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			IL PERICOLO DEL 
			CELLULARE AL VOLANTE MA NON SOLO  
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			SALONE DI GINEVRA 2012  
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			CRISI DELL'AUTO MA NON 
			PER TUTTI  
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			CASE AUTOMOBILISTICHE SU 
			FACEBOOK  
		 
		
		di 
		Simone Pavarin 
		  
		
		
		Uno dei nemici più subdoli della sicurezza su strada è 
		rappresentato dalle distrazioni a cui è soggetto il conducente di 
		un’automobile. Il buon senso ci impone di essere attenti alla guida, di 
		prevedere le manovre degli altri conducenti e di conseguenza di evitare 
		tutte quelle distrazioni che ridurrebbero il nostro stato di attenzione. 
		Questo è ciò che si dovrebbe fare, ma in realtà pochissime persone non 
		hanno mai parlato al cellulare, cercato scartoffie nel cruscotto, o 
		raccolto oggetti caduti sul tappetino, tutto questo mentre erano 
		impegnate alla guida di un veicolo.  
		
		
		I nostri vicini elvetici, forse più portati ad analizzare 
		i freddi numeri rispetto all’italica creatività, hanno condotto 
		un’indagine proprio su questo problema da molti sottovalutato, le 
		distrazioni al volante. L’Ufficio Prevenzioni Infortuni Svizzero, ha 
		rilevato che ben il 26% di tutti gli incidenti gravi avvenuti nella 
		Confederazione, sono imputabili a distrazioni. Questo computo è 
		risultato arduo visto la difficoltà di individuare con precisione il 
		comportamento “distraente” che ha cagionato il sinistro. 
		 
		
		
		Un dato ineluttabile è però emerso con chiarezza, le 
		conversazioni col cellulare alla guida aumentano in modo sensibile la 
		probabilità di essere coinvolti in un incidente grave. 
		 
		
		
		E’ proprio per questo che in Svizzera, come in Italia, 
		l’uso del cellulare alla guida è pesantemente sanzionato. Un dato 
		inedito è quello per cui anche l’utilizzo del vivavoce aumenta 
		sensibilmente il pericolo di grave incidente, se utilizzare il cellulare 
		quintuplica il rischio, utilizzare il vivavoce lo quadruplica. Sempre 
		secondo l’Ufficio Prevenzione Infortuni, anche il passeggero può essere 
		fonte di pericolosa distrazione, inferiore comunque al riprovevole 
		costume di “messaggiare”, ancora una volta utilizzando il cellulare, 
		mentre si è alla guida. Un altro dato che ha in parte sorpreso è il 
		fatto che molti automobilisti sono distratti dalla segnaletica stradale 
		che in certe aree delle Svizzera, ma diremmo anche dell’Italia , 
		costituisce una vera e propria giungla di scritte, colori e simboli.
		 
		
		
		Se le indicazioni stradali, verticali o orizzontali che 
		siano, hanno una funzione specifica e dovrebbero aiutare il conducente, 
		altre indicazioni che sempre più spesso vediamo sulle strade, hanno lo 
		scopo principale di distrarlo dalla guida, ci si riferisce alla 
		pubblicità.   In particolare l’articolo 123 del codice della strada 
		regolamenta le scritte pubblicitarie a lato delle strade. Questo 
		articolo vieta in generale tutte quelle installazioni che possano 
		distogliere l’attenzione di chi è impegnato alla guida. E’ espressamente 
		vietata la possibilità di posizionare cartelloni pubblicitari lungo le 
		strade extraurbane. Questo divieto purtroppo è spesso disatteso, infatti 
		non è raro notare, fuori città, enormi scritte che invitano all’acquisto 
		dei jeans all’ultima moda, o all’utilizzo del miglior deodorante, “in 
		barba ai divieti”, addirittura alcuni concessionari degli spazi 
		preferiscono rischiare la sanzione amministrativa che rinunciare ai 
		consistenti guadagni degli sponsor.   
		
		
		Di tutto ciò  il povero automobilista non ha fatto in 
		tempo ad assuefarsi che  negli ultimi anni, soprattutto le 
		amministrazioni comunali hanno permesso il posizionamento lungo le 
		strade di veri e proprio “totem illuminati”. Una specie di enormi 
		televisori sui quali transitano pubblicità animate e che hanno un grado 
		di luminosità elevatissimo, proprio per permettere di essere visionati 
		con facilità anche di notte. Questi moderni cartelloni non solo 
		distraggono ma a volte accecano l’automobilista che vi passa accanto. Se 
		in passato il rapporto impianto sponsor era 1 a 1, ovvero uno sponsor su 
		di un impianto, oggi la tecnologia permette di avere un rapporto 1 a 20, 
		ovvero 20 sponsor su di un impianto, un business enorme che oltre ad 
		arricchire le agenzie pubblicitarie è una forte tentazione per le 
		amministrazioni comunali che  si trovano in perenne  deficit di 
		bilancio. 
		
		
		Un'altra fonte di distrazione, anch’essa contemplata 
		nell’art. 123 del codice della strada, è rappresentata dai dispositivi 
		luminosi che molti giovani applicavano sulle auto. Strisce luminose 
		sopra, sotto o all’interno dell’abitacolo che di notte trasformavano la 
		vettura in una specie di astronave spaziale. Questa “pericolosa moda” è 
		una deformazione del famoso tunig, elaborazioni ed allestimenti 
		particolari, che molti giovani seguono ancor oggi ma in modo meno 
		aggressivo di qualche anno fa.   
		
		
		
		(S.P.) 
		 
		
		
		Salone Ginevra 2012
		
		
		Appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati 
		d’auto è il Salone di Ginevra che come ogni anno si svolge nell’ordinata 
		Cittadina Elvetica tra l’8 ed il 18 marzo. Il 2012 si preannuncia ancora 
		come “annus horribilis”  per l’auto, i dati delle vendite di gennaio 
		segnalano ancora gravi difficoltà per il settore che si trascinano ormai 
		dal 2008-2009. Nonostante questa congiuntura sfortunata l’appuntamento 
		svizzero rappresenta uno dei momenti più importanti non solo a livello 
		europeo, ma mondiale, per quanto riguarda un settore che sta cercando a 
		fatica di adattarsi alle nuove regole di un mercato sempre più globale e 
		competitivo. Questa 82esima edizione si svolgerà negli 84.000 metri 
		quadrati  del Palaexpo Ginevrino, con la partecipazione di 260 
		espositori provenienti da 30 paesi e verranno presentate oltre 100 
		anteprime mondiali.  
		
		
		Terminerà con il “Geneva Motor Show Award” un premio 
		conferito da una giuria composta da oltre 50 giornalisti provenienti da 
		29 paesi. Chissà se questo gruppo di professionisti sarà condizionato 
		dalle varie indagini già effettuate on line per decretare il vincitore, 
		prima fra tutte quella organizzata dal famoso sito Autoscout.it , che ha 
		raccolto le opinioni di oltre 160.000 utenti. Grande attesa è per la 
		Volkswagen Up, una citycar che promette di sbalordire. La casa tedesca 
		ha infatti deciso di presentare ai tradizionali e aggiungeremmo seri  
		modelli classici, una vettura dinamica, scattante, giovane, di piccola 
		cilindrata ma dalle grandi prestazioni che promette di non inquinare. Ma 
		vediamo ne dettaglio questo vero e proprio gioiellino.  Cilindrata da 
		1.000 cc con una velocità massima che sfiora i 200 Km/h, ad una potenza 
		massima di 75 cavalli. La versione Eco prevede anche un’alimentazione a 
		metano con i relativi risparmi sia a livello di consumi che emissioni 
		tossiche.  La carrozzeria grintosa e giovane è stata dipinta per 
		l’occasione con la bandiera Svizzera, in omaggio alla nazione ospitante.
		 
		
		
		La versatilità del modello Up è dimostrata anche dal 
		numero di versioni presenti. Oltre alla Eco già citata, vi è la “X” 
		dotata di box sul tetto, la “Cross” per i più avventurosi, 
		caratterizzata da rinforzi laterali. E che dire della “winter”  dotata 
		di particolari accorgimenti meccanici per una maggior fluidità e 
		sicurezza  di guida in ambienti innevati. Tutte queste varianti 
		confermano i sospetti che la Up sarà probabilmente  il prodotto di punta 
		della Volkswagen nei prossimi anni. Rimanendo in ambito nazionale va 
		segnalata la massiccia presenza Fiat con la sua auto di punta la 500 L. 
		La Casa Torinese promette con questo veicolo elementi innovativi mai 
		visti.  
		
		
		Per prima cosa la 500 L può essere definita come un 
		piccolo Suv compatto, già questa definizione mostra le potenzialità del 
		veicolo. Se da un lato assomiglia alla tradizionale 500, soprattutto 
		nella vista anteriore, il resto rappresenta una novità assoluta.  Con 
		questa vettura probabilmente la Fiat ha trovato una degna sostituzione 
		della fortunata, ma ormai datata Multipla.  La potenza, ad esempio la 
		1.300 Multijet ha 75 cavalli, rendono la 500 L versatile e dinamica 
		anche negli angusti spazi cittadini. L’unica nota dolente è che questa 
		vettura di punta della Casa Torinese sarà totalmente prodotta negli 
		stabilimenti Serbi. Il salone di Ginevra non ha solo presentato 
		accattivanti vetture per un utilizzo quotidiano, “in barba” alla crisi 
		sono state svelate alcuni veicoli da sogno alla portata solo di poche 
		persone nel globo.  
		
		
		Ci si riferisce in particolare alla Bugatti Verion Grand 
		Sport Vitesse. Innanzitutto stiamo parlando di uno dei veicoli più 
		costosi mai prodotti, si parla di duemilioni di euro al pezzo, prodotta 
		poi in serie limitata. Questo gioiello della tecnologia può contare di 
		una potenza massima di 1.400 cavalli ad una velocità di 410 Km/h. Da 0 a 
		300 in soli 16 secondi. Forse per riportarci coi piedi per terra il 
		costruttore, nella presentazione, precisa che oltre i 180 Km/h è 
		necessario la seconda chiave in dotazione. Se il motore rappresenta il 
		massimo della ricerca ingegneristica, la carrozzeria è una vera e 
		propria opera d’arte che unisce design ad una spinta aerodinamica.
		 
		
		
		Si spera che questa iniziativa promozionale di Ginevra 
		possa portare conforto a quel settore del mercato dell’auto 
		rappresentato dalle utilitarie, segmento che più di tutti sta pagando la 
		crisi economica globale. Dati rece ti infatti segnalano come il mercato 
		dell’auto nel segmento “lusso” non sia stato solo leggermente scalfito 
		dalla congiuntura economica fortemente sfavorevole. 
		
		
		(S.P.) 
		 
		
		
		
		Crisi dell’auto ma non per tutti 
		
		
		E’ indubbio, stiamo vivendo la peggior crisi del settore 
		auto di cui si abbia memoria ma, come spesso ho ricordato in altri 
		articoli, questa epocale contrazione di vendite non interessa tutte le 
		case automobilistiche, o comunque non tutte allo stesso modo. Il 
		settore, per alcune vetture d’alta gamma, sembra vivere un eldorado, mi 
		riferisco a quelle auto proibite ai più, principalmente per l’altissimo 
		costo, come ad esempio le Ferrari. La casa di Maranello infatti dal 
		1993, anno dopo anno, ha incrementato progressivamente la produzione 
		passando da 2.300 esemplari ai 7.500, come riferisce il Presidente del 
		“Cavallino Rampante”, Luca Cordero di Montezemolo, elencando gli ottimi 
		risultati del 2011. Negli anni ’90 dello scorso secolo, continua il 
		Presidente, la Ferrari aveva 3 mercati di riferimento, USA, Germania, 
		Italia, oggi “La Rossa” è presente in oltre 50 paesi. I dati ufficiali 
		segnalano che nel 2011 le vendite si concentrano per un terzo in Nord 
		America, un terzo in Europa, un Terzo nel resto del mondo. Si prevede 
		che nel breve periodo gli stabilimenti delle Rosse raggiungeranno una 
		produzione annua di 10.000 esemplari. Tenendo conto che un modello, 
		definiamolo base di Ferrari, non costa meno di 180.000 euro, si può già 
		dare un giudizio sulla salute dell’azienda. Il dato che più di tutti 
		sorprende è che i paesi in via sviluppo dimostrano un interesse 
		particolare per la Ferrari, nello specifico solo in Cina ne sono state 
		consegnate lo scorso anno 300,  incoronando il “paese di del dragone” 
		come il secondo cliente mondiale  dopo gli Usa. Non dimentichiamo che la 
		Cina è ormai la seconda potenza economica mondiale, con un tasso di 
		crescita inimmaginabile in Europa o nel Nord America, e che può contare 
		su di una popolazione di oltre il miliardo di persone. Il rapporto con 
		la Cina e l’importanza che la Casa di Maranello ripone in questo grande 
		paese è confermato dal fatto che il lancio mondiale di un nuovo modello 
		è previsto avvenga al salone internazionale dell’auto di Beijing. Per la 
		Ferrari la Cina non è una novità visto che già il “Cavallino Rampante” è 
		uno dei protagonisti del Gran Premio di Formula 1 che si tiene 
		periodicamente sulla pista di Shangai, circuito questo inaugurato 
		proprio da una “Rossa” nel 2004 in seguito ad una richiesta ufficiale 
		delle autorità cinesi.  Per comprendere come il marchio automobilistico 
		italiano sia ormai radicato nella cultura cinese ricordiamo l’iniziativa 
		del grande artista Lu Hau che ha dipinto la scocca di una 599 GTB con 
		una speciale tecnica che riproduce antiche porcellane cinesi. Questo 
		esemplare unico di 599 GTB è stato poi venduto all’asta. 
		
		
		In Cina è presente anche  una sezione del Ferrari Owners’ 
		Club, il prestigioso club che riunisce i proprietari di Ferrari 
		accomunati da un passione particolare per le Rosse. Il club è 
		ufficialmente riconosciuto dalla casa madre che ne coordina le attività. 
		
		
		Un altro indizio della passione dei “pochi” fortunati 
		cinesi per le Ferrari, è rappresentato dalla gestione di uno spaventoso 
		incidente stradale che ha coinvolto propri una “Rossa”. L’incidente ha 
		causato purtroppo vittime ma ciò che lo ha reso noto in tutto il mondo è 
		stata l’azione di censura che le autorità cinesi hanno imposto 
		sull’evento. Se in una prima fase la notizia è stata diffusa anche se 
		con qualche elemento contraddittorio, successivamente l’informazione è 
		misteriosamente scomparsa sia da giornali che dal social network locale 
		Weibo. Fonti più o meno ufficiali riferiscono che la censura è stata 
		imposta dal Governo Cinese perché alla guida della “Ferrari 458 Italia” 
		nera, schiantatasi a folle velocità vi era il giovane figlio di un alto 
		dirigente del Partito Comunista.  
		
		
		L’interesse per le Rosse di Maranello è contagioso, 
		infatti non solo in Cina ma in tutto l’oriente la Ferrari ormai è 
		considerata irrinunciabile per certe facoltose persone. Prova ne è, 
		ancora una volta un incidente stradale avvenuto in Giappone. A fine 2011 
		in una delle più affollate autostrade del paese viene segnalato, noi 
		diremmo, una “maxi tamponamento”, nel quale sarebbero coinvolte una 
		decina di vetture. All’arrivo dei soccorsi la grande sorpresa: 
		fortunatamente solo feriti ma  delle  auto coinvolte  8 erano Ferrari. 
		Si trattava di appassionati d’auto di lusso che stavano raggiungendo 
		Hiroshima per un raduno e che, a causa dell’asfalto particolarmente 
		scivoloso avevano perso il controllo dei bolidi originando l’incidente. 
		Una brutta sorpresa soprattutto per le assicurazioni visto che il 
		sinistro ha cagionato danni per circa 3 milioni di euro. 
		 
		
		
		(S.P.) 
		 
		
		
		Case automobilistiche su Facebook
		
		
		Ormai sembra essere un obbligo per tutti, grandi, 
		piccoli, giovani e meno giovani, nei social media è imperativo 
		“esserci”, primo fra tutti i luoghi virtuali d’incontro Facebook. Questo 
		è vero per le persone ma lo è anche e forse di più per le aziende, case 
		automobilistiche non fanno eccezione.  BMW, Fiat, Audi, Honda e tutte le 
		più grandi multinazionali del settore ingaggiano il “guru” di turno per 
		sviluppare contenuti attraenti da “postare” su Facebook, e sembra, visto 
		i risultati in termini di feedback, che l’iniziativa funzioni. 
		L’americana Ford, ad esempio, ha lanciato la campagna studiata 
		appositamente per i social media intitolata “Real World Challenges”, Una 
		vera e propria sfida che Ford lancia a tutti i frequentatori di Facebook 
		e che vede come elemento centrale i dispositivi hi-tech montati sulle 
		auto di sua produzione.  
		
		
		I fan della casa di Detroit potranno proporre utilizzi 
		innovati e originali per esempio del sistema di parcheggio assistito o 
		del sistema di monitoraggio della segnaletica stradale.  Chiunque è 
		sfidato ad “andare un po’ avanti”, proporre situazioni fuori dal 
		quotidiano anche attraverso filmati, e sotto questo aspetto Ford 
		incoraggia ed incentiva particolarmente giovani talentuosi video maker.  
		L’iniziati sui social media di Ford rappresenta solo un tassello di 
		quella grande campagna che promette di innovare e rinnovare l’intera 
		azienda che va sotto il nome di campagna “Go Further”, letteralmente 
		“andare oltre”. 
		
		
		Il “Real World Challenges” rappresenta un importante 
		momento d’incontro tra un produttore d’auto americano ed il suo 
		pubblico, interazione che sta raccogliendo un certo successo, non 
		dimentichiamo però che  anche altre aziende europee stanno sviluppando 
		interessanti progetti sui social media principali. Una ricerca 
		effettuata da Blogmeter, un importante operatore del segmento internet e 
		comunicazione,  rivela che sulle pagine Facebook, delle grandi marche 
		come BMW o Audi sono stati “cliccati” una media di circa 500 “Mi piaci” 
		al giorno, tutti i giorni dell’anno 2011. Per quanto riguarda invece la 
		Fiat ci si attesta su circa 400 click giornalieri.  
		
		
		Un’altra indagine coordinata questa volta dall’Università 
		Cattolica di Milano ha voluto indagare sull’utilizzo da parte delle 
		principali case automobilistiche presenti in Italia oltre che dei social 
		media più importanti (Facebook, Twitter, YouTube,) anche l’utilizzo del 
		“vecchio” blog. I dati in parte erano prevedibili: innanzitutto la 
		totalità delle case automobilistiche gestisce almeno un profilo su di un 
		media del gruppo tenuto in considerazione. Soltanto però Fiat e Citroen 
		utilizzano anche lo strumento Blog per comunicare con i clienti o 
		potenziali tali. Un altro dato importante è quello per cui la 
		comunicazione è localizzata ovvero le case Italiane gestiscono con 
		attenzione la comunicazione anche a livello locale, mentre i Giapponesi 
		o gli Americani preferiscono essere più internazionali ed avere un 
		target cosmopolita. 
		
		
		E’ notizia di inizio anno che la Mercedes sempre attenta 
		alle nuove tecnologie renderà disponibile sui modelli SL una particolare 
		versione di Facebook.  
		
		
		Le case automobilistiche probabilmente da ora in poi 
		oltre ad indicare i tradizionali optional saranno costrette anche a 
		prevedere la connessione al social network più diffuso al  mondo. E’ 
		proprio il direttore marketing di Facebook, Dan Rose, descrive le 
		potenzialità di questa applicazione. Il manager sottolinea come sia 
		un’evoluzione naturale tutto ciò alla luce del fatto che ormai le 
		vetture di un certo livello sono dotate di veri e propri computer di 
		bordo con infinite funzioni. Con Mercedes dalla prossima primavera, data 
		di lancio dell’iniziativa, gli automobilisti, grazie anche al sistema 
		GPS, sapranno quali dei loro “amici” è nelle vicinanze e potranno 
		inviargli messaggi o altro. Per gli ossessionati dalla sicurezza, 
		l’applicazione sarà solo parzialmente utilizzabile mentre l’auto è in 
		movimento per evitare che il conducente si distragga. I tecnici della 
		Casa Germanica assicurano che l’utilizzo di Facebook durante la marcia 
		non sarà più pericoloso dell’utilizzo dell’autoradio o di un semplice 
		GPS. 
		
		
		Chissà tra pochi anni verremo multati non più perché 
		staremo parlando al cellulare durante la guida, bensì perché staremo 
		scambiandoci file con un nostro amico in marcia nella corsia opposta. 
		
		  
		Simone Pavarin  | 
		
		  
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