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Anno XIV num.4
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IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE

Lo sfruttamento agricolo nel corso della storia

di Giuseppe Conte 

 

     L’ambiente è un complesso sistema in cui nel corso dei millenni l’uomo si è adattato ed ha apportato continue modifiche e trasformazioni.

     Tali trasformazioni si sono rese necessarie per colmare le esigenze che esso ha sempre avuto, fin dalla sua comparsa sul pianeta.

     Tuttavia nel corso di migliaia di anni, l’uomo ha prima circoscritto lo spazio di cui necessitava, intaccando solo quello utile alla sua sopravvivenza.

     Col passare dei secoli ha radicalmente trasformato la superficie del pianeta, riservandosi buona parte dello spazio che un tempo era selvaggio e non dominabile.

     Agli inizi traeva dagli spazi naturali, solo il suolo che si rendeva necessario per l’agricoltura e l’allevamento.

     Tuttavia questo tipo di sfruttamento non incideva in maniera drastica sull’intero sistema ambientale.

     Ma spostandoci nel tempo, fino a giungere agli ultimi secoli, la situazione è notevolmente cambiata.

     A partire dalla fine del millennio scorso, l’uomo ha preteso dalla natura la sottrazione di spazi sempre più consistenti, riducendo notevolmente l’ambiente naturale.

     L’impatto di questo uomo, sempre più esigente, ha completamente distrutto buona parte di ciò che un tempo era patrimonio indiscutibile della natura.

     Ciò però, si è determinato non solo per il continuo e sconsiderato sfruttamento del suolo, ma anche per il costante e consistente aumento della popolazione, la quale necessita sempre più di un maggiore numero di risorse.

     Questo di conseguenza porta a rendere coltivabili e sfruttabili sempre più territori e per fare questo a rimetterci è l’ambiente.

     Spesso però, l’uso che l’uomo ha fatto dell’ambiente, si è mostrato dannoso e irrecuperabile.

     Oggi come nei secoli passati, e nelle varie ere storiche, l’uomo ha bonificato il territorio per renderlo produttivo.

     Ma se dapprima lo faceva in modo naturale senza danneggiare il sistema, oggi per le troppe pretese e l’uso di nuovi agenti, ha comportato che intere aree un tempo coltivabili, oggi si stanno via via desertificando.

     E purtroppo il fenomeno è destinato a crescere in modo piuttosto rapido, compromettendo non solo l’esistenza dell’ambiente ma anche il futuro dell’uomo e della sua vita, visto che, così facendo, rende il suolo improduttivo.

     Inoltre, queste cause e relative conseguenze non si limitano a danneggiare solamente l’uomo e mettere in pericolo la sua stessa sopravvivenza; infatti comportano anche la scomparsa oltre che di buona parte della flora, anche della fauna.

     Basti pensare al disboscamento.

     Esso è la causa di diversi danni al sistema ambiente.

     Il “disboscamento” comporta notevoli conseguenze d’indubbia pericolosità:

- anzitutto priva il pianeta dei grandi spazi naturali e dei cosiddetti “polmoni verdi”, i quali generano l’ossigeno indispensabile per la sopravvivenza di qualsiasi specie vivente;

- lo stesso disboscamento provoca l’estinzione di piante e animali.

     Infatti, sottraendo habitat a determinate specie, esse di conseguenza non riuscendo ad adattarsi altrove, finiscono con il passare del tempo per scomparire del tutto, e quindi arrivare all’irrecuperabile “estinzione”, come è già avvenuto da diverso tempo, per numerose specie sia vegetali che animali;

- e ancora, i territori privati della loro vegetazione autoctona, finiscono con il desertificarsi, poiché, spesso, gli spazi privati di questo bosco vengono adibiti a pascoli o terreni agricoli e non in modo ragionato.

     Infatti, lo sfruttamento avviene senza alcuna tutela, e l’uso di prodotti dannosi, rende i suddetti territori sempre più “malati”, portandoli col tempo alla sterilità totale ed alla loro desertificazione.

     A questo fenomeno, incide in modo cospicuo, anche un’altra problematica: si tratta degli incendi, spesso dolosi, i quali senza alcun riguardo provocano danni notevoli all’ecosistema tutto.

     Ma quali potrebbero essere le soluzioni mirate ad impedire il continuo danneggiamento del pianeta?

     Sicuramente chi è che decide le sorti della terra è senza dubbio l’uomo, il quale dovrebbe trovare una alternativa per non compromettere la sua stessa esistenza.

     Ad esempio, per quanto riguarda l’agricoltura, ritornare in un certo senso a metodi più “arcaici o primitivi”, se così li volgiamo definire, ossia a quei metodi che non richiedono l’uso di agenti chimici, ma si limitano a ciò che la natura offre.

     Potenziando questo sistema, a guadagnarci non è soltanto l’ambiente, ma è l’uomo stesso, poiché potrebbe contare sulla qualità di ciò che produce e su tutti i benefici che ne derivano.

     Inoltre questo comporterebbe la diminuzione del disboscamento (quello dettato per la ricerca di spazi coltivabili), visto che uno “sfruttamento ragionevole del suolo”, comporterebbe una durata maggiore nel tempo, senza richiedere nuovi spazi vergini, evitando di danneggiare e privare ulteriormente l’ambiente, dei suoi territori.

     Purtroppo, tirando le somme, ci rendiamo conto che allo stato attuale, sono già stati fatti grossi danni all’ambiente, ma ciò non significa che non si possa rimediare, anzi è cosa fattibile e assolutamente non più rinviabile ad un prossimo futuro, per non rendersi conto troppo tardi di quello che si perde e non sarà più reperibile, mettendo a rischio le generazioni future dell’intera umanità, ma anche quelle delle altre specie animali e non dimentichiamo le specie vegetali: anche loro sono utili all’uomo e sono parte integrante del sistema ambiente.

     Ma come possiamo attivarci?

     Basta adoperarsi da subito e sensibilizzare l’intera popolazione umana.

     Renderla partecipe di quello che ne deriva da una situazione di equilibrio fra uomo e ambiente, e soprattutto far capire che cosa ci aspetta se si continua a sfruttare il territorio in questo modo.

     Spesso si crede che quel futuro in cui il pianeta sarà in buona parte devastato, sia decisamente lontano, ma se non si pone un freno a questo tipo di organizzazione insensata, esso arriverà in tempi brevi, lasciandoci con l’impossibilità di tornare indietro e accorgendoci troppo tardi dei danni che abbiamo causato.

     A questo punto direi che è il caso di riflettere tutti insieme e cercare soluzioni utili e mirate ad una serena e tranquilla sopravvivenza dell’intero pianeta.    

(Mag.2010)    

Giuseppe Conte

 


 

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