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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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  • IL PERICOLO DEL CELLULARE AL VOLANTE MA NON SOLO

  • SALONE DI GINEVRA 2012

  • CRISI DELL'AUTO MA NON PER TUTTI

  • CASE AUTOMOBILISTICHE SU FACEBOOK

di Simone Pavarin

 

Uno dei nemici più subdoli della sicurezza su strada è rappresentato dalle distrazioni a cui è soggetto il conducente di un’automobile. Il buon senso ci impone di essere attenti alla guida, di prevedere le manovre degli altri conducenti e di conseguenza di evitare tutte quelle distrazioni che ridurrebbero il nostro stato di attenzione. Questo è ciò che si dovrebbe fare, ma in realtà pochissime persone non hanno mai parlato al cellulare, cercato scartoffie nel cruscotto, o raccolto oggetti caduti sul tappetino, tutto questo mentre erano impegnate alla guida di un veicolo.

I nostri vicini elvetici, forse più portati ad analizzare i freddi numeri rispetto all’italica creatività, hanno condotto un’indagine proprio su questo problema da molti sottovalutato, le distrazioni al volante. L’Ufficio Prevenzioni Infortuni Svizzero, ha rilevato che ben il 26% di tutti gli incidenti gravi avvenuti nella Confederazione, sono imputabili a distrazioni. Questo computo è risultato arduo visto la difficoltà di individuare con precisione il comportamento “distraente” che ha cagionato il sinistro.

Un dato ineluttabile è però emerso con chiarezza, le conversazioni col cellulare alla guida aumentano in modo sensibile la probabilità di essere coinvolti in un incidente grave.

E’ proprio per questo che in Svizzera, come in Italia, l’uso del cellulare alla guida è pesantemente sanzionato. Un dato inedito è quello per cui anche l’utilizzo del vivavoce aumenta sensibilmente il pericolo di grave incidente, se utilizzare il cellulare quintuplica il rischio, utilizzare il vivavoce lo quadruplica. Sempre secondo l’Ufficio Prevenzione Infortuni, anche il passeggero può essere fonte di pericolosa distrazione, inferiore comunque al riprovevole costume di “messaggiare”, ancora una volta utilizzando il cellulare, mentre si è alla guida. Un altro dato che ha in parte sorpreso è il fatto che molti automobilisti sono distratti dalla segnaletica stradale che in certe aree delle Svizzera, ma diremmo anche dell’Italia , costituisce una vera e propria giungla di scritte, colori e simboli.

Se le indicazioni stradali, verticali o orizzontali che siano, hanno una funzione specifica e dovrebbero aiutare il conducente, altre indicazioni che sempre più spesso vediamo sulle strade, hanno lo scopo principale di distrarlo dalla guida, ci si riferisce alla pubblicità.   In particolare l’articolo 123 del codice della strada regolamenta le scritte pubblicitarie a lato delle strade. Questo articolo vieta in generale tutte quelle installazioni che possano distogliere l’attenzione di chi è impegnato alla guida. E’ espressamente vietata la possibilità di posizionare cartelloni pubblicitari lungo le strade extraurbane. Questo divieto purtroppo è spesso disatteso, infatti non è raro notare, fuori città, enormi scritte che invitano all’acquisto dei jeans all’ultima moda, o all’utilizzo del miglior deodorante, “in barba ai divieti”, addirittura alcuni concessionari degli spazi preferiscono rischiare la sanzione amministrativa che rinunciare ai consistenti guadagni degli sponsor. 

Di tutto ciò  il povero automobilista non ha fatto in tempo ad assuefarsi che  negli ultimi anni, soprattutto le amministrazioni comunali hanno permesso il posizionamento lungo le strade di veri e proprio “totem illuminati”. Una specie di enormi televisori sui quali transitano pubblicità animate e che hanno un grado di luminosità elevatissimo, proprio per permettere di essere visionati con facilità anche di notte. Questi moderni cartelloni non solo distraggono ma a volte accecano l’automobilista che vi passa accanto. Se in passato il rapporto impianto sponsor era 1 a 1, ovvero uno sponsor su di un impianto, oggi la tecnologia permette di avere un rapporto 1 a 20, ovvero 20 sponsor su di un impianto, un business enorme che oltre ad arricchire le agenzie pubblicitarie è una forte tentazione per le amministrazioni comunali che  si trovano in perenne  deficit di bilancio.

Un'altra fonte di distrazione, anch’essa contemplata nell’art. 123 del codice della strada, è rappresentata dai dispositivi luminosi che molti giovani applicavano sulle auto. Strisce luminose sopra, sotto o all’interno dell’abitacolo che di notte trasformavano la vettura in una specie di astronave spaziale. Questa “pericolosa moda” è una deformazione del famoso tunig, elaborazioni ed allestimenti particolari, che molti giovani seguono ancor oggi ma in modo meno aggressivo di qualche anno fa. 

(S.P.)


Salone Ginevra 2012

Appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati d’auto è il Salone di Ginevra che come ogni anno si svolge nell’ordinata Cittadina Elvetica tra l’8 ed il 18 marzo. Il 2012 si preannuncia ancora come “annus horribilis”  per l’auto, i dati delle vendite di gennaio segnalano ancora gravi difficoltà per il settore che si trascinano ormai dal 2008-2009. Nonostante questa congiuntura sfortunata l’appuntamento svizzero rappresenta uno dei momenti più importanti non solo a livello europeo, ma mondiale, per quanto riguarda un settore che sta cercando a fatica di adattarsi alle nuove regole di un mercato sempre più globale e competitivo. Questa 82esima edizione si svolgerà negli 84.000 metri quadrati  del Palaexpo Ginevrino, con la partecipazione di 260 espositori provenienti da 30 paesi e verranno presentate oltre 100 anteprime mondiali.

Terminerà con il “Geneva Motor Show Award” un premio conferito da una giuria composta da oltre 50 giornalisti provenienti da 29 paesi. Chissà se questo gruppo di professionisti sarà condizionato dalle varie indagini già effettuate on line per decretare il vincitore, prima fra tutte quella organizzata dal famoso sito Autoscout.it , che ha raccolto le opinioni di oltre 160.000 utenti. Grande attesa è per la Volkswagen Up, una citycar che promette di sbalordire. La casa tedesca ha infatti deciso di presentare ai tradizionali e aggiungeremmo seri  modelli classici, una vettura dinamica, scattante, giovane, di piccola cilindrata ma dalle grandi prestazioni che promette di non inquinare. Ma vediamo ne dettaglio questo vero e proprio gioiellino.  Cilindrata da 1.000 cc con una velocità massima che sfiora i 200 Km/h, ad una potenza massima di 75 cavalli. La versione Eco prevede anche un’alimentazione a metano con i relativi risparmi sia a livello di consumi che emissioni tossiche.  La carrozzeria grintosa e giovane è stata dipinta per l’occasione con la bandiera Svizzera, in omaggio alla nazione ospitante.

La versatilità del modello Up è dimostrata anche dal numero di versioni presenti. Oltre alla Eco già citata, vi è la “X” dotata di box sul tetto, la “Cross” per i più avventurosi, caratterizzata da rinforzi laterali. E che dire della “winter”  dotata di particolari accorgimenti meccanici per una maggior fluidità e sicurezza  di guida in ambienti innevati. Tutte queste varianti confermano i sospetti che la Up sarà probabilmente  il prodotto di punta della Volkswagen nei prossimi anni. Rimanendo in ambito nazionale va segnalata la massiccia presenza Fiat con la sua auto di punta la 500 L. La Casa Torinese promette con questo veicolo elementi innovativi mai visti.

Per prima cosa la 500 L può essere definita come un piccolo Suv compatto, già questa definizione mostra le potenzialità del veicolo. Se da un lato assomiglia alla tradizionale 500, soprattutto nella vista anteriore, il resto rappresenta una novità assoluta.  Con questa vettura probabilmente la Fiat ha trovato una degna sostituzione della fortunata, ma ormai datata Multipla.  La potenza, ad esempio la 1.300 Multijet ha 75 cavalli, rendono la 500 L versatile e dinamica anche negli angusti spazi cittadini. L’unica nota dolente è che questa vettura di punta della Casa Torinese sarà totalmente prodotta negli stabilimenti Serbi. Il salone di Ginevra non ha solo presentato accattivanti vetture per un utilizzo quotidiano, “in barba” alla crisi sono state svelate alcuni veicoli da sogno alla portata solo di poche persone nel globo.

Ci si riferisce in particolare alla Bugatti Verion Grand Sport Vitesse. Innanzitutto stiamo parlando di uno dei veicoli più costosi mai prodotti, si parla di duemilioni di euro al pezzo, prodotta poi in serie limitata. Questo gioiello della tecnologia può contare di una potenza massima di 1.400 cavalli ad una velocità di 410 Km/h. Da 0 a 300 in soli 16 secondi. Forse per riportarci coi piedi per terra il costruttore, nella presentazione, precisa che oltre i 180 Km/h è necessario la seconda chiave in dotazione. Se il motore rappresenta il massimo della ricerca ingegneristica, la carrozzeria è una vera e propria opera d’arte che unisce design ad una spinta aerodinamica.

Si spera che questa iniziativa promozionale di Ginevra possa portare conforto a quel settore del mercato dell’auto rappresentato dalle utilitarie, segmento che più di tutti sta pagando la crisi economica globale. Dati rece ti infatti segnalano come il mercato dell’auto nel segmento “lusso” non sia stato solo leggermente scalfito dalla congiuntura economica fortemente sfavorevole.

(S.P.)


Crisi dell’auto ma non per tutti

E’ indubbio, stiamo vivendo la peggior crisi del settore auto di cui si abbia memoria ma, come spesso ho ricordato in altri articoli, questa epocale contrazione di vendite non interessa tutte le case automobilistiche, o comunque non tutte allo stesso modo. Il settore, per alcune vetture d’alta gamma, sembra vivere un eldorado, mi riferisco a quelle auto proibite ai più, principalmente per l’altissimo costo, come ad esempio le Ferrari. La casa di Maranello infatti dal 1993, anno dopo anno, ha incrementato progressivamente la produzione passando da 2.300 esemplari ai 7.500, come riferisce il Presidente del “Cavallino Rampante”, Luca Cordero di Montezemolo, elencando gli ottimi risultati del 2011. Negli anni ’90 dello scorso secolo, continua il Presidente, la Ferrari aveva 3 mercati di riferimento, USA, Germania, Italia, oggi “La Rossa” è presente in oltre 50 paesi. I dati ufficiali segnalano che nel 2011 le vendite si concentrano per un terzo in Nord America, un terzo in Europa, un Terzo nel resto del mondo. Si prevede che nel breve periodo gli stabilimenti delle Rosse raggiungeranno una produzione annua di 10.000 esemplari. Tenendo conto che un modello, definiamolo base di Ferrari, non costa meno di 180.000 euro, si può già dare un giudizio sulla salute dell’azienda. Il dato che più di tutti sorprende è che i paesi in via sviluppo dimostrano un interesse particolare per la Ferrari, nello specifico solo in Cina ne sono state consegnate lo scorso anno 300,  incoronando il “paese di del dragone” come il secondo cliente mondiale  dopo gli Usa. Non dimentichiamo che la Cina è ormai la seconda potenza economica mondiale, con un tasso di crescita inimmaginabile in Europa o nel Nord America, e che può contare su di una popolazione di oltre il miliardo di persone. Il rapporto con la Cina e l’importanza che la Casa di Maranello ripone in questo grande paese è confermato dal fatto che il lancio mondiale di un nuovo modello è previsto avvenga al salone internazionale dell’auto di Beijing. Per la Ferrari la Cina non è una novità visto che già il “Cavallino Rampante” è uno dei protagonisti del Gran Premio di Formula 1 che si tiene periodicamente sulla pista di Shangai, circuito questo inaugurato proprio da una “Rossa” nel 2004 in seguito ad una richiesta ufficiale delle autorità cinesi.  Per comprendere come il marchio automobilistico italiano sia ormai radicato nella cultura cinese ricordiamo l’iniziativa del grande artista Lu Hau che ha dipinto la scocca di una 599 GTB con una speciale tecnica che riproduce antiche porcellane cinesi. Questo esemplare unico di 599 GTB è stato poi venduto all’asta.

In Cina è presente anche  una sezione del Ferrari Owners’ Club, il prestigioso club che riunisce i proprietari di Ferrari accomunati da un passione particolare per le Rosse. Il club è ufficialmente riconosciuto dalla casa madre che ne coordina le attività.

Un altro indizio della passione dei “pochi” fortunati cinesi per le Ferrari, è rappresentato dalla gestione di uno spaventoso incidente stradale che ha coinvolto propri una “Rossa”. L’incidente ha causato purtroppo vittime ma ciò che lo ha reso noto in tutto il mondo è stata l’azione di censura che le autorità cinesi hanno imposto sull’evento. Se in una prima fase la notizia è stata diffusa anche se con qualche elemento contraddittorio, successivamente l’informazione è misteriosamente scomparsa sia da giornali che dal social network locale Weibo. Fonti più o meno ufficiali riferiscono che la censura è stata imposta dal Governo Cinese perché alla guida della “Ferrari 458 Italia” nera, schiantatasi a folle velocità vi era il giovane figlio di un alto dirigente del Partito Comunista.

L’interesse per le Rosse di Maranello è contagioso, infatti non solo in Cina ma in tutto l’oriente la Ferrari ormai è considerata irrinunciabile per certe facoltose persone. Prova ne è, ancora una volta un incidente stradale avvenuto in Giappone. A fine 2011 in una delle più affollate autostrade del paese viene segnalato, noi diremmo, una “maxi tamponamento”, nel quale sarebbero coinvolte una decina di vetture. All’arrivo dei soccorsi la grande sorpresa: fortunatamente solo feriti ma  delle  auto coinvolte  8 erano Ferrari. Si trattava di appassionati d’auto di lusso che stavano raggiungendo Hiroshima per un raduno e che, a causa dell’asfalto particolarmente scivoloso avevano perso il controllo dei bolidi originando l’incidente. Una brutta sorpresa soprattutto per le assicurazioni visto che il sinistro ha cagionato danni per circa 3 milioni di euro.

(S.P.)


Case automobilistiche su Facebook

Ormai sembra essere un obbligo per tutti, grandi, piccoli, giovani e meno giovani, nei social media è imperativo “esserci”, primo fra tutti i luoghi virtuali d’incontro Facebook. Questo è vero per le persone ma lo è anche e forse di più per le aziende, case automobilistiche non fanno eccezione.  BMW, Fiat, Audi, Honda e tutte le più grandi multinazionali del settore ingaggiano il “guru” di turno per sviluppare contenuti attraenti da “postare” su Facebook, e sembra, visto i risultati in termini di feedback, che l’iniziativa funzioni. L’americana Ford, ad esempio, ha lanciato la campagna studiata appositamente per i social media intitolata “Real World Challenges”, Una vera e propria sfida che Ford lancia a tutti i frequentatori di Facebook e che vede come elemento centrale i dispositivi hi-tech montati sulle auto di sua produzione.

I fan della casa di Detroit potranno proporre utilizzi innovati e originali per esempio del sistema di parcheggio assistito o del sistema di monitoraggio della segnaletica stradale.  Chiunque è sfidato ad “andare un po’ avanti”, proporre situazioni fuori dal quotidiano anche attraverso filmati, e sotto questo aspetto Ford incoraggia ed incentiva particolarmente giovani talentuosi video maker.  L’iniziati sui social media di Ford rappresenta solo un tassello di quella grande campagna che promette di innovare e rinnovare l’intera azienda che va sotto il nome di campagna “Go Further”, letteralmente “andare oltre”.

Il “Real World Challenges” rappresenta un importante momento d’incontro tra un produttore d’auto americano ed il suo pubblico, interazione che sta raccogliendo un certo successo, non dimentichiamo però che  anche altre aziende europee stanno sviluppando interessanti progetti sui social media principali. Una ricerca effettuata da Blogmeter, un importante operatore del segmento internet e comunicazione,  rivela che sulle pagine Facebook, delle grandi marche come BMW o Audi sono stati “cliccati” una media di circa 500 “Mi piaci” al giorno, tutti i giorni dell’anno 2011. Per quanto riguarda invece la Fiat ci si attesta su circa 400 click giornalieri.

Un’altra indagine coordinata questa volta dall’Università Cattolica di Milano ha voluto indagare sull’utilizzo da parte delle principali case automobilistiche presenti in Italia oltre che dei social media più importanti (Facebook, Twitter, YouTube,) anche l’utilizzo del “vecchio” blog. I dati in parte erano prevedibili: innanzitutto la totalità delle case automobilistiche gestisce almeno un profilo su di un media del gruppo tenuto in considerazione. Soltanto però Fiat e Citroen utilizzano anche lo strumento Blog per comunicare con i clienti o potenziali tali. Un altro dato importante è quello per cui la comunicazione è localizzata ovvero le case Italiane gestiscono con attenzione la comunicazione anche a livello locale, mentre i Giapponesi o gli Americani preferiscono essere più internazionali ed avere un target cosmopolita.

E’ notizia di inizio anno che la Mercedes sempre attenta alle nuove tecnologie renderà disponibile sui modelli SL una particolare versione di Facebook.

Le case automobilistiche probabilmente da ora in poi oltre ad indicare i tradizionali optional saranno costrette anche a prevedere la connessione al social network più diffuso al  mondo. E’ proprio il direttore marketing di Facebook, Dan Rose, descrive le potenzialità di questa applicazione. Il manager sottolinea come sia un’evoluzione naturale tutto ciò alla luce del fatto che ormai le vetture di un certo livello sono dotate di veri e propri computer di bordo con infinite funzioni. Con Mercedes dalla prossima primavera, data di lancio dell’iniziativa, gli automobilisti, grazie anche al sistema GPS, sapranno quali dei loro “amici” è nelle vicinanze e potranno inviargli messaggi o altro. Per gli ossessionati dalla sicurezza, l’applicazione sarà solo parzialmente utilizzabile mentre l’auto è in movimento per evitare che il conducente si distragga. I tecnici della Casa Germanica assicurano che l’utilizzo di Facebook durante la marcia non sarà più pericoloso dell’utilizzo dell’autoradio o di un semplice GPS.

Chissà tra pochi anni verremo multati non più perché staremo parlando al cellulare durante la guida, bensì perché staremo scambiandoci file con un nostro amico in marcia nella corsia opposta.

 

Simone Pavarin

 

 


 

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