  delle  pelle e dell’apparato  respiratorio .

Un  tal  tipo  di  sfruttamento  rappresenta  una  fonte  di  reddito  molto interessante ; e, certamente ,  un' importante  leva di  sviluppo turistico  di  tipo “ naturalistico – termale “  con  la  creazione  di  “ BEAUTY  FARM “.

Ed  ancora , le  moderne  conoscenze permettono di  trasformare l’energia  naturale in altre forme  energetiche, in  particolare  in Energia  Elettrica ; e  questa  volta per  mezzo  di  risorse  primarie  in  esauribili ,  prodotte  spontaneamente dalla  terra  e  non in  conseguenza di  altre  condizioni , come  ad esempio il  vento per  l’Eolico o  il  sole  per  il  foto voltaico. Un’  energia elettrica così prodotta , e  per  giunta  a costi  vantaggiosi ,  sarà  da  stimolo allo sviluppo  economico , ambientale e  sociale . 

Tutto  questo renderà  Pantelleria  un  luogo  di produzione  energetica di  primo  piano  all’interno  della comunità  Europea .

L’energia  elettrica  prodotta  potrà  essere  utilizzata  per soddisfare  le  diverse  esigenze  della  popolazione , in  particolare per  il  funzionamento del dissalatore  di  acqua potabile , che  da  solo assorbe circa il  40% dell’energia  elettrica  consumata  sull’isola.  Con l’impiego di una  tecnologia  geotermica più  avanzata , sarà  possibile  produrre Idrogeno  a sufficienza  per  attuare una mobilità con  motore  ad  Idrogeno ,  un  modello  di  mobilità  altamente  rispettoso  dell’ambiente  circostante .

La  realizzazione  di  un  progetto  energetico  di  questo  tipo , permetterà  la  definitiva  sostituzione dell’energia prodotta con l’utilizzo  degli  Idrocarburi , una  fonte  energetica  costosa ed altamente  inquinante. 

Da  un  punto   di  vista  culturale  questo  progetto  rappresenta una  rivoluzione altamente  qualificante : la  fusione  perfetta  tra le esigenze  primarie  dell’uomo e l’equilibrio del sistema  ambiente in  cui  egli vive , coniugandola allo  sviluppo economico ed alla  salvaguardia  del  paesaggio. 

Rispetto  allo  sviluppo  economico, il  pensiero  dominante , vede  nel  parco  geotermico  lo  strumento  ottimale per  realizzarlo ;  uno  sviluppo  economico che  diventa  leva primaria per la  crescita  del  territorio a  beneficio  dell’intera  collettività.

 

Michele Tremarco

 


 

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