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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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L’uomo e il rischio ambientale

 

di Toderas Doina Lavinia

 

La base della nostra esistenza e l’ambiente che ci circonda, l’ambiente in cui viviamo, l’ambiente con cui ci cibiamo, l’ambiente in cui respiriamo, l’ambiente che detiene tutti i fattori e le caratteristiche per poter esserci. Lo sviluppo del nostro essere e della nostra vita social-economica dipende dalle risorse ambientali e le loro qualità. L’aria, acqua, suolo sono delle risorse inesauribili, che bisogna tutelare  per fronteggiare il nostro futuro e quello delle generazioni future. Salvaguardando gli ecosistemi riusciamo a salvaguardare la biosfera e le condizioni ambientali che ci permettono lo sviluppo di una vita sana e di avere uno spazio di benessere per rigenerare il nostro corpo e la mente. Dio ci ha lasciato l’essenza della vita dentro l’essenza di noi stessi, della percezione infinita della bellezza delle nostre risorse vitali, risorse che potranno essere valorizzate essendo apprezzate per la giusta ricchezza attribuita.                                                                                                                              

La condizione reale della bellezza delle risorse si è cambiata durante gli anni subendo il “rischio” per circostanze più o meno prevedibili. Il rischio ambientale è un fenomeno che si è presentato  all’umanità in anni recenti, da quando questa ha iniziato ad utilizzare le conoscenze scientifiche tramite tecniche e tecnologie complesse. In particolare da quando sono iniziati in modo massiccio la produzione, la trasformazione, il trasporto e l’uso delle sostanze chimiche e radioattive, nonché l’accumulo ed uso su una vasta scala di  sostanze infiammabili. Innumerevoli possono essere i fonti di rischio per l’uomo e per l’ambiente. Da una parte gli eventi naturali (i terremoti, le frane, le inondazioni, i vulcani, ecc),cioè, quegli accadimenti che non dipendono direttamente dall’attività umana. Dall’altra parte ci sono gli eventi connessi alle attività umane, siano esse industriali o civili.

Per poter esprimere correttamente un giudizio di valore su una determinata attività umana o su una determinata situazione naturale e necessario conoscere l’intero spettro dei danni, nonché le relative frequenze e probabilità di accadimento.

La civiltà della globalizzazione della cultura e dei mercati è anche la civiltà del rischio globale. I cambiamenti climatici, il buco nell’ozono, l’inquinamento elettromagnetico e quello radioattivo interessano tutta l’umanità. La scienza e la tecnologia con una serie ormai innumerevole di incidenti ed a seguito di eventi quali Chernobyl, Hiroshima, l’esplosione di Challenger e l’abbattimento della Torri Gemelle hanno dimostrato i propri limiti e hanno perso l’innocenza verso l’uomo e verso la natura.  

Una delle maggiori cause del surriscaldamento globale è l’inquinamento. Ormai, da tempo si è evidenziato il ruolo dell’inquinamento nell’aumentare la frequenza dei danni sia alla salute dell’uomo e degli effetti nocivi a lungo termine. Lo spettro di patologie la cui la frequenza risulta aumentata in relazione al grado dell’inquinamento va dalle malattie cardiocircolatorie  alle affezioni respiratorie, ai tumori.

Vi sono vari tipi di inquinamento: quello idrico, quello atmosferico e quello del suolo. Questi tre tipi d’inquinamento dipendono dalla stessa fonte, molte industrie infatti li provocano tutti.

 

Facciamo una breve analisi di ogni singolo tipo d’inquinamento:

Inquinamento atmosferico- i principali problemi dell’inquinamento dell’aria sono l’effetto sera e il buco dell’ozono. La composizione dell’aria viene alterata dagli scarichi industriali, dagli impianti termici per riscaldamento e dai gas degli autoveicoli. Vediamo, quali sono le sostanze che inquinano?

Le sostanze che inquinano possono essere divise in due gruppi: inquinanti primari e inquinanti secondari che si formano nell’atmosfera a partire dagli inquinanti primari, è cioè le radiazioni chimiche. Un esempio di inquinante secondario è l’acido solforico. In alcune aree la principale fonte d’inquinamento è lo smog, proveniente dai prodotti della combustione del carbone e di  idrocarburi, contenente anche l’anidride solforosa. Nell’aria delle aree urbane e frequente la presenza di monossido di carbonio, gli ossidi di azoto, gli idrocarburi incombustibili.

L’ossido di carboni e molto tossico perché una volta che entra in circolazione si combina con l’emoglobina del sangue e va a formare carbossiemoglobina impedendo al pigmento respiratorio di trasportare l’ossigeno necessario alle cellule.

Altre sostanze pericolose che incontriamo sono il piombo come  antidetonante nelle benzine, il cloro, il fluoro ed altri gas velenosi scaricati nell’aria da certi impianti industriali. A queste vanno aggiunte le particelle di amianto derivate dall’usura dei freni e delle frizioni delle auto e le particelle di gomma che si attaccano dai pneumatici per l’attrito sul fondo stradale.

Un altro elemento pericoloso è il mercurio, che nel terreno si combina con materiali di origine organica formando metilmercurio, un composto tossico che viene assorbito nella catena alimentare essendo dannoso per l’uomo e per i carnivori.

Cromo, è un metallo assai pericoloso che viene rilasciato nella biosfera per la produzione di acciaio inossidabile e la cromatura di certi oggetti metallici. Nel industria il cloro non ionizzato che si libera a volte è un gas caustico che provoca ustioni dalla pelle e delle mucose. Inoltre sono tossici o cancerogeni numerosi composti organici del cloro realizzati dalla chimica moderna. Bisogna pero rendere atto anche il fatto che il cloro non è sempre ambientalmente dannoso perché aggiunto all’acqua ha un’azione battericida impiegandosi nella potabilizzazione delle acque e nel uso della piscine. Un’altra tra le maggiori cause del inquinamento sono gli spray inquinanti che utilizzano CFC(clorofluorocarburi), come propellenti gassosi. Essi agiscono sullo strato di ozono dove provocano una reazione a catena distruttiva.

 

Inquinamento idrico- L’inquinamento delle acque può essere di origine industriale, agricola e domestica. Si continua a scaricare nei fiumi e nei mari grandi quantità di sostanze nocive come: petrolio, nafta, solventi chimici, metalli pesanti, emulsionanti, detergenti e detersivi, gas chimici, insetticidi, liquidi di fogna, rifiuti radioattivi, etc. che si accumulano e ostacolano il normale sviluppo della vita. L’inquinamento di origine industriale è causato dall’ immissione di  acque provenienti dai processi produttivi contenenti sostanze tossiche.

Hanno origine industriale anche l’inquinamento radioattivo, termico e quello delle idrocarburi. L’inquinamento di origine agricola è dato dall’uso sconsiderato di fertilizzanti chimici, pesticidi, diserbanti, gli anticrittogamici e gli insetticidi che sono molto tossici e difficilmente degradabili. Infine, l’inquinamento domestico  è quello dovuto allo scarico dei liquami di fogne  che raccolgono i residui organici detersivi e altri rifiuti. Forse non possiamo fare molto per l’inquinamento delle industrie, ma per l’inquinamento domestico possiamo prestare più attenzione basterebbe per ridurre le quantità di sostanze velenose di cui riempiamo il mare.

 

L’inquinamento del suolo- è dovuto per la maggior parte alle sostanze tossiche usate nei campi. Il pesticida più conosciuto è il DDT; i pesticidi distruggono sia le specie utili che quelle indifferenti, impoverendo gli ecosistemi. Riducono la possibilità di produrre calcio, vengono deposte uova molto fragili, nascono pochi rapaci, sconvolgendo la catena alimentare. Tra i diserbanti la più pericolosa è la diossina. Ne basta una minima percentuale per contaminare ogni cosa.

 Sé tutto quello che è naturale riusciamo a farlo diventare innaturale attraverso le azioni antropiche, la natura umana non evolve, perché la sensibilizzazione non ha toccato i nostri cuori, e continueremo a autodistruggerci, per in nostro egoismo incompreso…che triste realtà! Realtà, in cui viviamo ogni giorno e con questa occasione volevo darvi esempio della mia piccola realtà. Davanti alla mia abitazione ho acquistato individualmente ed ho predisposto con dei  secchi per la raccolta differenziata.

Premetto che sotto casa mia esiste una pizzeria che è aperta tutti i pomeriggi e vedendo l’inciviltà delle persone nel “buttare” la carta, i piatti di  plastica, le lattine di coca-cola, per strada  ho provveduto da sola nel acquisto di questi secchi, sperando poterli sensibilizzare nel mantenere la zona pulita, rispettando l’ambiente. Il mio intento ha dimostrato lo specchio della civiltà delle persone di questa zona e lascio a voi capire l’essenza nel guardare la foto che sto allegando. A questo punto non so quale sia obiettivo nel cambiare la mentalità e il modo delle persone? La sensibilizzazione ha l’effetto sul essere umano anche se non esiste la disciplina? Oppure dobbiamo stare a guardare l’ignoranza nel vivere, senza avere la speranza che possiamo oltrepassare a un livello più elevato di consapevolezza??

Toderas Doina Lavinia

 


 

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